U22: l’IBA inonda di dollari i vincitori

Pubblicato il 23 novembre 2023 alle 16:11
Categoria: Boxe
Autore: Redazione datasport.it

 

U22: l'IBA inonda di dollari i vincitori

All'Italia sei medaglie, due ori femminili, la Russia: 18 podi. In Spagna, Serra batte Bennama.

di Giuliano Orlando

Nella settima edizione U22, allestita a Budva, enclave del Montenegro, come erroneamente scrive la FPI, l'EUBC ha fatto da valletto all'IBA, col presidente Umar Kremlev generoso elemosiniere, come avviene dal 2021 per tutti i campionati internazionali e, stando a quanto promesso nella recente conferenza stampa a Parigi, per i prossimi mondiali e non solo, la montagna di dollari toccherà punte stellari. Intanto a dicembre sia al Diamond Belt Series Event fissato a Dubai, dove potrebbero affrontare la nostra Irma Testa e la plurimedagliata mondiale ed europea, l'irlandese Harrington, mentre in un altro torneo ad inviti sarà presente Giordana Sorrentino. Per entrambe le azzurre il premio potrebbe toccare i 10.000 dollari. A Budva il montepremi totale ha superato il mezzo milione di dollari (530.000), così distribuito: 8000 all'oro, 4000 all'argento e 2000 al bronzo. Niente di nuovo, in quanto fin dal 2021 a Roseto degli Abruzzi, il podio aveva ricevuto lo stesso trattamento. Salvo che a quel tempo l'Ucraina era una nazione che non doveva difendersi dall'invasione della Russia di Putin con la partecipazione della Bielorussa. Oltre al particolare che il CIO ha definitivamente escluso dai Giochi sia la Russia che la Bielorussia. Al momento i premi sono il collante che ha permesso di far tornare le due nazioni alle manifestazioni, fino allo scorso anno escluse. Con la situazione che personalmente reputo assurda per non dire peggio che, mentre Russia e Bielorussia sventolano le bandiere, gli inni e vincono medaglie, l'Ucraina è di fatto esclusa. Anche se era presente un'atleta, Veronika Nakota, oro agli europei youth (2021-2022) classe 2004, giunta seconda nei 75 kg., salita sul podio con la squadra IBA, ovvero senza bandiera, come entità astratta. Non male per una nazione invasa. Se adesso all'EUBC va bene così, sarà interessante capire l'atteggiamento quando si dovrà decidere da che parte stare. Con i dollari che arrivano da Gazprom, dove tra gli azionisti figura anche Putin e rinunciare alle Olimpiadi, oppure sconfessare tutto e andare a Los Angeles. Già alla preolimpica di Busto Arsizio a Marzo 2024, capiremo da che parte tira il vento.                                                                                                                                                      

 Torniamo al torneo a Budva, presenti 299 atleti (202 uomini, 97 donne), 38 nazioni con 31 maschi e 23 atlete, oltre ad Olanda e Ucraina inglobate nel team IBA. L'Italia è stata guidata dal responsabile Giuseppe Quartarone e dai tecnici Eugenio Agnuzzi, Sumbu Kalambay, Laura Tosti, Massimiliano Alota, il massaggiatore Pierluigi Pantini e l'arbitro Fabio Angileri. Le nazioni iscritte: Albania, Armenia, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Belgio, Bosnia/Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Inghilterra, Estonia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Irlanda, Israele, Italia , Kosovo, Malta, Moldavia, Montenegro, IBA (Olanda e Ucraina), Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia e Galles.                                                                                                          

