Da luglio la boxe mondiale ed europea suona il gong. Italia, Francia e Spagna ancora al palo. Sabato riunione burletta in Germania

Pubblicato il 1 luglio 2020 alle 12:00:17
Categoria: Boxe
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Il Covid 19 non è ancora debellato e lo sport ne paga le conseguenze in modo pesante. Il pugilato in particolare, ha subito uno stop prolungato e il futuro non è certo roseo. A giugno, alcune nazioni hanno ripreso timidamente l’attività, come ho segnalato nel precedente articolo sull’argomento, ma ben lontano dalla continuità del passato. Stando ai programmi delle organizzazioni più importanti, la ripresa scatterà da agosto, per riprendere in pieno a settembre. Luglio segna un lieve incremento rispetto al mese precedente, ma ben lontano dal pre-covid. A Mosca la capitale russa, nonostante sia ancora in piena pandemia, l’attività a porte chiuse prosegue. Dopo la serata del 15 giugno al Korston Club, trasmessa da Russia Match TV, legata al promoter Alex Popov della Patriot Promotion Company che fa capo a Nikolay Subachev, torna venerdì 3 luglio con una corposa serata (8 incontri) impernata sul campionato russo dei medi, tra Magomed Madiev (14-0-1), 25 anni, che nel lontano 2012 colse l’argento ai mondiali youth, senza che quella medaglia avesse più seguito e il cosfidante Artur Osipov (16-2) 31 anni, dal pugno pesante, entrambi pro dal 2015. In programma anche il supermedio siberiano Pavel Silyagin (2), campione russo 2013, contro il longilineo Artysh Lopson (2-0-1) alto 1,90. Sul ring i welter Makhmudov (8) 23 anni e Vorabiev (9-1) 25 anni, il promettente cruiser Aliev (8) e il massimo Suslenkov (3), oltre ad alcuni debuttanti. Chiaro l’intendimento di Popov a creare una base locale atta a proiettarsi nell’ambito europeo e mondiale. Negli USA, prosegue l’intensa attività della Top Rank di Bob Arum che opera in continuazione all’MGM Grande di Las Vegas con serate a porte chiuse, riprese da USA-ESPN. Martedì sera 30 giugno, hanno combattuto il superleggero Alex Saucedo (USA 29-1), 26 anni, nato in Messico e il coetaneo Sonny Fredrickson (21-2) sui 10 round. Sempre all’MGM Grand, giovedì 2 luglio, il portoricano Josè Pedraza (26-3) affronta Mikkel Les Pierre (22-1-1) 35 anni, nativo di Trinidad, residente a New York dal 2012, al passaggio nei pro. Pedraza, 31 anni, che ricordo ai mondiali dilettanti 2009 a Milano, perdere in finale dal nostro Valentino, è stato grande protagonista nei pro dal 2014: iridato superpiuma (2015) e leggeri (2018) per il WBO, avversario di Vasyl Lomachenko l’8 dicembre 2018 al quale cedette la cintura WBO sul ring di New York. A Las Vegas tenta il rilancio. In locandina il leggero Albert Bell (16), 27 anni, che nutre ambizioni, tornato sul ring nel 2017 dopo una sosta di due stagioni. Affronta il filippino Mark Bernaldez (20-3) avversario da non sottovalutare, anche se in trasferta gli va sempre storta. Da seguire il superleggero dominicano Elvis Rodriguez (6-0-1) 