Venerdì a Milano boxe stellare. La OPI 82 presenta Zucco, Russo, Prodan e Sarchioto.

Pubblicato il 23 marzo 2023 alle 19:03
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

 

Venerdì a Milano boxe stellare. La OPI 82 presenta Zucco, Russo, Prodan e Sarchioto.

di Giuliano Orlando

La OPI 82 della famiglia Cherchi e la fattiva collaborazione del Fight Club Fragomeni, riapprodano venerdì all’Allianz Cloud di Milano, la “bomboniera” della boxe, con un cartellone di assoluta qualità. Serata di grande richiamo, che ha stuzzicato l’interesse della Top Rank, ovvero ESPN+ che irradia l’evento negli USA, oltre a DAZN che torna con le telecamere in diretta.  La serata era stata programmata a febbraio, poi il malaugurato incidente capitato a Daniele Scardina, che nell’occasione avrebbe dovuto debuttare nei mediomassimi, ha costretto al forzato rinvio. Nel frattempo Scardina sta combattendo la più difficile battaglia della sua vita e tutto il popolo della boxe fa il tifo perché la spunti. Sicuramente nel corso della serata esploderà un lungo e sentito applauso verso l’uomo e il campione, affinchè torni a casa al più presto da vincitore.                                                   

  Nel precedente servizio ho fatto conoscere ai lettori di Data Sport, la presenza nella parte introduttiva dei nomi nuovi che si affacciano sul ring di un grande evento, solitamente ignorati. Adesso tocca ai protagonisti maggiori, il poker che regge il cartellone e deve soddisfare le attese del pubblico. Che, stando alla prevendita si annuncia numeroso, confermando il risveglio verso la noble art. Il clou è riservato a Ivan Zucco (16), 27 anni,  il forte e imbattuto supermedio di Verbania, allenato da papà Andrea, che sta migliorando match dopo match. Il 22 aprile dello scorso anno, ha conquistato l’Internazionale WBC, spedendo KO al secondo tempo, il serbo Marko Nicolic (30-2) che si presentava come avversario di tutto rispetto e un ruolino impressionante di vittorie. Ai fatti è stato asfaltato in fretta. Stavolta per Zucco il rivale è di ben altra statura, sicuramente l’avversario più pericoloso in carriera. Si tratta dell’inglese di colore Germaine Brown (12-1), un longilineo che usa il sinistro alla perfezione e si muove bene anche sulle gambe. Ivan è consapevole che dovrà offrire il meglio per superarlo.                                                                                                                                                                              

 “Ho visto il filmato del suo ultimo incontro - spiega il campione -, l’unico perduto contro l’altro inglese Zack Chelli e l’ho studiato bene. Abbastanza frontale, veloce e preciso. Sicuramente molto impegnativo, ma troverà un rivale allenato perfettamente, motivato e pronto a fare meglio di lui. Brown è bravo, ma non mi sembra uno che si getta allo sbaraglio, piuttosto portato a costruire la vittoria punto su punto. Lo studierò all’inizio, cercando di trovare i lati deboli, poi proverò a forzare visto che penso di avere più potenza di lui. Il tutto con prudenza e lucidità”.                                                                                                                                                    

Ti sei allenato nella palestra di Verbania, con quali sparring?

                                                                                         

 “E’ arrivato un inglese molto simile a Brown, utilissimo come sparring, ho fatto i guanti anche col campione d’Europa Signani e Giovanni Sarchioto, un medio giovane molto bravo e altri professionisti. Mi sento in perfetta condizione, fiducioso per un risultato positivo che convinca i Cherchi a darmi altre opportunità. In particolare vorrei andare a combattere negli USA, il regno della boxe. Sentire l’atmosfera magica e pensare che in quelle arene hanno combattuto gli idoli della mia infanzia. Ma penso anche all’europeo, che sarebbe il trampolino di lancio ideale per altri traguardi. Troppa carne al fuoco? Meglio pensare in grande che accontentarsi”.                                                                                                                                                                                      

     Avevi accettato di affrontare Giovanni De Carolis, sapendo di rischiare, ma il pugile romano ha declinato l’offerta. Cosa ne pensi?                                                                                                                                                                  

  “Preferisco evitare l’argomento, pensando solo al match di venerdì, la cosa più importante. Potrei tornarci  più avanti”.                                                                                                                                             

    L’inglese, contattato a Londra, ha dato la sua opinione sulla sfida: “Se non fossi stato  sicuro di vincere non avrei accettato l’offerta dei Cherchi, che ringrazio per l’opportunità. Purtroppo darò loro un dispiacere portando a Londra la cintura WBC”.                                                                                                                                                          Altro titolo in palio, il tricolore supermedi tra il fresco campione Francesco Russo (12-2) e lo sfidante Christian Mazzon (9-4-1). Il titolare arriva da Ladispoli vicino a Civitavecchia, ha giocato a calcio a buoni livelli fino a 23 anni, poi….                                                                                                                                                            

      “La boxe mi ha voluto prendere nel suo alveo. Con alcuni amici entrai in una palestra e capii che quello era il mio sport. Avevo già 23 anni, non pochi ma era la vocazione giusta. Ho attrezzato il garage come una mini palestra e capita di allenarmi nel mio piccolo regno. Ho debuttato nel professionismo nel 2018 con Buccioni a 26 anni. E’ andata bene fino alla sconfitta contro l’inglese Dixon, uno tosto ma in quel momento non ero ancora preparato più mentalmente che altro. Comunque una lezione che mi è servita in prospettiva”.                                                                                                                                                

  Vivi di boxe?                                                                                                                                                                      