      Il bilancio finale premia come previsto la Russia, tornata a casa con 18 podi, grazie ad una scelta di base impensabile per le altre nazioni. Il dominio dura da sempre, ovvero dal 2012, data dell'esordio del torneo nato per iniziativa dell'allora presidente europeo Franco Falcinelli. Gli U22 vennero tenuti a battesimo a Kliningrad, sul Mar Baltico, una vera un'enclave russa, posta tra la Polonia e la Lituania. Dopo l'edizione iniziale, il torneo resta in bacino di carenaggio fino al 2017, con la seconda edizione allestita in Romania a Braila, cittadina prossima alla foce del Danubio, che conclude la sua lunga corsa iniziata in Baviera, per gettarsi nel Mar Nero. I successivi appuntamenti hanno luogo a Targu Jiu, ancora in Romania nel 2018, a Vladikavkaz in Russia nel 2019, quindi a Roseto degli Abruzzi nel 2021 ea Porec in Croazia nel 2022, fino alla settima edizione approvata in Montenegro, col ritorno di Russia e Bielorussia , escluse a Parenzo. Rassegna di alta qualità, con atleti e atlete saliti sui podi sia degli europei giovanili, come dei campionati assoluti continentali. La Russia pur portando a Budva atleti non troppo noti, ha dominato. Nel settore maschile conquista 5 ori, 4 argenti e un bronzo, restando fuori dal podio solo in tre categorie (51, 63,5 e 71). Nei 48 vince il russo Baiandurian, evitando la finale, essendosi il bulgaro Sebahtin, bronzo nel 2022, argento europeo e vincitore all'EUBC Cup lo scorso mese di ottobre, battendo il quotato russo Solan, infortunato contro il moldavo Porombac in semifinale. Nei 51, l'azero Huseynov bissa il successo del 2022. Il nostro Al-Assi esordisce contro l'azero e cede ai punti nettamente. Il turco Gumus, oro 2022 nei 54 kg. scende di categoria, elimina il russo Zhorov, ma inciampa contro l'azero che lo anticipa e che in finale mette in difficoltà anche l'armeno Garboyan, dalla boxe speculare. Nei 54, l'azzurro Sciacca esordisce contro l'azero Gadirov, argento uscente, tenendo botta nello scambio e avrebbe meritato la vittoria. Categoria ricca di pretendenti, tra questi il ​​turco Kaya, che batte Garboyan ma si ferma in semifinale contro il russo Peglivanian, longilineo che sfrutta al meglio mobilità di gambe e velocità di braccia. Nell'altra parte del girone avanza il bulgaro Radev, brevilineo abile in difesa, arma che non basta in finale per superare il russo, succedendo a Gumus. Nei 57 Baldassi deve difendere l'oro 2022. Dopo i primi due incontri vinti ai danni del polacco Brach e del moldavo Ocoman, ritrova l'armeno Aslikyan che a Porec in Croazia in finale lo aveva dominato con un 5-0 emblematico. Sul ring di Budva, un Baldassi svolazzante e poco incisivo, cede al rivale, fermandosi al bronzo, mentre l'armeno vola verso l'oro, superando in finale l'azero Babirov, abile ma non tanto quanto Aslikayan. La Bulgaria conferma l'oro con Rosenov nei 60, dimostratosi una linea sopra gli avversari, compreso il russo Opolski, che sembrava inarrestabile. Il nostro Salerno dopo meno di un round si feriva e finiva la sua avventura. Nei 63.5 a sorpresa la spunta il mancino spagnolo Ibarreche, aiutato da un sorteggio favorevole, mentre dall'altra parte gli scontri erano furiosi tra i pretendenti al podio. Su tutti il ​​georgiano Gagnidze, che elimina il russo Kozorezov, l'irlandese McDonagh e il forte serbo Sendrik, dall'allungo smisurato, vincitore del nostro Giannotti, molto coraggioso ma ancora acerbo. In semifinale supera l'armeno Shakhpazyan, presentandosi in finale da favorito. Il match