Serbia-Albania, Padovan: "Albanesi aggrediti dagli steward". Video

Pubblicato il 15 ottobre 2014 alle 19:02:56
Categoria: Nazionali
Autore: Redazione Datasport.it

Il video con la rissa che ha chiuso - o meglio ha costretto a sospendere - Serbia-Albania ha fatto il giro del mondo. Una scena raccapricciante, che ha origine quando nello stadio di Belgrado - dove si sta disputando la partita del Girone I valida per le qualificazioni a Euro 2016 - appare un drone con attaccata la bandiera della "Grande Albania" con la scritta "Kosovo autoctono". Una provocazione che ha innescato la durissima reazione dei serbi in campo, ma soprattutto dei tifosi sugli spalti: con i giocatori albanesi che prima cercano di difendere la bandiera, poi vengono aggrediti da alcuni ultras e alla fine sono costretti a scappare negli spogliatoi, dove pare che la situazione sia stata tutt'altro che tranquilla.

Così oggi Datasport ha intervistato Giancarlo Padovan, ex prima firma di Tuttosport e Corriere della Sera, oggi Direttore Sport News della televisione albanese (che sta preparando il suo lancio anche in Italia) Agon Channel, per chiedergli come sia stata vissuta questa situazione in proprio Albania. "I giocatori allenati da De Biasi sono stati accolti in patria come eroi. Ieri notte all'aeroporto c'erano quasi 10mila persone", racconta il Direttore ai nostri microfoni. "Sicuramente ha vinto l'orgoglio per i loro valori nazionalistici, rispetto all'angoscia per quello che era successo a Belgrado".

Quello che sottolinea Padovan è però che i giocatori, sia serbi che albanesi, sono stati coinvolti in qualcosa che certo loro non avevano scelto o programmato. "Non è stata una battaglia tra i calciatori delle due nazioni ma tra alcuni tifosi serbi e i giocatori albanesi. E - cosa più grave - gli steward dello stadio anziché preservare l'incolumità dei giocatori ospiti, sono stati protagonisti a loro volta - come ha riferito anche il tecnico degli albanesi, l'italiano Gianni De Biasi - di episodi di violenza e aggressioni nel tunnel verso gli spogliatoi".