Il calcio progetta la ripartenza: le perplessità del Papu

Pubblicato il 11 aprile 2020 alle 16:20:16
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Matteo Pifferi

Le ultime indiscrezioni parlano di un possibile ritorno in campo, per quanto riguarda la Serie A, già a fine maggio o inizio giugno. Ma qualche giocatore, sui social, si è mostrato scettico a tal proposito

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina e la Lega Serie A stanno premendo per far sì che si possa tornare a giocare il prima possibile, a tal punto che anche la stessa FIGC ha cercato di forzare la mano affinché gli allenamenti degli sportivi potessero essere permessi dal decreto firmato dal Premier Conte già da martedì 14 aprile, cosa tuttavia non avvenuta e che porta a considerare irrealistica l'ipotesi di ripartire a metà maggio. E le parole del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora dimostrano come il monito del Governo, circa l'intero settore sportivo, sia di adottare la massima cautela, permettendo comunque le varie attività agli atleti nelle proprie abitazioni. Prima di poter ripartire davvero, però, sarà necessario eseguire ai calciatori e agli staff una serie di test secondo un protocollo della commissione medica che sarà approvato dal Comitato medico scientifico. E, in secondo luogo, permettere di svolgere una nuova preparazione alle varie squadre in modo tale da farsi trovare pronti alla ripartenza.

 E i giocatori cosa ne pensano? "Quando riprenderemo a lavorare sul campo, dopo più di due mesi senza nemmeno una partitella, sarà dura. Ci saranno 30 gradi in estate, non siamo abituati a questo e non sappiamo nemmeno come allenarci, cosa mangiare", ha spiegato Alejando Papu Gomez, capitano dell'Atalanta in una diretta Instagram insieme all'ex compagno e ora attaccante della SPAL Andrea Petagna che ha aggiunto: "Noi siamo più fortunati degli altri e possiamo arrivare a molte persone col nostro messaggio, bisogna essere uniti. Stiamo vivendo il momento più duro dopo la guerra". Parole forti che raccontano come sia giusto, per il momento, togliere l'alone e l'etichetta di 'eroe' o 'superuomo' al calciatore che sta vivendo anche lui un periodo di difficoltà ed è preoccupato della ripartenza. Proprio come tutto il resto del Paese, che attende novità dal Governo circa la riapertura, dopo che lo stesso ha prorogato fino al 3 maggio il lockdown.