scorre sul filo dell'equilibrio e tre giudici su cinque premiano l'iberico, tra la sorpresa all'angolo del georgiano. Nei 67 torna l'inno russo con Makhmadshoen, atleta forte e resistente. In avvio batte il romano Lombardi di stretta misura. Contro il pimpante sloveno Petric in finale per molti non aveva vinto. La prima volta d'oro per la Moldovia, grazie a Cebotari nei 71, dove sono fioccati i 3-2, non sempre in modo giusto. Il Moldovo l'ottiene contro il serbo Nikolic, mentre l'ispano Martinez, ne usufruisce col russo Zakharov, proseguendo ai danni del polacco Znamiec arrivando in finale, ma non fino all'oro, colto dal Moldovo. Il debuttante Guidi Rontani esce subito, superato più dall'atteggiamento persecutorio dell'arbitro che dal francese Nizard. Il quarto centro russo spetta ad Ashalov nei medi, in una categoria dove neppure il turco Osmani l'altro finalista lo impegna più di tanto. Negli anni 80, non era certo tra i favoriti il ​​francese di colore Cesar, dove il nostro Commey deteneva la cintura oltre all'argento europeo. All'esordio contro l'azero Allahverdiyev, riceve una testata al viso devastante, che lo condiziona per tutto il match. L'azero, fermato a sua volta dal francese, che in finale di fronte al russo Shavlaev, dimostra abilità tattica, tenendo il match in equilibrio ea convincere tre giudici ad assegnargli vittoria e oro. Per la Francia è la seconda volta al maschile, la prima nel 2017 a Braila in Romania con Paul Biongolo nei 91 kg. Suona il gong d'oro anche per il Montenegro, grazie a Lijesevic che aveva visto per la prima volta agli europei in Armenia lo scorso anno, ripresentatosi davanti ai suoi tifosi, molto migliorato, arrivando al titolo battendo il georgiano Gutsaev, che aveva superato l 'italiano Sanabia all'esordio, proseguendo anche in finale, anticipando il russo Dzhavatkhanov. A completare il bottino russo di vertice ci pensa il massimo Dadaev, che regola il mai domo Bordone, la piacevole sorpresa italiana, giunto in finale con pieno merito, battendo il bielorusso Nahorny, il polacco Bereznicki e il magiaro Kiss. Il campione italiano pur perdendo la finale ha meritato gli applausi del pubblico, sia per il coraggio e per aver sempre replicato al russo. Che ha vinto ma ha pure sofferto. L'aria di Budva porta fortuna al tedesco Putilov, genitori russi, che nel 2021 aveva vinto gli europei youth sullo stesso ring e l'anno scorso a Porec era giunto in finale, superato dall'austriaco di origine egiziana Hagag. Stavolta non ha sbagliato nulla, arrivando al match che valeva il titolo deciso a spuntarla. L'avversario era il russo Manzhuev, uno dei tanti giganti dell'immensa nazione, che ha cercato di replicare ai colpi lunghi del biondo tedesco, più preciso e deciso. Per l'Italia al maschile, un argento e un bronzo finale, dopo il doppio trionfo dell'edizione precedente, è sotto le attese, ma non sempre le ciambelle riescono col buco. Per contro, Bordone è arrivato in finale a sorpresa. I tecnici Eugenio Agnuzzi, Sumbu Kalambay e il massaggiatore Pierluigi Pantini hanno lavorato bene, ma per i miracoli dovranno ancora perfezionarsi. Decisamente migliore il bilancio in rosa. Due ori, un argento e un bronzo, sono un bel risultato, considerato che stavolta la corrazzata russa ha reso tutto più difficile, portandosi a casa quattro ori e altrettanti argenti. Nonostante le maggiori difficoltà e il rendimento inferiore alle attese di Sharon Prisco (57) e Daniela Golino (63) e il forfait di Sophia Mazzoni, le