Gli USA si staccano dall’IBA, decisione storica in proiezione Giochi 2028 a Los Angeles.

Pubblicato il 28 aprile 2023 alle 20:04
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Gli USA si staccano dall’IBA, decisione storica in proiezione Giochi 2028 a Los Angeles.

di Giuliano Orlando

Segnatevi questa data: 26 aprile 2023, giorno in cui gli USA sono usciti dall’IBA, l’ente mondiale del dilettantismo. Gli Stati Uniti sono uno degli stati fondatori della FIBA nel 1920, oltre un secolo fa, a distanza di 16 anni, dall’ingresso della boxe ai Giochi, avvenuta nel 1904 a St. Louis (USA). La Federation International Boxing Amateur nacque nel corso dei Giochi di Anversa. Aderirono Belgio, Canada, Francia, Inghilterra, Brasile, Paesi Bassi, Norvegia, Repubblica del Sud Africa, Svizzera, Svezia, Danimarca e USA. Alla presidenza venne eletto l’inglese John H. Douglas. Nel 1946, dopo che la FIBA venne sciolta, per ovviare a comportamenti negativi di alcuni membri, nacque l’AIBA e già nel 1950 i Paesi aderenti erano saliti a 54. Nel 2006 al congresso ospitato a S. Domingo, viene eletto Ching -Kuo Wu architetto di Taipei, succedendo al pakistano Chowdhhry, accusato di aver ricevuti favori e soldi da alcune federazioni. L’anno dopo l’AIBA si riforma con un nuovo statuto. Nel frattempo i paesi aderenti sfiorano quota 200. La crescita purtroppo non migliora la situazione generale. Lo scandalo di arbitri e giudici ai Giochi di Seul 1988, danno il via ad una continuità negativa. Nel 2014, l’AIBA al congresso di Je-Ju in Corea del Sud, tocca il punto di non ritorno, dettando nuove regole, avocando a sua discrezione tutta l’attività, professionismo compreso. Una dittatura che porterà solo disastri le cui conseguenze perdurano tutt’ora. Dopo quel malaugurato 2014, l’AIBA inizia il suo declino. Già nel 2012 a Londra, ancora i giudici protagonisti in negativo la cui punta fu la vittoria data all’inglese Anthony Joshua ai danni del nostro Roberto Cammarelle nella finale dei supermassimi, un vero scandalo nel nome di accordi segreti, per assicurare all’inglese l’oro olimpico, necessario per assicurare all’atleta un ingaggio milionario passando professionismo. Quattro anni dopo a Rio de Janeiro, il disastro fu totale. Al termine vennero cancellati dai ruoli i 36 arbitri, compresi i “magnifici sette”, che l’AIBA stipendiava e nel frattempo naufragava in un mare di debiti, saliti a 16 milioni di dollari, causati da investimenti sbagliati e altro. Inoltre la WADA, denunciava che il pugilato era fanalino di coda nei controlli antidoping. Destituito Wu nel 2017, colpevole di malefatte a non finire, comunque sempre membro del CIO. Ormai la guerra con l’AIBA è evidente. Nel 2019 il CIO ritiene che le attività dell’AIBA non siano conformi alla Carta Olimpica e la sospende dal ruolo di federazione olimpica. Un colpo al cuore per l’associazione che nel frattempo, dopo le dimissioni di Rakhimov, inviso al CIO, alla fine del 2019, elegge alla presidenza il russo Umar Kremlev, in precedenza segretario delle Federazione russa, vice presidente EUBC e membro dell’AIBA. Il neo eletto ottiene un contributo notevole da Gazprom, e questo assottiglia il debito, considerando che il CIO gli aveva bloccato ogni contributo. L’aggressione della Russia all’Ucraina fa precipitare la situazione e l’ente mondiale entra in aperto conflitto con le direttive del CIO a cominciare dallo sponsor in quanto la Gazprom è un’azienda parastatale russa con la partecipazione azionaria di Putin. Considerato che l’IBA è sospesa dall’organizzazione dei Giochi dal 22 maggio 2019, che Kremlev è venuto meno alla richiesta del CIO di indire nuove elezioni come da statuto, che ha rifiutato di far conoscere, sia pure in sede riservata l’ammontare della sponsorizzazione, rinnovata il18 dicembre scorso (50 milioni di dollari), la conflittualità arriva al punto di rottura. Nel frattempo la boxe ai Giochi dal 2012 ha sempre ridotto le categorie e il CIO ha imposto la crescita femminile e discapito degli uomini. La vera minaccia attuale è l’esclusione della boxe dai Giochi di Los Angeles 2028, come ha deliberato lo stesso CIO. L’IBA a sua volta ha mostrato i muscoli, forte di un fondo milionario. Ha strapagato i pugili sul podio dei mondiali femminili e maschili e iniziato una strategia rivoluzionaria o visionaria, per avocare non solo i tornei iridati, ma creare eventi che possano sostituire i Giochi, programmando una nuova edizione alternativa. Per questo disegno ha coinvolto in particolare l’Asia (Cina, Uzbekistan, Kazakistan e qualche altra