Sergio Marchionne è morto. L’imprenditore del salvataggio e rilancio della Fiat, nel 2004 sull’orlo del fallimento, si è spento nell’ospedale universitario di Zurigo dove era ricoverato da tre settimane. Dopo l’intervento alla spalla, motivo per il quale era stato ricoverato, le sue condizioni sono progressivamente peggiorate, tanto da rendere necessario un avvicendamento alla guida del consiglio di amministrazione di Fca e alla presidenza della Ferrari.
Le condizioni dell’imprenditore, nato a Chieti nel 1952, erano critiche da giorni. Sabato pomeriggio il gruppo Fca, in un comunicato ufficiale, aveva confermato che “non potrà riprendere la sua attività lavorativa”. Col passare dei giorni si è saputo che dopo l’intervento alla spalla del 28 giugno erano emerse complicazioni inattese che lo avevano portato in coma irreversibile. A quel punto il consiglio di amministrazione di Fca che ha eletto il britannico Mike Manley nel ruolo di amministratore delegato. Identico passaggio in Ferrari, dove è stato nominato ad Louis Carey Camilleri, con John Elkann alla presidenza di entrambe le aziende.
