Rio 2016, Hosszu: "Io The Iron Lady, Phelps mvp"

Pubblicato il 20 agosto 2016 alle 13:18:03
Categoria: Olimpiadi
Autore: Redazione Datasport.it

La prima era troppo piccola per competere con le ragazze più grandi di lei, la seconda chissà perché e la terza la delusione più grande: vincere tutto alla quarta olimpiade della carriera si può solo se si è soprannominati "The Iron Lady". Lei, Katiinka Hosszu, 27enne nuotatrice ungherese, ci è riuscita a Rio 2016: troppo tardi, verrebbe da dire, per un'atleta che ha perso il conto tra ori mondiali ed europei, detentrice di record in vasca corta e non, e finalmente plurimedagliata in questa edizione verdeoro dei Giochi, dove per tre volte è salita sul gradino più alto del podio (200 e 400 misti e 100 dorso) e un'altra (200 dorso) si è giusto accontentata di mettersi al collo l'argento.

L'occasione per incontrarla è la visita alla Family Home targata Procter & Gamble, main sponsor di queste Olimpiadi in salsa carioca. La disponibilità di Katinka, invece, quasi fuori dal comune per una che potrebbe dedicarti al massimo tre minuti e invece starebbe là a parlarti per ore. "Mi sono ripresa tutto quello che non avevo mai ottenuto, adesso è come se avvesi vinto una medaglia per ogni partecipazione ai Giochi – attacca Katinka sorridendo –. In realtà ho raccolto molto di più di quanto sperassi, avevo preparato alla perfezione soltanto i 400 misti dove è arrivato anche il record del mondo".

Più di lei, nella piscina di Rio, ha vinto soltanto Michael Phelps. "Io come Michael? Sono felice di essere accostata a lui – dice Katinka –, ma non scehrziamo: è lui l'Mvp di queste Olimpiadi, anche se ci sono tanti altri atleti fenomenali. Penso alla ginnastica artistica, all'atletica: se dovessi scegliere la medaglia più bella, però, forse direi quella di Emese Szasz nella spada femminile. Sono molto felice per lei".

Sul braccio una cicatrice da almeno una ventina di punti di sutura che racconta essersi fatta durante una lezione di ginnastica a scuola, quando aveva dieci anni. Il dolore è passato da un pezzo, ma per fare del male a una soprannominata "The Iron Lady" serve ben altro. "“Sì lo so – spiega Katynka – mi hanno accusato di doping perché faccio molte gare. Non mi interessa, preferisco rispondere in piscina".

E il segreto dei suoi successi, probabilmente, sono gli allenamenti con Shane Tusup con il quale si è sposata nel 2013. "Ci siamo conosciuti negli Stati Uniti, all’Università – confida la Hosszu – e non ci siamo più lasciati. Insieme gestiamo pure un'agenzia e quando torneremo in Ungheria apriremo una piscina. Ovviamente condividiamo molto tempo insieme, ma non mi annoio affatto. Anzi, riesco ancora a dirgli che mi manca quando stiamo qualche giorno senza vederci".