nazione ex URSS), ha cercato di coinvolgere l’Africa, visitando alcuni stati e distribuendo contributi a pioggia, una specie di Babbo Natale fuori stagione. Ma attenzione, l’IBA è ancora fortissima, potendo contare sulle le manifestazioni fuori dalle preolimpiche e dei Giochi, ovvero tutti i tornei compresi i campionati nazionali e continentali. Se avete fatto caso, non solo agli europei, ma anche ai campionati italiani, il logo IBA è presente, in quanto le federazioni fanno parte dell’ente mondiale. E qui torniamo alle elezioni per il rinnovo della presidenza all’EUBC, dopo le dimissioni di Falcinelli, avendo esaurito tutti i mandati. Presente anche il responsabile dell’IBA Kremlev. Il rinnovo si è tenuto ad Assisi nell’aprile 2022 e nell’occasione la spuntò il greco, dottor Ioannis Filippatos, dopo un testa a testa con l’olandese Boris Van der Vorst, che a sorpresa, rifiutò la vice presidenza. Il perché lo si capì quasi subito, con la nascita di una nuova federazione denominata World Boxing, di cui ne fanno parte Stati Uniti, Gran Bretagna, Filippine, Olanda e Svezia, che al momento opportuno dovrebbero moltiplicarsi e non poco. Dico questo, convinto che nulla sia casuale. A parte il boicottaggio di parecchi paesi europei ai mondiali elitè, ma anche agli europei giovanili. Come nel caso degli youth in corso di svolgimento a Yerevan in Armenia, dove Russia e Bielorussia sono presenti a pieno titolo, e per tale presenza, hanno rinunciato Azerbajan, Ucraina, Inghilterra, Galles, Irlanda, Norvegia, Lituania, Svizzera, Finlandia, Olanda; Lettonia e Kosovo. Riducendo la presenza a 29 nazioni e 275 atleti, contro le 40 per 377 atleti rispetto a Sofia 2022. Un segnale indicativo, come lo saranno le preolimpiche europee fissate a Cracovia (Polonia) dal 24 giugno al 2 luglio. Quasi sicuramente escluse Russia e Bielorussia. Evento allestito dall’Associazione dei Giochi Europei, fuori dall’IBA. Altro segnale emblematico: l’IBA minaccia squalifiche ai giudici e arbitri che prenderanno parte alle preolimpiche. La risposta per Cracovia è stata l’adesione di oltre un centinaio.  Da quella data inizia il percorso verso Parigi con l’IBA a fare da spettatrice e acuendo il conflitto col CIO. Nell’ultima riunione del proprio Comitato a Losanna, l’IBA ha lanciato pesanti accuse al Comitato Olimpico, per la politica avversa su tutti i fronti, ragion per cui al tribunale svizzero è arrivato un verbale di denuncia. Con queste premesse la posizione del WBO si rafforza nel diventare l’ente in grado di sostituire l’IBA stessa, annunciando l’avvio di attività agonistiche internazionali. Solo fantasie? Per nulla. L’uscita dall’IBA degli USA, nazione che organizza i Giochi 2028 è emblematica e la presenza del pugilato a Los Angeles appare una necessità, considerata la popolarità della disciplina. La risposta si avrà tra la fine del 2022 e il gennaio del 2023, quando il CIO prenderà la decisione definitiva. Se la nuova associazione rappresenterà tutti i continenti, isolando l’IBA, il Comitato Olimpico sarà “costretto” a riconoscerla. A quel punto dovrà avvenire una transizione fondamentale. Alcune federazioni nazionali, dovranno cambiare la propria situazione statutaria passando dall’IBA alla WBO. Tra queste l’Italia che ha le sovvenzioni del CONI, in linea col CIO e quindi sottostare alle indicazioni dell’ente che governa lo sport italiano. Al momento la FPI non si sbilancia, invia le nazionali alle manifestazioni gestite dall’IBA, ma punta ai Giochi e al momento decisivo dovrà adeguarsi alla politica del CONI. Sottolineando che la FPI ha un presidente che fa parte dei quadri alti della Polizia di Stato. Gli USA hanno dato l’esempio per uscire dall’IBA e questo potrebbe dare l’avvio ad una divisione interna delle federazioni. Situazione poco augurabile e negativa, quando una disciplina si divide. Possibilità purtroppo non troppo campata in aria e l’Italia trova sempre chi è contro. Comunque sia, dopo oltre un secolo gli USA una delle nazioni fondatrici dell’allora FIBA è uscita dall’alveo che aveva fatto nascere. Di sicuro non sarà sola. Personalmente ritengo che non ci sia nulla di casuale, che il disegno per mantenere la boxe ai Giochi anche dopo Parigi, abbia un percorso già tracciato e ho molti che dubbi che la scelta dell’IBA di sostituirli con una copia, abbia successo. I pugili puntano a vincere le Olimpiadi vere non quelle artificiali. Lo insegna la storia in tutte le sue espressioni, compresa l’arte, che accetta le imitazioni per dare più valore assoluto all’originale.

Giuliano Orlando