Intervista a Emanuele Renzini il c.t. azzurro

Pubblicato il 6 giugno 2023 alle 12:06
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

 

Intervista a Emanuele Renzini il c.t. azzurro.  Il suo parere sulla preolimpica di Cracovia e la situazione tra IBA e CIO

di Giuliano Orlando

L’Accademia di Pugilato ad Assisi risuona di quei rumori che rispecchiano gli allenamenti per la quale è nata. In questo periodo popolata da parecchie nazioni, in preparazione alle preolimpiche in proiezione ai Giochi 2024. Il responsabile dell’Italia Emanuele Renzini, è pronto a portare in Polonia a Cracovia, dove è fissata la selezione dal 23 giugno al 2 luglio, la squadra al completo. L’Europa è il primo continente ad organizzare la rassegna iniziale per i Giochi di Parigi. Successivamente, per gli esclusi, si apriranno altre due opportunità. “Ci stiamo preparando da mesi - mi informa – e non è stato semplice, considerando un calendario senza soluzione di continuità. Un 2023 da togliere il respiro. Mondiali femminili e maschili, dove abbiamo raccolto medaglie importanti e se i giudici fossero stati onesti, a quelli maschili saremmo tornati da Tashkent in Uzbekistan con l’oro di Mouhiidine, vittima di giudici asserviti al potere dell’IBA che ha imposto le due vittorie immeritate alla Russia. Sono stufo di questi furti, dove tra l’altro Aziz è stato doppia vittima, perché anche a Belgrado lo scorso anno avrebbe meritato l’oro. Abbiamo scritto all’IBA chiedendo che almeno dessero all’azzurro il premio del vincitore, visto che tutto il mondo ha gridato allo scandalo. Dubito che verremo ascoltati, anche che ci abbiamo provato. Ai mondiali femminili grazie a Irma Testa e Sirine Charaabi, mettiamo in bacheca oro e argento, un colpo doppio che mancava dal 2002, con Galassi e Davide”.               

Bilancio generale?

Al momento ottimo. Ci siamo presentati a numerosi tornei, abbiamo fatto combattere l’Italia in tutte le categorie, stiamo operando il rilancio dei giovani. I vari responsabili tecnici, che ringrazio per la qualità e la passione che dimostrano, il gradito ritorno di Damiani e Oliva nei quadri, stanno dando i risultati attesi. A livello assoluto, presenti al Golden Belt a Marrakesh in Marocco, allestito direttamente dall’IBA, presenti 34 nazioni, primo step per l’Italia da protagonista: oro per Mouhiidine (92) e Charaabi (52), argento a Cavallaro (75) e Savchuk (54), bronzo a Iozia (57), Lenzi (+92) e Canfora (63), poi lo storico Strandja di Sofia dove è rientrata dopo lunghi mesi Rebecca Nicoli, giunta al bronzo. L’ultima uscita in maggio, allo Stamm in Polonia, presenti 22 nazioni di alto livello. L’Italia ha conquistato tre ori (Nicoli, Serra e Malanga). Adesso stiamo completando il lavoro svolto avvalendoci della presenza di altre nazioni che sono venute al Centro di Assisi, trovando una struttura completa per allenarsi al meglio”.

Quante le nazioni che hanno scelto Assisi?

“Sono tredici, alcune già rientrate, altre resteranno fino alla prossima settimana. I nostri hanno potuto prepararsi con sparring giunti da Australia, Azerbajan, Belgio, Gran Bretagna, Irlanda, Olanda, Estonia, Finlandia, Slovacchia, Colombia, Serbia, Svizzera e Bulgaria. Molti e molte le ritroveremo a Cracovia, per cui è stato utile averne preso le misure”.

Sarete presenti in Polonia con la squadra al completo, sette uomini e sei donne?

“Salvo imprevisti dell’ultima ora ci proveremo in tutte le categorie scelte dal CIO per Parigi. Gli uomini sono Serra (51), Baldassi (57), Malanga (63.5), Cavallaro jr. o Lombardi (71), Cavallaro (80), Mouhiidine  (92) e Lenzi (+92). Le azzurre: Sorrentino (50), Charaabi (54), Testa (57), Nicoli (60), Canfora (66) e Gemini (75)”.

Quanti atleti in questa prima selezione sperate siano promossi per i Giochi?

“Si tratta del torneo più difficile, presente tutto il meglio del continente che numericamente è la prima forza nel mondo a livello di nazioni. Anche se l’Asia mette sul ring quattro potenze assolute come Uzbekistan, Cina, India e Kazakistan, l’Europa ha almeno una decina di nazioni che puntano in alto e numerose altre che hanno punte di assoluto valore. Tornare da Cracovia con quattro pass, risponderebbe alle nostre attese migliori”.

Nella lista dei prescelti mancano due nomi che in sede di previsione sembravano i favoriti. Ovvero Angela Carini (66) e Oswald Commey (80). I motivi?