prove delle altre quattro azzurre sono state all'altezza delle attese e forse anche oltre. Definire superlativo il rendimento di Erika Prisciandaro (48) e Lucia Ayari è doveroso. Le due stelle azzurre hanno conquistato l'oro delle rispettive categorie battendo avversarie terribili. Erika, pugliese di Modugno, 21 anni a dicembre, un mese prima si era fratturata il naso contro una spagnola nel dual match ad Assisi, costretta ad allenarsi con la maschera protettiva. Debutta a Budva domando la magiara Szeleczki, poi batte la russa Bezel, ovvero la favorita assieme alla turca. La sfida contro la russa tocca punte alte ed è davvero brava la barese in forza alle FFOO, reggendo all'arrembante finale della Bezel, consapevole di essere indietro. Una prova d'orgoglio premiata da tre giudici. La slovacca Durikova in semifinale risulta ostacolare la normale amministrazione. Ben diverso l'ostacolo turco Yagettekin, una furia scatenata, sempre avanti cercando di sfruttare il maggiore allungo, senza fare i conti con la mobilità dell'azzurra, capace a toccare e uscire dal raggio delle repliche. Una tattica vincente, mettendo in luce il talento dell'italiana, molto intelligente e preparata alla perfezione, anche sul piano psicologico, condizione necessaria per mantenere la brillantezza e la velocità fino alla fine. Dopo i podi europei nelle categorie giovanili, è arrivato l'oro agli U22, prologo per l'ulteriore salto di qualità. Non meno importante il successo della catanese Ayari, fresca ventenne, allieva del maestro Antonino Maccarone, passando dalla danza al ring, che ha marciato alla grande anche nel torneo elite, proseguendo a vincere come faceva nelle competizioni giovanili. Atleta con grande personalità e una base tecnica notevole, in grado di esprimere temi tecnici e tattici superiori alle avversarie. Così è stato contro la spagnola Vals del Valle e con la quota turca Demirkir, alla quale ha dato lezione di boxe. Stesso trattamento alla polacca Kuczewska che ha cercato di metterla sullo scambio fisico trovando spesso il vuoto. L'ultima sfida con la russa Vostrikova, giunta in finale superando senza fatica la magiara Mezei e l'azera Savriyeva. Il match è partito subito bene per l'azzurra, che ha fatto capire alla rivale quanto fosse difficile trovare bersaglio, contro un trottolino capace a colpire e non farsi trovare. La Vostrikova ha tentato in tutti i modi di tagliare la strada alla nostra, per scaricare pugni e rabbia, specie nel secondo round, ma è stato tutto inutile. Dimostrando una preparazione perfetta, ovvero la coordinazione di attacco e difesa, ha portato a termine un match perfetto e una vittoria indiscutibile. Dieci e lode. Brava anche la Saraiello nei 70 kg. giunta in finale a spese della polacca Tereszczak grazie ad una continuità offensiva precisa, rendendo vane le repliche dell'avversaria. In finale contro la russa Eskina non è stata per niente passiva e visto come ha replicato, meritava qualcosa in più del 4-1 a sfavore. Mettere in dubbio la determinazione della viterbese Melissa Gemini è impossibile. Anche a Budva non è venuta meno. Dopo aver superato la più alta mancina greca Stavridou, dalla boxe sgorbutica, in semifinale trova l'ucraina Nakata, dominatrice nelle youth, oro europeo 2021 e 2022, struttura fisica impressionante, che sovrasta l'azzurra di 15 cm. L'handicap non la impensierisce, semmai la stimola ad attaccare sempre. Personalmente l'avevo vista vincente, tre giudici hanno scelto l'ucraina, che ha poi