24 anni, mancino alto 1.80 di fronte a Dan Murray (USA 5-3) di 28 anni. Il cubano Robeisy Ramirez (3-1), fenomeno nei dilettanti, col vezzo di snobbare gli allenamenti, al debutto pro il 18 agosto 2019 a Filadelfia, perse contro Adan Gonzales (USA 5-2-2) che lo fece pure contare in avvio. La rimonta del cubano non bastò ad evitargli la sconfitta. Indigesta per un tipo orgoglioso come Ramirez. La richiesta della rivincita a Bob Arum è stata tassativa. Tra l’altro Gonzales dopo Filadelfia non ha più combattuto e rischia di finire KO contro un avversario col dente avvelenato. Due riunioni sabato 4 luglio, la prima a Messico City, tutti pugili locali, col superpiuma Mauricio Lara (18-2) 22 anni e molte ambizioni contro Alex Palmera (8-5-1) 31 anni, buon collaudatore. Nei superwelter si sfidano Carlos Ocampo (27-1) 24 anni e Garcia Perez (18-2) 22 anni, molto motivati. Torna Jackie Nava (35-4-4) 40 anni, regina nei supergallo per la WBA, vecchia gloria che non demorde. Affronta la connazionale Estrella Valverde (18-6-2) 35 anni, attiva dal 2009, grande combattente, mai al vertice. L’altro appuntamento di sabato è in Germania a Wiesbaden, al Black Walves Haus, un club frequentato dai turchi, residenti nel quartiere. Fin qui nulla di particolare, quello che invece fa rabbrividire è la riunione di boxe allestita dal turco Fatih Altunkaya, che ha interpretato il doppio ruolo di promoter e pugile. Fatih ha 36 anni, non risulta la sua attività nei dilettanti in Turchia e neppure in Germania. Passa professionista nel 2018 a 34 anni come cruiser e in meno di tre stagioni disputa 14 incontri tutti vittoriosi, affrontando avversari dai record penosi. Tra l’altro, conquista titoli WBU, riconosciuto da pochi stati europei. La sfida di sabato lo vede di fronte a Reda Amine (0-6) di 45 anni, pro nel 2018. Già questo confronto lascia più di un dubbio sulla serietà del confronto. Il peggio si specchia nel resto del cartellone. Il massimo Marco Lesner (4) di 45 anni, pro dal 2019, contro Bashar Makhmalji (0-1) siriano di 39 anni, un solo match perduto per KO a gennaio. Altro massimo in programma, Hussein Akdemir (2) 37 anni, pro quest’anno contro Laurenti Mecani (0-1) 18 anni! Kurtanovic Bakir (1) ha 16 anni (nato 21 gennaio 2004) e ha già disputato un match il 15 marzo scorso, affronta il massimo ventenne Muhammed Seker (0-1) fermato al debutto sempre il 15 marzo da Lesner (45 anni). C’è anche un welter USA, Nicholas Lavigne (6) di 34 anni, pro dal 2019, opposto a Naqibullak Nazar (2-2) 19 anni, reduce da due sconfitte prima del limite. Infine il cruiser Tahir Mihaylov (1) 29 anni, pro dal 2020, contro il siriano Rami Al Massan (0-1) di 37 anni, alto 1.71 per 90 kg. Ci chiediamo come la federazione tedesca abbia dato l’OK per una simile scombiccherata riunione. Non solo, come può passare pro un atleta a 16 anni e come abbiano la licenza da pro, gli over 40 e tutto il resto. Non sarebbe il caso che l’EBU intervenisse? A tutto c’è un limite!

