Boxe - Scattati gli assoluti ad Avellino, presenti 123 uomini e 55 donne

Pubblicato il 26 gennaio 2021 alle 09:30:07
Categoria: Boxe
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Ad Avellino, col primo turno eliminatorio maschile, la massima rassegna italiana in guantoni, sono partiti gli assoluti élite maschili e femminili, nel rispetto delle norme sanitarie imposte dal Covid 19, quindi assenza del pubblico, tamponi e tutto quanto richiesto per mantenere la distanza, è scattata oggi 26 gennaio. La città campana (414.000 abitanti), dista circa 60 km. da Napoli e 40 km. da Salerno. Nel 2017, allestì i campionati riservati agli youth (17-18 anni), ovvero le speranze del domani. Stavolta ha compiuto il salto di qualità, purtroppo penalizzata dalla pandemia, che ha rivoluzionato tutte le abitudini. Il settore maschile inizialmente vedeva quasi tutti i migliori (139 iscritti) scesi a 117. Oltre ai militari esclusi nel torneo interforze, altre assenze si sono aggiunte all’ultima ora. Dei dieci azzurri, tornati in Italia domenica, dopo uno stage iniziato il 7 gennaio in Spagna nella Sierra Nevada, guidati dal d.t. Giulio Coletta, dal collaboratore Sumbu Kalambay, dal preparatore Tiziano Bertocci e dal fisioterapista Marcello Giulietti, sette non prenderanno parte al torneo. Sono Manuel Cappai e Federico Serra (52), Simone Spada (57), Vincenzo Mangiacapre (69), Giovanni Sarchioto (75), Simone Fiori (81) e Mirko Carbotti (+91), mentre Paolo Di Lernia (63), Gianluigi Malanga (69) e Davide Brito (91), risultano regolarmente iscritti e rientrano tra i favoriti al titolo. Ad Avellino mancheranno sette dei campioni uscenti del 2019 a Roma. Si tratta di Francesco D’Alessandro (49), Daniele Oggiano (56), Simone Spada (60), Armando Casamonica (64) passato pro con Cherchi, Nino Rossetti (75) entrato nella scuderia di Mario Loreni, Raffaele Munno (81) infortunatosi in allenamento e Gabriele Casella (91) ovvero sette su dieci! Nel comparto maschile le iscrizioni spettano ai Comitati regionali. Nel campo femminile vige il regolamento del numero chiuso, e quindi le scelte puntano al miglior punteggio delle iscritte. Nell’occasione mancheranno tutte le migliori delle FFOO, situazione non gradita dal responsabile della nazionale, Emanuele Renzini, che avrebbe desiderato veder combattere tutte le azzurre, dopo il forzato riposo e i tanti allenamenti resi ora inutili o quasi. Purtroppo si è trattato di un malinteso tra la FPI e il responsabile delle FFOO, Roberto Cammarelle. Nei 69 kg. non combatterà neppure l’ex azzurra Monica Floridia, 25 anni, che fa parte della Polizia, ma non più nel gruppo atlete, residente a Roma. La siciliana di Modica, nel 2019 venne eliminata dall’emergente veneta Sabrina Er Raquoui, classe 2001, titolare azzurra nei tornei giovanili, che giunse in finale, battuta con onore dalla campana Assunta Canfora, 29 anni. Assenti le due finaliste, Floridia era stata iscritta in ritardo. Pare che il rappresentante del Comitato Veneto, che punta sulla veterana Hilary Gomiero, 34 anni, 3° nel 2019, per conquistare il titolo, abbia fatto presente la situazione e Floridia è stata cancellata tra le partecipanti. Anche qui, resta il fatto che il pressapochismo abbia una parte importante in queste situazioni. Dopo numerosi aggiornamenti, sono state definite le otto iscritte dei 48, 51, 54, 57 e 60, nei 64 presenti in sei, mentre nei 69, 75 e 81 ne risultano tre per categoria. Delle nove campionesse 2019, saranno al via Roberta Bonatti (48), Olena Savchiuk (52), Giordana Sorrentino (54) che scende nei 52, Carlotta Paoletti (75) e Flavia Severin (81) che punta al settimo scudetto e insegue il primato di Marzia Davide, giunta a quota otto, avendo iniziato nel 2002 alla prima edizione, concludendo nel 2016 a Bergamo a 36 anni. Flavia, veneta di Treviso, che in aprile compie 34 anni, sembra intenzionata al sorpasso. Nel 2013 a Padova, vinse il primo scudetto e, salvo l’edizione 2017 in cui era assente, ha centrato il titolo altre sei volte ed è favoritissima ad Avellino per il settimo. Mancheranno Biancamaria Tessari (57), Rebecca Nicoli 60, Angela