Volley, Mauro Fabris: "Stop alla monocultura calcistica"

Pubblicato il 4 maggio 2014 alle 19:49:48
Categoria: Notizie Volley
Autore: Redazione Datasport.it

Egregio Direttore,

Le scrivo ringraziandola in anticipo per lo spazio che vorrà accordare a questa mia lettera che, in giornate così stranianti per lo Sport italiano, causa i fatti violenti di ieri a Roma, vuole essere un invito a non perdere la bussola. E a ragionare su cosa si possa fare davvero, evitando di ripetere gli errori del passato: grande indignazione, grandi dibattiti nei primi giorni dopo le violenze negli stadi per poi ritornare alla esaltazione del "dio pallone" fondato sulla monocultura pallonara. Basti guardare cosa è successo ieri, quando si sono sovrapposte due pagine di sport italiano, completamente distinte tra loro, ma una sola di queste - la peggiore - è finita agli onori della cronaca nazionale e internazionale.

La Finale di Coppa Italia di calcio tra Napoli e Fiorentina e la Finale del Campionato di Serie A1 di pallavolo femminile. Da una parte abbiamo assistito alla cronaca dettagliata, di tutte le tv, le radio, i siti web, delle vergognose barbarie - spari, feriti, pestaggi, bombe carta, - che hanno preceduto e accompagnato lo svolgimento della partita all'Olimpico. Tra l'altro il tutto è avvenuto alla presenza di alcune tra le più alte cariche dello Stato e dello Sport italiano: il Presidente del Consiglio, il Presidente del Senato, il Presidente del CONI.

Dall'altra parte, a Busto Arsizio, la Rebecchi Nordmeccanica Piacenza ha festeggiato la conquista dello Scudetto in trasferta, e gli oltre 5000 tifosi della Unendo Yamamay, sconfitti, dopo aver seguito gomito a gomito con i tifosi di Piacenza la partita senza che si verificasse alcun incidente - fatto normale nel volley - hanno fatto quello che ogni vero sportivo, tifoso, operatore dei media dovrebbe fare: applaudito i vincitori intonando il coro, durante la consegna dello scudetto alle avversarie, "Complimenti a tutta Piacenza!".

Due pagine di Sport - di altissimo livello - si sono opposte in modo vibrante. Da un lato un episodio sconcertante che getta discredito non solo sul calcio e sullo Sport nazionale e dall'altro un episodio - quasi totalmente ignorato dai maggiori media nazionali - che onora lo Sport, le tifoserie, i club e ogni singola atleta.

Questi sono i fatti di una stessa giornata. Eppure di questi fatti noi tutti diventiamo sempre vittime di quelli più violenti, più sconcertanti, più degradati e degradanti. Mi permetto di osservare che, forse, una cultura più adeguata ai valori di una sana logica sportiva potrebbe essere coltivata anche da uno sforzo dei media. La pallavolo, femminile e maschile, rappresenta il secondo sport nazionale, per numero di praticanti, società e seguito nelle nostre comunità.

Eppure in un Paese di cultura monotematica calcistica, la pallavolo - come molte altre discipline - vede confinata la sua esistenza a cosiddetto 'sport minore', limitata a palcoscenici marginali, anche mediatici, mai proposto sulle reti generaliste nazionali nonostante lo straordinario impegno di RaiSport, mai con i titoli sui media (neanche oggi dopo l'assegnazione dello Scudetto) se non per fare gossip sulle nostre atlete. Insomma il modello sportivo che propone la pallavolo non viene assolutamente valorizzato. E tutte le attenzioni vanno al calcio, con ovvie conseguenze anche per quanto riguarda il tema delle risorse e degli sponsor. Per questo, nelle discussioni dopo i fatti vergognosi di Roma, né i primi né certo gli ultimi, bisogna richiamare l'attenzione pubblica verso un'altra faccia della medaglia perché quest'altra faccia è fatta di dirigenti, atleti e tifosi che onorano lo Sport italiano e che vanno portati ad esempio.

Tra poche settimane verremo travolti dal Mondiale di calcio brasiliano. E si dimenticheranno gli incidenti di Roma, almeno sino al prossimo dramma pallonaro.

Mentre nessuno parla del Mondiale di Pallavolo Femminile che si giocherà in Italia il prossimo autunno e che calamiterà l'attenzione di tutti gli appassionati nel nostro Paese e fuori.   

Mauro Fabris

Presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile