Dall'altro lato della barricata: i portieri più forti del mondo

Pubblicato il 10 luglio 2020 alle 17:17:34
Categoria: Notizie Calcio
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Negli ultimi anni uno dei ruoli del calcio che si è maggiormente evoluto è quello di portiere. Oggi a un estremo difensore non si chiede soltanto di difendere i propri pali ma anche di guidare la difesa, impostare l'azione con i piedi e giocare venti metri più avanti rispetto alla linea di porta. Alcuni giocatori hanno recepito meglio di altri questa evoluzione e sono diventati “i numeri uno dei numeri uno”. Andiamo a conoscerli.

Secondo la rivista inglese Four Four Two, il portiere più forte del mondo in questo momento è Jan Oblak, 27enne estremo difensore dell'Atletico Madrid. Sloveno di nascita, si è formato in Portogallo con la maglia del Benfica prima di venire acquistato nel 2014 dai biancorossi del Cholo Simeone. In sole sei stagioni, e a dispetto di un fisico tutto sommato “normale” (188 cm per 87kg), il ragazzo si è trasformato in un fenomeno del ruolo grazie a un'agilità e a dei riflessi fuori dal comune e a una leadership innata. Tra i pali è una garanzia e tra i suoi punti di forza ci sono il coraggio e il tempismo nelle uscite basse.

Nel 2019 la IFHHS (la Federazione internazionale di Storia e Statistiche del Calcio) gli ha assegnato il premio di miglior portiere dell'anno. Stiamo parlando di Alisson Becker, o più semplicemente Alisson, ex estremo difensore della Roma e oggi Campione d'Europa in carica col Liverpool. Il brasiliano è fenomenale tra i pali e ha piedi da trequartista (per informazioni chiedere ai numerosi difensori dribblati ai limiti dell'area di rigore). In più è un vero leader e un trascinatore in campo e fuori.

PokerStars News gli ha recentemente dedicato pagine importanti e Thibaut Courtois se le merita tutte. Nato in Belgio l'11 maggio 1992, oggi difende i pali del Real Madrid dopo aver contribuito ai successi di Atletico Madrid e Chelsea. Fisico importante, il belga è uno degli atleti più completi del lotto e si distingue per senso di piazzamento e abilità nelle uscite alte. Rispetto agli altri calciatori presenti in questa lista è forse meno preparato con la palla a terra ma in una realtà fatta di piedi buoni come quella dei Blancos sono sufficienti le sue doti a difesa della porta. Dal 2013 al 2019 si è sempre piazzato nella top five del premio assegnato dalla IFHHS, vincendo l'edizione 2018.

Se c'è un portiere che incarna alla perfezione l'evoluzione del ruolo, quello è senz'altro Ederson del Manchester City. Classe 1993 e formatosi anche lui nel Benfica, il brasiliano è il portiere perfetto per l'idea di gioco di Guardiola. Bravo tra i pali e ottimo para rigori, il ragazzo è infatti fenomenale quando deve lanciare l'azione e con i suoi piedi da trequartista ha regalato molti assist ai compagni d'attacco. Unica pecca i cali di concentrazione che lo portano in alcuni casi a commettere errori inspiegabili per un giocatore della sua classe.

La scuola dei portiere tedeschi è sempre stata all'avanguardia, fin dai tempi di Harald Schumacher e Oliver Kahn. Oggi sono due i campioni che stanno portando avanti la tradizione: Manuel Neuer e Marc-André ter Stegen. Il primo è stato forse il precursore dei “portieri di movimento” e ha stupito tutti qualche anno fa quando si piazzava sistematicamente sulla trequarti difensiva per fornire un appoggio agli altri giocatori di movimento. Negli ultimi anni ha perso un po' di smalto a causa di alcuni gravi infortuni ma resta una garanzia anche per calciare i rigori. Il secondo è invece il titolare del Barcellona di Leo Messi e nelle ultime stagioni si è rivelato come un fenomeno di agilità e velocità tra i pali. In più sa anche il fatto suo con i piedi.

https://www.youtube.com/watch?v=cRPi-gjfXr8

Benché non compaia ancora nelle classifica delle riviste o nei premiati della IFHHS, Gianluigi Donnarumma è indubbiamente il portiere del futuro, sia a livello nazionale che internazionale. Titolare del Milan da ormai cinque stagioni (nonostante sia un classe 1999), il ragazzo è passato tra alti e bassi ma sembra aver trovato quest'anno la definitiva maturità. Le sue doti fisiche e atletiche sono eccezionali e se la cava benissimo anche quando deve giocare il pallone. La maglia numero 1 dell'Italia è già sua.