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Piero Ausilio difende l'Inter. Il direttore sportivo dei nerazzurri, in un'intervista a Tuttosport affronta tanti temi scottanti, dalla situazione Mazzarri, al mercato, dal rapporto con Thohir alla rinuncia ai senatori e chiude la porta agli scambi con i bianconeri: "Di sicuro, oggi uno scambio con la Juve non lo faccio".
Il ds si toglie qualche sassolino dalla scarpa, tornando sul famigerato scambio sfumato, Guarin-Vucinic e confermando che anche nell'ultima sessione estiva il colombiano è stato vicino a cambiare aria. "Voglio sottolineare - spiega Ausilio - che il rapporto con i dirigenti bianconeri, Marotta e Paratici, è di stima e rispetto. Detto questo, se posso vendere o acquistare un giocatore da un'altra squadra, preferisco. L'ultimo movimento che volevamo fare in estate - prosegue - era l'acquisto di Bonaventura, ma era legato all'uscita di Guarin. Il giocatore dell'Atalanta era stato bloccato, l'operazione disegnata col prestito con diritto di riscatto legato a un tot di presenze. Parallelamente stavamo trattando la cessione di Guarin al Valencia. Quando gli spagnoli verso le 18.30 del primo settembre hanno deciso di chiederci il giocatore solo in prestito, abbiamo valutato di tenere Guarin: siamo l'Inter e un giocatore importante o lo si vende o lo si tiene, non si presta".
Capitolo Mazzarri. "Siamo convinti che alla lunga il lavoro del tecnico, la sua esperienza e la forza che la nostra fiducia gli darà ci ripagheranno. La storia di Mazzarri parla chiaro: ha sempre centrato l'obiettivo, anche con l’Inter l’anno scorso. E questo ci dà la forza: prima o poi i frutti del lavoro di un allenatore serio verranno fuori. L'importante è restare fermi sulle proprie idee, come in qualsiasi azienda in cui si crede nel progetto intrapreso. Speravamo - continua il ds - di superare in qualche maniera Firenze per arrivare alla sosta e ricaricarsi, purtroppo è andata così. Adesso la squadra ha lavorato e speriamo che gente come Vidic, Hernanes e Palacio ci dia qualcosa in più".
Capitolo rinnovi Kovacic e Icardi. "Sono rimasto d'accordo con i rispettivi agenti che prossimamente ne parleremo, ma oggi non ho una data fissata. Mi sembra giusto che Icardi, legato a noi fino al 2018, adegui il suo contratto visto che è ancora quello che aveva alla Sampdoria: oggi è titolare, gli va riconosciuto quello che si è meritato sul campo. La stessa cosa vale per Mateo".
Capitolo Thohir. "Il presidente è un uomo affascinante, ha il karma asiatico unito alla managerialità americana. Ma ha anche capito che il calcio in Italia è una cosa seria, non uno scherzo: bel gioco, i giovani, sono tutte cose importanti, ma alla fine contano solo i tre punti".