      “Grazie alle borse guadagnate dopo essere passato con i Cherchi, svolgo questa professione a tempo pieno. In passato ho fatto mille lavori: barista, cameriere, al mercato della frutta, ovunque ci fosse la possibilità di guadagnare qualcosa, non mi sono mai tirato indietro. Con Alessandro ho imparato molto sul piano caratteriale. Adesso mi alleno alla Magliana dal maestro Mario Massai. Intanto sono diventato campione italiano, il primo sogno realizzato e spero di andare avanti”.                                                                                                                                          

  Conosci lo sfidante di venerdì?                                                                                                                                          

      “Ho visto qualcosa, ma preferisco saggiare la consistenza del mio avversario sul ring. Masson è mobile e veloce, quindi dovrò fermarlo e costringerlo allo scambio. Va bene così”.                                                                       

  Christian Masson, 27 anni, gioca in casa e ha tutte le intenzioni di fare il colpaccio. Pure lui arriva dal calcio. Poi si è accorto che era uno sport troppo pericolo e con troppe invidie a ha cambiato strada.                                

      “Verso i vent’anni, decisi di chiudere col calcio, cercando un’alternativa che potesse compensare la mia esuberanza. Ne ho frequentate diverse, poi trovai la palestra Folgore Caratese, col maestro Sirtori, una persona squisita, disputando 28 incontri da dilettante. Nel 2018 a Cascia ho vinto il titolo italiano senior nei 69 kg. L’anno dopo passo professionista e vado ad allenarmi alla OPI Gym, con un maestro eccezionale come Franco Cherchi, ma dopo il quarto match mi trasferisco a Sarnico (BG), dove vivevano i miei genitori. Accetto   trasferte non facili, visto che solo all’estero ottieni borse decenti. Tre delle sconfitte lo ho subite fuori dall’Italia, affrontando avversari di tutto rispetto. In particolare il francese Bakary Samake (11) fortissimo che ha vinto vari titoli internazionali, poi il danese Jacob Bank (9), altro elemento di qualità. Ho perso pure dal kosovaro Edmond Zefi a Pec, ma avevo stravinto, solo che da quelle parti, anche se vinci per KO, trovano il modo di farti perdere”.                                                                                                                                                              

   Al momento dove ti alleni?                                                                                                                                                                                   

   “Parto tutti i giorni da Sarnico per Milano, nella palestra di Giacobbe Fragomeni, grande da campione e altrettanto grande da maestro. Mi fa sudare e non poco, sicuro che questa fatica tremenda mi premierà venerdì contro Russo, che rispetto, ma salgo sul ring per batterlo. Di certo sarà una sfida spettacolare e questo piace al pubblico”.                                                                                                                              

   Torna il welter Maxin Prodan (22-2-1), ucraino di nascita, residente alla periferia di Milano, facendosi voler bene da tutti. Da sempre nell’alveo della OPI 82 col maestro Franco Cherchi, deciso a cancellare il ricordo dell’ultima esibizione a Milano lo scorso maggio, quando trasformò una vittoria per KO contro Enrique Romero in una sconfitta incredibile e assurda.                                                                                                                        

     “Mi sono lasciato andare dall’orgoglio e ho pagato l’errore. Ma pure le sconfitte sono utili se le trasformi in lezioni. Contro Marchetti voglio vincere, ragionando, senza lasciami trasportare dalla fretta. Intanto spero di ottenere presto il passaporto italiano risiedendo da quasi dieci anni a Milano. Appena lo otterrò mi pongo due traguardi il titolo tricolore e il matrimonio”.                                                                                                                                                                     

        Il quarto protagonista è il medio Giovanni Sarchioto (6), 25 anni, che arriva da Anzio, fa parte dell’Esercito fin da dilettante e ringrazia i superiori, che lo hanno sempre aiutato a svolgere al meglio la sua grande passione.                                                                                                                                                                         

          “Non potrebbe essere diverso, in famiglia la boxe è di casa. Papà Salvatore, dopo essere stato pugile è diventato insegnante e mi allena, assieme a mio fratello Francesco. Da dilettante pur avendo vinto titoli italiani e fatto parte della nazionale fin da jr., non sono mai riuscito a dare il meglio, che invece sto realizzando da professionista. Vivo per la boxe al 100%, la cosa più importante, come la mia famiglia, Francesca la mamma di mio figlio Salvatore che ha tre mesi e ha riempito la casa di gioia. Voglio diventare un campione anche per lui. Guardo i filmati dei grandi campioni quali Marvin Hagler il più grande medio, Sugar Ray Leonard, Oscar De La Hoya, Roberto Duran e anche Chavez, cercando di rubare qualcosa a ciascuno di loro”.                                                                                                                                          

 E’ vero che ti alleni nel box di casa?                                                                                                                                                     

“Spesso capita, quando non ho l’opportunità di allenarmi fuori Anzio. Recentemente sono andato a Verbania e qualche volta nella bella palestra milanese della OPI Gym, dove ho avuto l’opportunità di conoscere il grande maestro Franco Cherchi”.                                                                                                                                         

 Il futuro?                                                                                                                                                                                  

   “Seguo i consigli di Alex Cherchi, che mi ha guidato al meglio, anche se vorrei bruciare le tappe. Il primo traguardo dovrebbe essere il titolo italiano e poi provare a combattere all’estero per fare utile esperienza. Intanto debbo battere il francese Houcine Moulahi, un pugile molto duro, quindi il primo ostacolo da superare”.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

  I biglietti sono disponibili su TicketOne e al botteghino della struttura: 120 € a bordo ring VIP, 100 € bordo ring, 50 € tribuna parterre, tribuna primo anello 35 €, secondo anello 25 €. Tutti i biglietti sono comprensivi dei due euro fissi di prevendita.  La riunione inizia alle 18.30.                                                                                                                                                                                       Giuliano Orlando