ceduto in finale contro la turca Isildar, a sua volta un bel talento, titolata da youth, che sembra aver ritrovato la condizione dopo qualche stagione in ombra. Tutte e quattro le azzurre saranno presenti agli assoluti fissati a Chianciano Terme (Siena) dal 9 al 15 dicembre. L'Italia (2-1-1) chiudendo al terzo posto nel medagliere in rosa, dietro Russia (4-4-0) e Turchia (2-1-4), ma davanti a Polonia (2-0-4), Armenia (1-0-1), Serbia (1-0-0), che hanno centrato l'oro. Seguono altre tredici nazioni, per un totale di 19, salite sul podio. Tra i maschi, la Russia (5-4-1) precede Bulgaria (1-2-1), Armenia (1-1-3), Azerbajan (1-1-2), Spagna (1-1-0), Moldovia (1-0-2), Montenegro (1-0-1), Germania, Francia e Turchia (1-0-0), le dieci nazioni che hanno conquistato il podio più alto. Sui podi più bassi: Italia e Georgia (0-1-1), Slovena (0-1-0), Serbia (0-0-4), Ungheria (0-0-2), Polonia, Grecia, Bosnia e Kosovo (0-0-1). Il maestro Eugenio Agnuzzi, ha espresso il suo giudizio sulla squadra: La Vostrikova ha tentato in tutti i modi di tagliare la strada alla nostra, per scaricare pugni e rabbia, specie nel secondo round, ma è stato tutto inutile. Dimostrando una preparazione perfetta, ovvero la coordinazione di attacco e difesa, ha portato a termine un match perfetto e una vittoria indiscutibile. Dieci e lode. Brava anche la Saraiello nei 70 kg. giunta in finale a spese della polacca Tereszczak grazie ad una continuità offensiva precisa, rendendo vane le repliche dell'avversaria. In finale contro la russa Eskina non è stata per niente passiva e visto come ha replicato, meritava qualcosa in più del 4-1 a sfavore. Mettere in dubbio la determinazione della viterbese Melissa Gemini è impossibile. Anche a Budva non è venuta meno. Dopo aver superato la più alta mancina greca Stavridou, dalla boxe sgorbutica, in semifinale trova l'ucraina Nakata, dominatrice nelle youth, oro europeo 2021 e 2022, struttura fisica impressionante, che sovrasta l'azzurra di 15 cm. L'handicap non la impensierisce, semmai la stimola ad attaccare sempre. Personalmente l'avevo vista vincente, tre giudici hanno scelto l'ucraina, che ha poi ceduto in finale contro la turca Isildar, a sua volta un bel talento, titolata da youth, che sembra aver ritrovato la condizione dopo qualche stagione in ombra. Tutte e quattro le azzurre saranno presenti agli assoluti fissati a Chianciano Terme (Siena) dal 9 al 15 dicembre. L'Italia (2-1-1) chiudendo al terzo posto nel medagliere in rosa, dietro Russia (4-4-0) e Turchia (2-1-4), ma davanti a Polonia (2-0-4), Armenia (1-0-1), Serbia (1-0-0), che hanno centrato l'oro. Seguono altre tredici nazioni, per un totale di 19, salite sul podio. Tra i maschi, la Russia (5-4-1) precede Bulgaria (1-2-1), Armenia (1-1-3), Azerbajan (1-1-2), Spagna (1-1-0), Moldovia (1-0-2), Montenegro (1-0-1), Germania, Francia e Turchia (1-0-0), le dieci nazioni che hanno conquistato il podio più alto. Sui podi più bassi: Italia e Georgia (0-1-1), Slovena (0-1-0), Serbia (0-0-4), Ungheria (0-0-2), Polonia, Grecia, Bosnia e Kosovo (0-0-1). Il maestro Eugenio Agnuzzi, ha espresso il suo giudizio sulla squadra: La Vostrikova ha tentato in tutti i modi di tagliare la strada alla nostra, per scaricare pugni e rabbia, specie nel secondo round, ma è stato tutto inutile. Dimostrando una preparazione perfetta, ovvero la coordinazione di attacco e difesa, ha portato a termine un match perfetto e una vittoria indiscutibile. Dieci e lode. Brava anche la Saraiello nei 70 kg. giunta