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Venerdì per la OPI 82, torna la boxe al Principe con Lenzi esplosivo e Akrem che punta al Silver WBC.

Pubblicato il 3 dicembre 2025 alle 23:12
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Venerdì per la OPI 82, torna la boxe al Principe con Lenzi esplosivo e Akrem che punta al Silver WBC. Il programma completo della serata.

di Giuliano Orlando

Era il 5 dicembre 2014, quando la OPI82 e in particolare Alessandro Cherchi riaprì le porte del Teatro Principe al pugilato. Un ritorno clamoroso nella struttura di Viale Bligny, posta a Porta Romana, non lontana dalla Bocconi, che dal 14 febbraio 1949 fino al 24 maggio 1963, era stata il palco ideale di tanti pugili per poter spiccare il volo verso traguardi internazionali. Negli anni successivi al dopoguerra la boxe era un trampolino di lancio ideale per uscire dalla povertà di una popolazione che tentava orgogliosamente di uscire dall’incubo dei bombardamenti e dell’invasione. Per quindici anni la boxe italiana ha ospitato tutto il meglio. Da Mitri a Loi, Formenti e Garbelli, da Lopopolo a Bossi con Carletto Orlandi, Mario Bosisio, Saverio Turiello e Aldo Spoldi spettatori e simboli dell’Italia anni ’30. Raccontare nel dettaglio quel tempo non è possibile, ma chi ha i capelli bianchi come il sottoscritto, ha potuto essere testimone dell’ultima parte e vi assicuro che la boxe era uno sport che contava.

Ne parlavano i giornali e in particolare la Gazzetta dello Sport che rappresentava il maggior veicolo promozionale. Quanta nostalgia per quella “rosea” per la quale ho scritto per anni, lontana mille miglia da quella asettica attuale, dove la boxe è stata messa in soffitta. Salvo rispolverarla se abbinata a pruderie o eccessi. Il quel 5 dicembre di undici anni addietro, la serata accolse oltre ai protagonisti sul ring, tessere importanti del passato. Nino Benvenuti che aveva combattuto su quel ring da dilettante, nell’occasione voce tecnica della Rai, non seppe trattenere la commozione. Idem per Bonaria Loi che ricordava quanto fosse stato importante il ring del Principe per l’ascesa del papà verso il traguardo europeo e mondiale. Presente il figlio di Lopopolo e Giovanni Branchini che non aveva dimenticato i trascorsi all’angolo con papà Umberto, anche se da tempo era uno dei maggiori scopritori dei talenti del calcio. Ad Alessandro Cherchi va il merito di aver risollevato il pugilato a Milano che dormiva sonni profondi, allestendo tricolori ed europei, facendo salire sul ring nomi di spessore come Blandamura, Di Rocco, Sarritzu, De Donato, Fragomeni, Malignaggi, Grandelli, Boschiero e Modugno oltre a stranieri illustri quali Yildirin, Soro e Malignaggi, Giacon e tanti altri fino ai recenti Zucco, Scardina e Prodan.

Il racconto si concluse nel 2019, con qualche rimpianto. Per la cronaca, la prima locandina indicava il tricolore dei welter tra Antonio Moscatiello e Riccardo Pintaudi, vinto dal primo, il promettente massimo leggero Matteo Rondena e il leggero Alessio Taverniti, attuale titolare della Scuola di Pugilato Testudo a Cernusco sul Naviglio, dove si allena Diego Lenzi, uno dei protagonisti di venerdì sera. Il gigante bolognese al terzo match da pro, avrà di fronte un rivale di tutto rispetto, lontano parente dei due precedenti, ai quali Lenzi concesse pochi minuti. Stavolta Gora Niang (7-2-2) è un avversario più esperto, 31 anni, nativo del Senegal che ha vinto i suoi sette incontri per KO, abituato alle trasferte, visto che ha combattuto nel Togo, Nigeria, Ghana e Belgio, dove lo scorso ottobre ha fatto un passo più lungo della gamba, affrontando Ryad Merhy, (35-3) nato in Costa d’Avorio, belga fin dai tempi della maglietta. Merhy ha vinto per KO al secondo round. Niang è alla seconda presenza italiana, il 26 luglio a Ceccano venne superato ai punti dal mancino romano Roberto Bevilacqua (11-2) sulle otto riprese.