Carini (64), Assunta Canfora (69) che vinsero a Roma e pure Martina La Piana (52), Irma Testa (57), Francesca Amato e Alessia Mesiano (60), Sabrina Er Raquoui (69), che hanno svolto robusti allenamenti ad Assisi, coadiuvate dalla nazionale croata e speravano di poter combattere ad Avellino. I pronostici indicano Roberta Bonatti (48), 23 anni, bronzo europeo 2019, favorita anche se la campana Giovanna Marchese, 21 anni, farà l’impossibile per capovolgere il pronostico e prendersi la rivincita della sconfitta di Roma. Nei 51 kg., il ritorno di Giordana Sorrentino rende problematico il bis della Savchuk, radici ucraine residente in Abruzzo, nel 2019 battè la più giovane siciliana Martina La Piana, 19 anni, reduce dai trionfi nelle categorie giovanili. Anche lei sarà spettatrice. I 54 kg., privi della Sorrentino, aprono la strada alla biellese Giulia Lamagna, 23 anni, per il secondo scudetto, ma la ventenne Sharon Prisco, chiusa da La Piana nelle categorie jr. e youth, tenta il colpo a sorpresa nelle élite. Papabili al podio Bianca Voglino e Cristina Garganese. I 57 kg. sono stati rivoluzionati dopo le defezioni delle iscritte della prima ora a cominciare dalla casertana Concetta Marchese, 22 anni, trasferitasi dal 2018 alla Boxe Iaia a Brindisi, sotto le cure del maestro Carmine Iaia, argento 2016, 2017 deludente nel 2018, assente nel 2019. Mancando la favorita, tornano in gioco la veterana Daniela Panait (39 anni) guida turistica a Torino, romena di nascita, italiana da anni, dagli ottimi fondamentali, argento uscente, battuta dalla Tessari, 18 anni meno, questa volta sarà Sirine Charaabi (21 anni), tornata nei 57 kg., allieva della Tifata del maestro Antonio Perugino a tentare di sbarrarle il passo. Nei 60 kg. senza le più forti, Nadia Flalhi, già oro a sorpresa nel 2018, bronzo uscente (27 anni), che si allena a Monteprandone nell’anconitano, tra un lavoro e l’altro, troverà la lombarda-cilena Hermosilla Bustamante (25 anni) cresciuta parecchio sotto le cure del maestro Paragnani di Pavia. Da seguire l’esordiente Valeria Golino (6-6-2002) argento europeo 2019 a Sofia, che disputa questi assoluti come preparazione ai prossimi europei youth, fissati a Kielce in Polonia ad aprile, dove saranno presenti anche Erika Prisciandaro (48) e Melissa Gemini (69) campionesse uscenti. Nei 64 kg. il livello appare decisamente modesto, visto che le veterane Erica Montalbini (35 anni) e Emanuela Pinzigrilli (33 anni) argento e bronzo uscenti, appaiono le favorite. Ci auguriamo che Annalisa Mercadante (20 anni) e Miriam Tommasone (18 anni) diventino le piacevoli sorprese, anche se non sarà facile. Tre iscritte nei 69, 75 e 81 kg. Favorite Hilary Gomiero, Carlotta Paoletti e Flavia Severin. Col dubbio che avvengano altre defezioni come è accaduto tra gli uomini.

Nel settore maschile, dove gli iscritti sono scesi da 139 a 117, solo Patrick Cappai (52), Gian Luigi Malanga (69) e il mancino toscano Matteo Girolami (+91) sono chiamati a difendere il titolo 2019. Nei 49, cinque iscritti, dopo il forfait all’ultimo momento del tricolore uscente Francesco D’Alessandro, il favorito netto è il pugliese Nicola Cordella (23 anni), che punta al secondo scudetto dopo quello del 2017, senza dimenticare che nel 2016, vinse l’oro europeo youth ad Anapa in Russia. Con ogni probabilità troverà in finale il toscano Leonardo Esposito, argento uscente. Non ci sarà Manuel Cappai (28 anni), iscritto nei 52, oro nel 2011, 2012 e 2013 tra i 49 kg. La sua presenza avrebbe creato curiosità, prevedendo la possibile sfida col fratello Patrick Cappai, 20 anni, campione uscente. Si sarebbe ripetuto quanto avvenuto nel 2007 a Castel San Pietro nel bolognese, con i fratelli Vincenzo e Giuseppe Picardi nei 51 kg. Vinse, come da pronostico Vincenzo, mentre Giuseppe, dopo aver fatto un pensierino al professionismo, optò per il lavoro. La decisione di Manuel, ha eliminato ogni problema. Nei 56 kg., dovrebbe essere la volta buona per il grossetano Halit Eryimaz (23 anni), tre argenti (2017, 2018, 2019) e molti rammarichi. L’allievo della Grossetana è il favorito, ma dovrà guardarsi dall’esperto