in finale a spese della polacca Tereszczak grazie ad una continuità offensiva precisa, rendendo vane le repliche dell'avversaria. In finale contro la russa Eskina non è stata per niente passiva e visto come ha replicato, meritava qualcosa in più del 4-1 a sfavore. Mettere in dubbio la determinazione della viterbese Melissa Gemini è impossibile. Anche a Budva non è venuta meno. Dopo aver superato la più alta mancina greca Stavridou, dalla boxe sgorbutica, in semifinale trova l'ucraina Nakata, dominatrice nelle youth, oro europeo 2021 e 2022, struttura fisica impressionante, che sovrasta l'azzurra di 15 cm. L'handicap non la impensierisce, semmai la stimola ad attaccare sempre. Personalmente l'avevo vista vincente, tre giudici hanno scelto l'ucraina, che ha poi ceduto in finale contro la turca Isildar, a sua volta un bel talento, titolata da youth, che sembra aver ritrovato la condizione dopo qualche stagione in ombra. Tutte e quattro le azzurre saranno presenti agli assoluti fissati a Chianciano Terme (Siena) dal 9 al 15 dicembre. L'Italia (2-1-1) chiudendo al terzo posto nel medagliere in rosa, dietro Russia (4-4-0) e Turchia (2-1-4), ma davanti a Polonia (2-0-4), Armenia (1-0-1), Serbia (1-0-0), che hanno centrato l'oro. Seguono altre tredici nazioni, per un totale di 19, salite sul podio. Tra i maschi, la Russia (5-4-1) precede Bulgaria (1-2-1), Armenia (1-1-3), Azerbajan (1-1-2), Spagna (1-1-0), Moldovia (1-0-2), Montenegro (1-0-1), Germania, Francia e Turchia (1-0-0), le dieci nazioni che hanno conquistato il podio più alto. Sui podi più bassi: Italia e Georgia (0-1-1), Slovena (0-1-0), Serbia (0-0-4), Ungheria (0-0-2), Polonia, Grecia, Bosnia e Kosovo (0-0-1). Il maestro Eugenio Agnuzzi, ha espresso il suo giudizio sulla squadra: struttura fisica impressionante, che sovrasta l'azzurra di 15 cm. L'handicap non la impensierisce, semmai la stimola ad attaccare sempre. Personalmente l'avevo vista vincente, tre giudici hanno scelto l'ucraina, che ha poi ceduto in finale contro la turca Isildar, a sua volta un bel talento, titolata da youth, che sembra aver ritrovato la condizione dopo qualche stagione in ombra. Tutte e quattro le azzurre saranno presenti agli assoluti fissati a Chianciano Terme (Siena) dal 9 al 15 dicembre. L'Italia (2-1-1) chiudendo al terzo posto nel medagliere in rosa, dietro Russia (4-4-0) e Turchia (2-1-4), ma davanti a Polonia (2-0-4), Armenia (1-0-1), Serbia (1-0-0), che hanno centrato l'oro. Seguono altre tredici nazioni, per un totale di 19, salite sul podio. Tra i maschi, la Russia (5-4-1) precede Bulgaria (1-2-1), Armenia (1-1-3), Azerbajan (1-1-2), Spagna (1-1-0), Moldovia (1-0-2), Montenegro (1-0-1), Germania, Francia e Turchia (1-0-0), le dieci nazioni che hanno conquistato il podio più alto. Sui podi più bassi: Italia e Georgia (0-1-1), Slovena (0-1-0), Serbia (0-0-4), Ungheria (0-0-2), Polonia, Grecia, Bosnia e Kosovo (0-0-1). Il maestro Eugenio Agnuzzi, ha espresso il suo giudizio sulla squadra: struttura fisica impressionante, che sovrasta l'azzurra di 15 cm. L'handicap non la impensierisce, semmai la stimola ad attaccare sempre. Personalmente l'avevo vista vincente, tre giudici hanno scelto l'ucraina, che ha poi ceduto in finale contro la turca Isildar, a sua volta un bel talento, titolata da youth, che sembra aver ritrovato la condizione dopo qualche stagione in ombra. Tutte e quattro le azzurre saranno presenti agli assoluti fissati a Chianciano Terme (Siena) dal 9 al 15 dicembre. L'Italia (2-1-1) chiudendo al terzo posto nel medagliere in rosa, dietro Russia (4-4-0) e Turchia (2-1-4), ma davanti a Polonia (2-0-4), Armenia (1-0-1), Serbia (1-0-0), che hanno centrato l'oro. Seguono altre tredici nazioni, per un totale di 19, salite sul podio. Tra i maschi, la Russia (5-4-1) precede Bulgaria (1-2-1), Armenia (1-1-3), Azerbajan (1-1-2), Spagna (1-1-0), Moldovia (1-0-2), Montenegro (1-0-1), Germania, Francia e Turchia (1-0-0), le dieci nazioni che hanno conquistato il podio più alto. Sui podi più bassi: Italia e Georgia (0-1-1), Slovena (0-1-0), Serbia (0-0-4), Ungheria (0-0-2), Polonia, Grecia, Bosnia e Kosovo (0-0-1). Il maestro Eugenio Agnuzzi, ha espresso il suo giudizio sulla squadra:“I maschi sono risultati sotto le aspettative, condizionati anche da verdetti e arbitri che non li hanno aiutati, semmai il contrario. Sciacca e Lombardi non avevano perso, Commey ha ricevuto una testa che gli ha sfigurato il viso per l'enfiagione, tanto che avevamo pensato di farlo tornare a casa prima della fine del torneo. Da Al-Assi e Sanabia mi aspettavo di più. Mentre a Bordone faccio i miei complimenti e considero i margini di miglioramento e la possibilità di portalo a 86 kg. ritengo abbia un buon futuro. Baldassi deve ascoltare l'angolo e non viaggiare per conto suo. Discorso diverso per le azzurre, due ori, un argento e un bronzo, hanno portato la squadra al terzo posto del medagliere. Prisciandaro e la Ayari sono state semplicemente perfette, la Saraiello ha fatto paura alla russa in finale e la Gemini non aveva perso contro la Nakota, che ha finito in ginocchio, come si è visto in finale, con l'ucraina senza forze, spese tutte contro l'azzurra. Alla partenza, il responsabile della nazionale Emanuele Renzini, mi disse: sono pronto a scommettere che la Ayari, la più giovane della squadra; torna a casa con l'oro. E' stato un buon profeta”.                                                                                                                                                                           

   In contemporanea, a La Nucia in Spagna, si è svolto il torneo Boxam 2023, con l'Italia guidata dai tecnici Riccardo D'Andrea, Gennaro Moffa, l'arbitro Aniello Palmieri ei pugili Federico Serra (54), Francesco Iozia (57) , Gianluigi Malanga (67), Remo Salvati (75), Sirine Chaarabi (54) e Angela Carini (66). Rassegna molto impegnativa, presenti alcuni dei migliori europei. Discutibili le sconfitte di Malanga contro il magiaro Milan e del medio Salvati con l'inglese Klewis, ovvero i due vincitori del torneo. Come la vittoria in finale della francese Sovinco contro la Carini, che l'aveva tenuta sotto pressione per le tre riprese. Iozia aveva perso contro lo spagnolo Ewart. Oro per la vicecampionessa del mondo Charaabi che ha regolato la gallese Zoe e in finale la francese Moulai (5-0), oro a Roseto Abruzzi U22 e campionessa nazionale. Il vero capolavoro l'ha compiuto Federico Serra nei 54 kg. Prima ha battuto il campione magiaro Gabor Vigan e in finale si è imposto sul francese Billal Bennama, bronzo mondiale, vincitore della preolimpica in Polonia e punta della nazionale transalpina. Il pugile sardo, ha tenuto botta nello scambio e ha colpito con più precisione, meritando la vittoria. Adesso si prepara alla preolimpica di marzo a Busto Arsizio, deciso ad ottenere il pass per Parigi. La FPI si limita a dare i risultati. Il sottoscritto ha sentito il dovere di premiarli con qualche riga di commento. 

Giuliano Orlando