Nel prossimo week end, venerdì 10 luglio, primo appuntamento a Londra allo Sport Studio, promoter Frank Warren diretta su BT Sport, col supergallo Brad Foster (12-0-2) 22 anni, che mette in palio le cinture BBB Britisch e il Commonwealth contro il pericoloso James Beeck jr. (12), mentre i superwelter Hamzah Sheeraz (10) 21 anni e l’esperto Paul Kean (12-1) 27 anni, si giocano l’europeo WBO. Seguono altri due match. A Pionki in Polonia, largo al leggero Damian Wrzesinski (19-1-2) 32 anni, ancora ambizioso al test del venezuelano Otto Gamez (19-2) 23 anni, da non sottovalutare. Il massimo Marcin Siwy (20), 29 anni, record costruito all’ombra del campanile di casa, a Czestochowa, trova Kamil Bodzioch (6) l’ultima vittoria in Spagna, 24 anni assai motivato che potrebbe minarne l’imbattibilità. Spazio alla boxe in rosa: Oleksandra Sidorenko (8) 33 anni, pro dal 2015, nata in Ucraina impegnata dall’esperta locale Karina Kopinska (13-33-4) 31 anni, giramondo dal 2012, rotta a tutte le esperienze. Sabato 11 luglio, suona il gong a Toowoomba nel Quesland in Australia, a Dusseldorf in Germania, a Riga in Lettonia, ad Aukland in Nuova Zelanda e in tre città degli Stati Uniti. Ad Hannibal nel Missouri, a Biloxi nel Mississippi e ad Houston nel Texas, la migliore, con la pay per view. Ancora la Top Rank, il 14 luglio sempre a Las Vegas, con l’imbattuta californiana Mikaela Mayer (12) alla soglia dei 30 anni, pro dal 2016 dopo Rio, affrontare la nigeriana Helen Joseph (17-4-2), 31 anni, avversaria di tutto rispetto, battuta lo scorso novembre dalla belga Delphine Persoon (43-2) ai punti, già titolare di tutte le cinture leggeri, intenzionata a scendere di categoria. Al momento la plurititolata è l’inglese Terry Harper (10) attiva dal 2017, 23 anni, che battendo lo scorso agosto la sudafricana Nozipho Bell prima del limite, ha incamerato i titoli IBO e WBC. Che metterà in palio il 7 agosto a Londra contro la connazionale Natasha Jonas (9-1) 36 anni, pro dal 2017, unica sconfitta nel 2018 ad opera della brasiliana residente in Svizzera, la brevilinea Viviane Obenauf (14-6) 33 anni, l’ultima rivale della Harper, che l’ha battuta il 2 novembre 2019 a Manchester. In caso di successo, una sfida con la Mayer potrebbe essere fattibile. Salto di qualità sabato 18 luglio (il giorno prima solo due modeste riunioni negli USA), col doppio appuntamento in Germania, a Wiesbaden e in particolare a Magdeburgo, dove l’ex campione europeo massimi, Agit Kabayel (19) affronta il greco Evginios Lazarides (16-2) dall’ottimo passato nei dilettanti, bene anche da pro. L’altro gigante sul ring è Peter Kadiru (7), 23 anni, messosi in luce giovanissimo, vincendo gli europei youth nel 2014 e l’oro tra gli Under 22 nel 2017. Il coloured ha debuttato lo scorso anno, battendo tra gli altri Vincenzo Febbo e Paolo Iannucci. Affronta Ruben Wolf (5) tedesco nato in Austria. Buona boxe anche in Kazakistan ad Almaty, puntando sul supermedio Dauren Yeleussinov (8-0-1), 34 anni, tornato in patria dopo un lungo soggiorno negli USA. Dotato di notevole potenza, non ha svolto intensa attività, come sperava, dal 2014 ha disputato solo nove match. Adesso vorrebbe recuperare il tempo perduto, iniziando col mancino Arman Rysbek (7), 29 anni, pure lui di ritorno dagli USA, che a sua volta, sale sul ring per vincere. Nel cartellone che verrà trasmesso da USA ESPN, altri 10 incontri. Negli USA riunioni a Daytona Beach in Florida, Conyers (Georgia) e Davemport nello Iowa. Il previsto rientro di Jarrell Miller (23-0-1) fermato alla vigilia della sfida con Anthoy Joashua, per doping, è saltato in quanto il colosso di New York è risultato ancora positivo ad un controllo della WADA. Evidentemente il vizio del doping è nel suo DNA, visto che nel 2014, quando praticava la Kickboxing, al torneo Glory lo pescarono positivo. Al suo posto il 9 luglio a Las Vegas, contro il tosto Jerry Forrest (USA 26-3) è stato scelto l’attempato Carlos Takam (38-5-1) 39 anni, sul ring dal 2005, francese nato in