La situazione mondiale dei pass dopo Busto. Guida l’Australia (12), seguita da Italia e Francia 8, Cina 7,

Pubblicato il 15 marzo 2024 alle 19:03
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

La situazione mondiale dei pass dopo Busto. Guida l’Australia (12), seguita da Italia e Francia 8, Cina 7

di Giuliano Orlando

Col Boxing Qualifyng Tournament svoltosi a Busto Arsizio, sono stati assegnati buona parte dei 248 pass riservati alla boxe. Ne rimangono ancora 51, che troveranno collocazione all’ultimo esame fissato a Bangkok in Thailandia a giugno. Lo scorso anno si sono svolte le qualificazioni continentali. Gestite dal CIO, essendo l’IBA stata estromessa definitivamente da ogni attività inerente i Giochi olimpici. Il primo torneo si è svolto a Cracovia in Polonia, tra fine giugno e primi luglio, denominato Giochi Europei, presenti 42 nazioni, la più alta partecipazione in assoluto. Out Russia e Bielorussia per l’invasione all’Ucraina. Presenti 319 atleti (193 uomini e 126 donne), assegnati 22 ticket agli uomini e altrettanti alle donne. Hanno ottenuto pass 17 nazioni, Francia in testa con 7 pass, seguita da Turchia (6), Irlanda (5) e Italia (4). A quota 3 Bulgaria e G.B.  due pass per Azerbajan, Belgio, Spagna, Ungheria e Serbia, uno a Croazia, Danimarca, Georgia, Romania, Svezia e Ucraina. La Francia, che ha diritto a 5 pass femminili e quattro maschili, di fatto ha riempito il settore femminile, e dopo Busto ha scoperto solo i 92 kg. maschili. Di fatto ha tutti i posti coperti, anche se orgogliosamente vuole conquistarli sul ring.                                                                                                                                                             

La successiva preolimpica riguarda l’Africa, che dopo qualche incertezza ospita l’evento a Dakar nel Senegal a settembre. Dove prendono parte 41 nazioni, per un totale di 235 atleti (152 maschi e 83 atlete), una media piuttosto bassa, solo Marocco e Senegal con 13 presenze, Algeria, Congo, Ghana e Kenya 12, Egitto 11, Mozambico e Tunisia a 10, concludono le nazioni con presenza a due cifre. Ben 13 nazioni con presenze da 1 a 3 atleti. L’Africa purtroppo conferma di non   riuscire a superare una lunga crisi di carattere economico che si riflette fortemente nello sport dove mancano le strutture. Pochi anche i pass: 11 alle donne, 7 agli uomini.  Ottenuti da Algeria 4; Egitto, Marocco e Nigeria 3, uno a testa a Congo, Mozambico, Tunisia e Zambia. Senegal, Kenya e Ghana, dalle nobili tradizioni sono rimaste all’asciutto.  Il terzo appuntamento ha riguardato il continente asiatico, precisamente a Hangzhou in Cina, a ottobre, presenti 38 nazioni con 237 atleti al via, con nazioni diventate potenze mondiali assolute, come Uzbekistan, Kazakistan, India e Cina, ma anche Giappone, Mongolia, Filippine, Thailandia, Tajikistan e la Korea del Nord, presenti rispettivamente con 12 e 9 atleti.                                                                                                                                             

Per l’Asia erano disponibili 34 pass, 14 ai maschi e 20 alle atlete. Sono riusciti a raccogliere pass 11 nazioni e la Cina ha fatto la parte del leone, cinque pass femminili e due maschili. Con qualche verdetto abbastanza casalingo. Alle spalle quattro nazioni hanno centrato il poker per Parigi: India, Taipei, Thailandia e Uzbekistan. Sotto le attese il Kazakistan (2), doppietta anche per Korea del Nord, Giappone, Mongolia e Tagikystan. Uno alle Filippine. Diversi dei promossi sono professionisti, guidati dal gigante uzbeko, Bakhodir Jalolov, 29 anni, residente negli USA, professionista dal 2018, con 14 vittorie tutte per KO. Ha già vinto due mondiali ed è alla terza olimpiade. A Rio 2016 venne eliminato dall’inglese Joyce per i quarti, a Tokyo ha vinto dominando i rivali. Non mi stancherò mai di sottolineare che pugili titolati come l’uzbeko, con più di 10 incontri da pro, non dovrebbero competere ai Giochi, che rappresentano il traguardo ideale per i dilettanti. Già fu non errore grandissimo, aver aperto ai pro, che poi abbiano campo libero è assurdo!                                                                                                  