Vedremo se Lenzi, che lo scorso mese con altri pugili di Simone Verdicchio, ha svolto uno stage a Londra, mostrerà ulteriori miglioramenti tecnico tattici. Interessanti e in un certo senso clamorose le rivelazioni che mi ha rivelato, nella serata dedicata a Daniele Scardina- Ecco le sue parole: “Ho chiuso con la nazionale e non aggiungo altro per evitare polemiche. Punto al titolo tricolore entro l’anno se troverò un rivale”. L’avversario al Principe non è da sottovalutare. “Infatti non lo sottovaluto. Ha il pugno pesante e quindi dovrò stare molto attento”. Chiuso con la nazionale rinunci ai Giochi di Los Angeles 2028? “Neanche per sogno. I Giochi mi interessano eccome, magari con una nazione straniera. Non ho certo difficoltà a trovarla. Disputerò le preolimpiche e punterò a migliorare i quarti di Parigi. Questo mi interessa.”. Completa la situazione Alessandro Cherchi, che precisa: “Diego fino al 31 dicembre fa parte dell’esercito e quindi è un militare. So che ha già chiesto le dimissioni e a quel punto prenderà le sue decisioni”. Potrebbe entrare nella vostra scuderia? “Non lo escluderei, anche se al momento non c’è nessun impegno ufficiale. Chiaro che un massimo giovane, ambizioso e con caratteristiche spettacolari interessa alla OPI82”.                                                                                                                                                                                       

 L’incontro principale è riservato al campione welter tunisino Akrem Aouina (13-0-1), 31 anni, residente da anni in Italia, attivo nel gym Fight Club Fragomeni, allenato dal non dimenticato ex campione del mondo Giacobbe Fragomeni. Accogliendo la richiesta di Christian Cherchi, il presidente WBC Mauricio Sulaiman, ha dato l’OK per etichettare la sfida contro l’inglese Tom Hill (12-3) valida per assegnare il WBC World Silver ad interim. Che potrebbe risultare ufficiale a tempi brevi, considerato che il detentore sarà impegnato per la semifinale mondiale della sigla. Akrem è atteso alla sfida che vale il salto di qualità, dopo aver inflitto la prima sconfitta in carriera a Nicholas Esposito e battuto Mirko Geografo, determinante sarà il successo su Hill, pro dal 2017, reduce da due vittorie e tipo molto battagliero. Akrem ha qualità schermistiche notevoli, anche se ha accusato un calo di rendimento nella parte finale degli incontri. Sul ring il piuma Yossef Al Mourchid (2), 25 anni, residente a Bolzano, bronzo nel 2021 e vice campione italiano dilettanti nel 2023 battuto in finale da Baldassi, altri podi negli anni precedenti. Torna a Milano, dove al debutto nel 2024 aveva superato Andrea Destefani e Nicolò Setaro a Carugate.

Contro Mohamed Al Warith (0-8) non dovrebbe avere problemi a raggiungere la terza vittoria. Il welter ventenne Raffaele Montella (3), sul quale la OPI punta molto, trova  l’argentino Sergio Javier Escobar (28-46-5), 42 anni, pro dal 2005, fino al 2021 combatte in patria, poi emigra in Europa, prima risiede in Francia e lo scorso anno trova la collocazione giusta a Palermo. Gli ultimi undici match in Italia e altrettante sconfitte, abbastanza dignitose. Nei welter Muhamed Mena (8), albanese di 27 anni, pro dal 2018, dove ha debuttato e vinto sette degli otto match disputati. Recentemente ha preso residenza in Lombardia e l’avversario di turno, Fernandez Ermes Dimithra (1-1), 35 anni, nato in Sri Lanka e abitante a Palermo, già visto a Milano, sulla carta ha il destino segnato. Il superwelter milanese Fabrizio Tibiletti, dalla buona carriera in maglietta debutta contro l’inglese Jake George Jones (0-2). In apertura alle 19,30, i massimi Alex Stana e Abdramane Bamba per scaldare l’ambiente.                                                                                      

Biglietti disponibili al botteghino. Previste anche due tipologie di ingresso: balconata a 50 euro, incluso abbonamento DAZN Start di 3 mesi e la consumazione. Settore VIP: 100 euro, con abbonamento DAZN Start di 3 mesi e la consumazione.

Giuliano Orlando