Camerun, residente ad Henderson nel Nevada, quindi vicino a Las Vegas. Takam dopo la sconfitta contro Chisora il 29 luglio 2018, ha combattuto altre tre volte con altrettante vittorie. Quindi non è impreparato. Da quanto è dato sapere, il primo mondiale vero negli USA si disputerà il 15 agosto a Las Vegas per il WBC, tra l’imbattuto David Benavidez (USA 22) e Alexis Angulo (26-1) il colombiano residente a Miami, 36 anni, attivo dal 2010, guerriero generoso, battuto solo dal messicano Gilberto Ramirez (40) 29 anni, titolare WBO dal 2016 al 2019, della scuderia di Bob Arum, il migliore della categoria, fermo dall’aprile 2019, in attesa del rientro. Spunta anche il massimo Andy Ruiz jr. (33-2) il messicano piccolo e grasso, detto Calimero, che scalzò Anthony Joshua la famosa sera del primo giugno 2019 al Madison di New York, mettendolo KO al settimo round. Ma che a distanza di sei mesi, dovette restituire il malloppo all’inglese, che lo battè sul ring di Diriyah Arena negli Emirati Arabi. Ruiz, fece molta fatica a digerire la sconfitta e come prezzo salì di peso, diventando una botticella tipo Tony Galento, che i meno giovani ricordano, avversario di Joe Louis. Adesso si allena sotto la guida di un allenatore serio e un dietologo che cerca di snellirlo. Dopo aver rifiutato 5 milioni di borsa per battersi con Dillian Whyte (27-1) inglese di origine jamaicana, 32 anni, non certo un fenomeno, ma abilissimo a sfruttare un antico successo su Joshua nel 2009 al tempo del dilettantismo. Si è costruito un valore di mercato superiore al merito reale, rimasto intatto anche dopo che Joshua lo ha spedito KO nel 2015. In questo periodo strilla perché vuole affrontare Tyson Fury se Wilder dovesse rinunciare alla bella, prevista. Nel frattempo per la Matchroom di Eddie Hearn, dovrà difendere la cintura interim WBC il 22 agosto al Brentwood nell’Essex, contro l’inossidabile russo Alex Povetkin (35-2-1). Eddie Hearn debutta il primo agosto sempre nell’Essex, con Sam Eggington (28-6) che difende l’Internazionale IBF superwelter, conquistato a Firenze a spese di Orlando Fiordigiglio il 19 settembre 2019. Sfidante il connazionale Ted Cheeseman (15-2-1). Per il titolo vacante britannico leggeri, di fronte James Tennyson (26-3) un picchiatore e il gallese Gavin Gwynne (12-1) un tecnico. Ricordate il piuma Reece Bellotti(14-3) battuto a novembre dal nostro Grandelli? Avrà un compito piuttosto difficile contro Jordan Gill (24-1) in grande ascesa. Altro titolo inglese, quello dei massimi, in palio tra l’emergente e statuario Fabio Wardley (8) 25 anni, 1,96 di altezza e Simon Vallily (17-2-1), 34 anni, pro dal 2013, al primo tentativo. Tornando alla serata del 22 agosto, oltre a Whyte-Povetkin, sul ring la star irlandese Katie Taylor (15) regina dei leggeri, forse contro Amanda Serrano (38-1-1), la portoricana che domina nelle categorie dai mosca ai piuma, recente vincitrice della star USA Haether Hardy (22-1) 38 anni, che non aveva mai conosciuto sconfitte in carriera. Nonostante la grande generosità ha dovuto soccombere alla velocità e precisione della Serrano. Avversaria non facile pure per la Taylor, anche se la diversa struttura dovrebbe essere determinante per l’irlandese. La sfida tra Joshua e Pulev, dopo rinvii a non finire, sembra aver trovato sede e data: metà novembre a Londra che la Matchroom spera aperta al pubblico. Tutto questo, in attesa che l’altra parte dell’Europa (Spagna, Francia e Italia) possano tornare all’attività. L’Italia che sta uscendo bene dal Covid, ha visto aprirsi le porte solo al calcio. Tutto il resto è off. Fino a quando? Il ministero dello Sport non fa sapere nulla. Aspetta che le commissioni diano il verdetto. I Cherchi, Loreni e Buccioni hanno steso i programmi, ma temono vadano in fumo e con loro i pugili che sono fermi da cinque mesi. Il Governo dovrebbe capire che le scuderie pro sono aziende che producono profitto dal quale trae profitto anche il fisco. La prudenza è d’obbligo, l’eccesso è un suicidio.

Giuliano Orlando