“Angela ha deciso di prendersi una pausa di riflessione, per cui dopo lo Stamm non si e più allenata. Noi l‘aspettiamo, fiduciosi in un suo ritorno, più motivata di prima. L’età e i margini ci sono tutti. Per Oswald i motivi sono dovuti agli infortuni, in via di risoluzione, ma non ancora risolti del tutto Questo ha portato ad un recupero tardivo e quindi difficoltà a rientrare nel peso al meglio della condizione. Salvatore Cavallaro è un medio, nessuno ne dubita, ma la sua esperienza considerata la situazione resta la scelta migliore. Tenendo conto che Oswald ha altre due opportunità, se Cavallaro non si qualificasse. In questa preolimpica i sorteggi avranno importanza fondamentale. Se superi i primi due ostacoli, evitando favorite e favoriti, entri nella zona promozione e quindi centri il traguardo. Qualche buona carta l’abbiamo anche noi, speriamo di giocarla al meglio. Parlo di Irma e Sirine, con Giordana e Rebecca se avranno un avvio favorevole, come Aziz e Serra tra gli azzurri. Siamo fiduciosi e speriamo che i giudici siano all’altezza”.

L’IBA, dopo aver minacciato sfracelli contro il CIO, adesso offre giudici e arbitri alle preolimpiche. Che ne pensi di questa politica?

“L’IBA o meglio il presidente Umar Kremlev, che non è uno sprovveduto, sa benissimo che il CIO ha il pallino dei Giochi in mano e quindi alla fine la spunterà. Per cui cerca di trovare una via d’uscita evitando di finire fuori dal gioco in modo totale, avvalendosi dei milioni che Gazprom gli garantisce e che ha utilizzato per ridurre il deficit dell’Ente e per premiare in modo straordinario i podi dei mondiali e non solo. Se pensiamo che nel 2027 ha promesso un milione di dollari ai vincitori iridati, è chiaro che la sirena stimola tutti i pugili. Nel contempo ha fallito in modo grave per quanto riguarda il miglioramento di arbitri e giudici, la piaga del settore. A parte certe imposizioni di Kremlev, il livello è bassissimo e sembra destinato a peggiorare considerato che per motivi elettorali ha dato spazio all’Africa e quindi a giudici e arbitri di un continente dove l’attività è scarsa e di livello bassissimo”. 

Il CIO al momento non interviene, limitandosi ad osservare, delegando l’aspetto organizzativo ad enti che esulano dalle competenze dell’IBA. Come ha fatto per Cracovia dove opera un Task Force, in questo caso in accordo con l’Ente Europeo a sua volta fuori dall’IBA. La stessa EUBC, l’ente europeo, sembra sempre più autonoma, allestendo tornei che l’IBA ha definito illegali. Per contro il pugilato rischia di essere escluso dai Giochi 2028 a Los Angeles. C’è poi l’aggravante della scoperta che Gazprom, il gigante russo dell’energia, dove Putin è socio, opera anche nel campo della sicurezza e recluta mercenari che combattono contro l’Ucraina. Il tuo parere?

“Sono pronto a scommettere che il pugilato non uscirà mai dalle Olimpiadi, troppo importante anche a livello televisivo, per sostituirlo magari con l’arrampicata sportiva o il freestyle. Al momento opportuno il CIO prenderà le decisioni più opportune ed è impensabile l’assenza della boxe negli USA. Per quanto riguarda Gazprom, da sempre il CIO si è dichiarato contrario. Nel contempo, senza uno sponsor così munifico l’IBA sarebbe nei guai e studia il modo di uscirne con i danni minori. Inoltre sta nascendo un nuovo ente (World Boxing) al quale hanno aderito inizialmente solo Olanda, Gran Bretagna, Svezia, Stati Uniti e Filippine poche nazioni che però rappresentano tre continenti Dopo Cracovia capiremo meglio il futuro di questa sigla guidata da Boris Van der Vorst, che si dichiara favorevole alla politica del CIO. Se il Comitato Olimpico dovesse riconoscerla, per l’IBA inizierebbero momenti difficili e rischierebbe di non essere più il tramite ufficiale delle quasi 200 nazioni che rappresenta”.

Come potrebbero essere riconosciute dal CIO?

“Le sigle continentali hanno questo potere giuridico di trasferimento e quindi il problema verrebbe risolto. Tutto dipende dal CIO”.                                                                                                                                            

L’orientamento dell’Italia?

“Io faccio il tecnico non il politico. Ho piena fiducia nei vertici federali come del CONI. Al momento il nostro pensiero è alla preolimpica e quindi ai Giochi di Parigi 2024. Il resto delle scelte spetta a chi di dovere e sarà sicuramente a vantaggio del movimento pugilistico tricolore”.

Giuliano Orlando