Violenza negli stadi, Salvini: "Sradicheremo i teppisti"

Pubblicato il 7 gennaio 2019 alle 19:01:42
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Michele Nardi

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini manda un messaggio chiaro ai violenti che popolano gli stadi italiani. “Ogni settimana ci sono 12 milioni di tifosi che seguono gli eventi sportivi e 6mila teppisti, da non confondere con i tifosi che sono il 99%. L'obiettivo è sradicare la violenza con ogni mezzo necessario. Non è possibile morire per una partita di calcio nel 2019” ha dichiarato Salvini al termine del vertice straordinario dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive assieme al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, i vertici dello sport e il capo della polizia Franco Gabrielli.

“Il tema della sospensione delle partite è scivoloso perché è un funzionario del ministro dell'Interno che si prende l'onere di dire sì o no. Poi si rischia di mettere in mano a pochi il destino di tanti, e chi decide il criterio di discriminazione? Ricordo che in Milan-Juve i buu dei tifosi rossoneri erano per Bonucci: chi decide se quella è discriminazione? Servono criteri oggettivi che in questo caso sono difficilmente individuabili, quindi sono contrario alla sospensione delle partite. Preferisco prevenire e responsabilizzare. Sono per tornare ad autorizzare le trasferte collettive che sono maggiormente controllabili rispetto a centinaia di auto e min van”.

Giorgetti ha sottolineato: “Per la sicurezza dentro e fuori gli stadi sono importanti la certezza delle pene, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie. A questo deve pensarci lo Stato. Un altro punto essenziale riguarda le date e gli orari delle partite, che vanno regolati secondo precise esigenze. In questo devono impegnarsi società e leghe”.

“Ai calciatori e ai presidenti delle squadre di calcio chiedo di evitare di gettare sempre benzina sul fuoco. Gli arbitri sbagliano, ma se vogliamo cambiare la cultura dobbiamo dare esempi positivi a quei 12 milioni di appassionati che ogni seguono il calcio. I tesserati in primo luogo - spiega il sottosegretario con delega allo Sport- nelle loro dichiarazioni pubbliche dovrebbero essere chiamati a non alimentare, a non contribuire alla retorica degli ultrà perché non aiuta a sterilizzare il fenomeno di proselitismo”.