Boxe, presenti otto azzurri ai Giochi del Mediterraneo in Spagna

Pubblicato il 21 giugno 2018 alle 12:15:03
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Il comparto tecnico azzurro ha scelto la squadra che difenderà l’Italia sul ring. Gli otto azzurri che prendono parte alla 18° edizione sono Manuel Cappai (52), Raffaele di Serio (56), Francesco Iozia (60), Paolo Di Lernia (64), Francesco Magrì (69), Salvatore Cavallaro (75), Valentino Manfredonia (81), Aziz Mouhiidine (91) e Guido Vianello (91), che rappresentano l’ossatura della squadra che guarda ai Giochi di Tokyo, con poche variabili, visto il parco atleti a disposizione.

Accompagnano la squadra il presidente Vittorio Lai, il segretario Alberto Tappa, i tecnici Giovanni Cavallaro e Gerardo Bicet e il fisioterapista Marcello Giulietti. Sulla carta un team importante, indicato come pretendente a diverse medaglie. Vedremo se il ring, darà corpo alle speranze.. Nella storia dei Giochi del Mediterraneo, nati nel 1951 e disputati ad Alessandria d’Egitto, la Spagna li ospita per la terza volta, è si appaia all’Italia. La manifestazione avrebbe dovuto disputarsi nel 2017, ma è slittata per motivi organizzativi. Al momento sono 11 le nazioni che hanno accolto i Giochi riservati ai paesi che toccano le acque dell’antico “Mare Nostrum”, e bagnano tre continenti: Europa, Asia e Africa. Si tratta oltre a Italia e Spagna, di Tunisia e Turchia (due volte), Libano, Algeria, Croazia, Marocco, Siria, Grecia e Francia.

Pure le nazioni partecipanti sono più raddoppiate dall’inizio della manifestazione. Si è passati dalle 10 iniziali alle 23 delle ultime edizioni. Il pugilato fa parte delle discipline storiche. Attualmente si gareggia in 28 sport, alcuni non olimpici, oltre a quelli riservati agli atleti disabili. L’Italia è al primo posto assoluto nel medagliere e guida anche nel pugilato, con 40 ori, 25 argenti e 37 bronzi, seguita dalla Francia e dalla Turchia. Abbiamo letto su vari siti numeri in libertà, oltre che articoli molto fantasiosi sui campionati europei disputati negli ultimi tempi. Che non ci si possa inventare esperti di uno sport, senza aver praticato la giusta gavetta è normale. Volersi dimostrare esperti senza esserlo, manda il lettore fuori strada.

Nelle edizioni precedenti, la noble art italiana è stata assente una sola volta, nel 1959 a Beirut in Libano. Nelle altre sedici edizioni ha sempre raccolto medaglie, con un rendimento costante, toccando picchi eccezionali ad Alessandria d’Egitto (5-2-1) 1951, Tunisi (6-1-1) 1967, Bari (5-2-1) 1997 e a Napoli nel 1963, col pieno di medaglie: 8 ori, 1 argento e un bronzo. Record assoluto. Praticamente, buona parte della squadra che Natalino Rea portò ai Giochi di Tokyo dove raccolse l’oro con Pinto e Atzori, il bronzo con Bertini, Valle e Ros. A Napoli l’oro lo conquistarono Atzori, Zurlo, Girgenti, Sabri, Arcari, Bertini, Pinto e Canè. Argento per Perri e bronzo a Golfarini.

Molti sono i doppi vincitori, compreso il nostro Clemente Russo, ma uno solo ha fatto il tris, si tratta di Roberto Cammarelle capace di vincere nel 2005, 2009 e 2013. Degli azzurri parlerò nel dettaglio nei prossimi giorni, visto che il primo colpo di gong, suona il giorno 25 giugno al Pabellon de Torredembarra, struttura a circa 20 km. dalla città. Le finali si disputano sabato 30 giugno. Si era parlato della partecipazione della boxe femminile, ma alla fine il progetto è stato rimandato alla prossima edizione, dopo i Giochi di Tokyo, dove il pugilato in rosa, salirà da tre a cinque categorie, aggiungendo alle già conclamate dei 51, 60 e 75 kg. quelle dei 57 e 69.

Le nazioni presenti sono le solite, le africane guidate dall’Algeria con molti atleti di alto livello, l’Egitto meno compatto ma con punte da non sottovalutare. Tunisia e Marocco non hanno titolari molto quotati, anche se restano atleti ostici per la loro boxe difficile da interpretare. Spagna e Francia, la prima col vantaggio del fattore campo, la seconda per avere a disposizione un parco pugili più ampio della concorrenza, rappresentano le concorrenti più quotate con l’Italia. Da non sottovalutare la Turchia e la Croazia in ascesa negli ultimi anni. Tra le iscritte Grecia, Malta. Serbia e Montenero.

Articolo di Giuliano Orlando