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Sinisa Mihajlovic saluta la Sampdoria. Il tecnico serbo ha ufficializzato il suo addio in una lettera aperta pubblicata sul sito ufficiale del club. "Cari tifosi blucerchiati, è arrivato per me il momento più difficile, quello dei saluti - si legge nelle prime righe -. Queste sono le mie ultime parole da tecnico della Sampdoria. Si chiude qui la mia avventura. E voglio approfittare di questo spazio per salutare tutti, fare un bilancio e spiegare le ragioni della mia decisione di lasciare".
"Il 21 novembre del 2013 - continua Mihajlovic - presi la squadra in una situazione molto difficile, in coda alla classifica, sfiduciata, in crisi di gioco e risultati. La lascio ora settima, dopo essere stata anche terza alla fine del girone d'andata. Se andrà in Europa League non lo so. Dipenderà da carte bollate, ma io sono un uomo di campo, e come tale faccio i complimenti a chi è arrivato prima di noi, a partire dal Genoa. Anche se ritengo per il campionato svolto che la Samp possa essere una degna rappresentante dell'Italia in Europa".
"Lascio la Samp senza avere per ora un’altra squadra o un’altra trattativa aperta - ci tiene a precisare il serbo -. Tutto può succedere, anche che resti a casa. Ma la mia testa e il mio cuore mi dicono che è giusto interrompere qui. Non c'è tristezza in me. Non bisogna piangere perché è finita ma sorridere perché è successo. E io vado via con un grande sorriso perché mi ritengo doppiamente fortunato per aver giocato nella Sampdoria e poi averla allenata. Voglio abbracciare idealmente tutti i tifosi: grazie per la fiducia, l’affetto e il sostegno che mi avete dato. Il calcio oggi è spesso business, ma senza la passione e le emozioni non esisterebbe. E quelle non si comprano: sono un regalo dei tifosi sani e innamorati. Come quelli che ha la Samp. Grazie alla società che è formata da tutte quelle persone, magazzinieri, impiegati, gente semplice che non appare mai, ma ama i colori ed è importantissima per il raggiungimento dei risultati sportivi".
"Non nego - scrive Mihajlovic in chiusura - che in questi giorni è stato molto toccante e particolare per me rifare in macchina strade ormai familiari, salutare persone con me sempre speciali, arrivare a Bogliasco, entrare ieri a Marassi, sedermi sulla mia panchina… Tornerò nel "mio" stadio e non sarò mai un avversario, perché Genova resterà sempre un po' casa mia. In bocca a lupo, arrivederci a tutti e sempre forza Samp!".