Il continente americano ha allestito la preolimpica a Santiago del Cile, che assegnava 30 pass (16 al femminile e 14 al maschile). Iscritte 26 nazioni più un team di atleti indipendenti. Brasile, Canada, Colombia e USA uniche al completo con 13 iscritti. Come per le altre selezioni, arbitri e giudici da tutti i continenti, esclusi gli americani. Iscritti in 174, 98 uomini e 79 donne. Il Brasile ha dominato il ring, conquistando ben 9 pass, distanziando le altre nazioni. Gli USA hanno centrato cinque pass, Cuba presente per la prima volta con tre atlete, eliminate senza scampo, riporta sull’isola tre ticket, ma anche sconfitte cocenti con il plurititolato Estrada Alvarez, 33 anni, tre bronzi olimpici (2012, 2016 e 2021), ben cinque ori mondiali, salito a 63.5 e strabattuto dal canadese Sanford all’esordio. E col gigante Arzola, 22 anni, alla cui struttura scultorea non corrisponde il rendimento atteso. Battuto in semifinale dal modesto Edwards (USA). Personalmente lo reputo una pippa. La Colombia al femminile raccoglie tre promozioni. Il Messico due, con Martinez (63.5) e Verde (71) giovani molto spettacolari. Idem per Canada, Ecuador, un pass alla Repubblica Dominicana, Venezuela, Portorico e Panama, grazie alla veterana Atheyna Bylon, classe 1989, 35 anni il 6 aprile. Nel 2014 vince a sorpresa e immeritatamente l’oro mondiale, per volere di Wu e Kim, i due compari dell’AIBA, anche se non incanta per la boxe decisamente modesta, ha dimostrato di avere la pelle dura, presente alle successive cinque edizioni conquistando l’argento nel 2022 a Istanbul. L’Oceania sceglie per la preolimpica le isole Salomone, dove si presentano 17 nazioni, pur sapendo che l’Australia farà man basse dei 13 pass spettanti. Infatti la favorita ne intasca ben 12, lasciando al samoano Plodzichi nei 92 kg. la gioia del ticket.  Il torneo chiudeva dell’Oceania, chiudeva il 2023, in attesa dei due esami di riparazione fissati in Italia a marzo e in Thailandia a giugno. Quello di casa nostra a Busto Arsizio in Lombardia, zona di Varese, ha avuto pieno svolgimento con numeri record: 596 atleti (371 maschi e 227 donne), nove giorni di gare, su due ring nella bellissima struttura E-Work, che solitamente ospita basket e volley, con ben 551 match. A livello statistico, tralasciando l’Australia (12) nazione senza concorrenza in Oceania, la Francia ha conquistato sul ring 8 pass, uno davanti a Uzbekistan e Italia, che è andata oltre le più ottimistiche previsioni. Se pensiamo che a Tokyo, per la prima volta nella secolare storia dei Giochi, non era presente con gli uomini. Ha concorso anche la sfortuna, ma certe sberle fanno storia negativa. A Parigi di sicuro ne avremo tre e potrebbe aggiungersi qualcuno dall’esame di Bangkok. Le donne sono il nostro orgoglio, a Tokyo in tre, a Parigi in cinque e la Gemini nei 75 è ben lungi dall’essere rassegnata. Siamo davanti a Cina (7) e Kazakistan (6), in Europa solo la Francia ci precede. Sognare non è vietato a quindi sperare che l’oro di Cammarelle nel 2008, dopo sedici anni, possa trovare un altro azzurro o azzurra sullo stesso podio, non è proibito.

Giuliano Orlando