piemontese Cuomo e dagli emergenti Marco Russo e Danilo Mosconi. Nei Deluso dall’argento 2019, sconfitto sul filo del pugno in più dal romano Simone Spada, Giuseppe Canonico è deciso a tornare campione nei leggeri. Per il podio anche Francesco Iozia, Luca Grusovin e forse Jonathan Rubino. Difficile che al campano Paolo Di Lernia nei 64 kg. sfugga il titolo. Il più accreditato rivale è il sardo Matteo Ara del 2000, argento uscente. Nei 69 kg. sono parecchi i clienti ambiziosi, anche se Gianluigi Malanga appare il più accreditato al bis. Il tarantino Magrì, oro nel 2017 a Gorizia, non ancora ventenne, allievo dei Quero, battendo in finale il favorito Mirko Natalizi, torna dopo due stagioni travagliate, mentre il siciliano Salvatore Cavallaro, 19 anni, è il nome nuovo della categoria. L’altro Salvatore Cavallaro, 25 anni, delle FFOO, iscritto nei medi, appare il pugile da battere, per i trascorsi in azzurro. Il mancino siciliano, bronzo europeo 2015 e 2017, argento ai Giochi Europei a Minsk nel 2019. Mai aiutato dai giudici. Tre volte presente ai mondiali (2014, 2017 e 2019), ha trovato sulla sua strada l’ucraino Olek Khyhniak, il caimano della categoria, una specie di Merckx della boxe, vincitore di europei e mondiali. Questa è la prima volta che si iscrive agli assoluti. Da seguire il veneto Correzzola e il laziale Manfredi. Negli 81, assente il veterano Raffaele Munno (bloccato in allenamento), potrebbe essere l’occasione per il pugliese Federico Antonaci (23 anni) dopo due argenti. Torna Vincenzo Lizzi, sperando che alla grande generosità abbia aggiunto acume tattico. Nei 91, dopo il forfait del romano Casella, si prevede una finale tra Aziz Abbes Mouhiidine (23 anni) e Davide Brito (24 anni), aretino adottivo, entrato in nazionale e in ascesa. Guastafeste potrebbero essere Kobe Kogasso (25 anni), africano di stanza a Pavia dal maestro Vincenzo Gigliotti, sul podio nelle scorse edizioni e il generoso veneto-ucraino Serghei Khudyakov. Nei +91 la ‘novità’ si chiama Clemente Russo (Fiamme Azzurre), classe 1982, assente dal 2007, ovvero da 12 edizioni. Ma il mancino toscano Matteo Girolamo, campione uscente, non è certo disponibile per un ”prego si accomodi” e venderà cara la pelle. Clemente, ex duplice campione del mondo, argento olimpico 2008 e 2012 nei 91, punta all’ottavo scudetto che la FPI gli ha assegnato da anni, anche se sono solo sette. Di certo ha il record nei maschi di essere il meno giovane, 38 anni. Seguito a distanza da Nicolò Bertolino (Emilia) 35 anni, da Morgan Toselli (Umbria) 34 anni, dal piemontese Mohamed Tarmoun 32 anni, quindi Elia Madau (Sardegna) e Gianluca Andronico (Calabria) 31 anni. Tra le donne, assente la toscana Anna Lisa Ghilardi, classe 1980, oro nel 2011 e 2012, ha preso il suo posto la piemontese Consuelo Portolani, classe1981, presenza costante, che nel 2018 a Pescara fiorò il titolo, battuta in finale dalla più giovane laziale Mery Di Bari nei 48 kg. Da segnalare la pericolosa posizione del CONI nei confronti del CIO. L’Italia rischia di non essere rappresentata ai Giochi di Tokyo, a loro volta in grande difficoltà, per una questione burocratica attinente il ruolo del CONI e la sua reale autonomia. Il ministro delle politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora ha risposto all’allarmate dichiarazioni di Thomas Bach, presidente del Cio, affermando: “Faccio mie le giuste preoccupazioni, e assicuro che dopo il primo passaggio in Cdm, invierò a Losanna le norme che potranno sciogliere ogni residuo dubbio o riserva sull'autonomia e l'indipendenza del Coni. Dette norme, sono all'interno dei decreti legislativi della Legge delega di riforma dello sport, su cui domani terro' un'informativa al Consiglio dei ministri. Invito le forze politiche di maggioranza a voler procedere unite sul testo, superando rapidamente gli ultimi nodi, e consentendo cosi' al nostro Paese di rispondere, come dovuto, alle giuste preoccupazioni del Cio". Speriamo che questo venga attuato veramente in fretta, evitando l’ennesima figuraccia che la nostra classe politica sta sfornando a ritmo sostenuto.

Giuliano Orlando