Sarri: "Napoli nel cuore, nulla da dire a De Laurentiis. Premier, un altro mondo"

Pubblicato il 19 novembre 2018 alle 10:40:55
Categoria: Notizie Premier
Autore: Matteo Pifferi

 

Lunga intervista concessa da Maurizio Sarri a La Gazzetta dello Sport: il tecnico del Chelsea ha parlato del suo approdo in Premier League, dell'ambiente inglese ma anche di Napoli"Io, al momento, mi trovo molto bene. L’atmosfera è fantastica, il calcio è spettacolare e un allenatore riesce a divertirsi. Diciotto partite senza sconfitte? In una realtà competitiva come questa, dimostrano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Sono ancora più contento perché si gioca tantissimo e la possibilità di incidere in profondità è più complessa. Il ritmo è serratissimo. È ovvio che in queste situazioni le partite sottraggono lavoro sul campo. Non posso però dire che non lo sapessi, ero consapevole di questo carico di impegni e sto cercando una mediazione tra allenamenti e gare. L'aspetto che ti conquista immediatamente è un calcio di alto livello, all’interno di una cornice fantastica. C’è una passione infinita e per quello che ho visto finora, espressa nei toni giusti. La cosa da correggere invece è la questione tempo. Gli spazi ristretti per gli allenamenti non aiutano gli allenatori  e credo anche i giocatori".

 Immancabile, però, un pensiero di Sarri sul Napoli, su Napoli De Laurentiis"Che eredità ho lasciato a Napoli? Penso che quella più visibile sia numerica: presi una squadra che aveva chiuso il campionato con 64 punti e ho lasciato una squadra che ha raggiunto quota 91. Più di questo non si poteva fare. L'altra eredità è personale: il rapporto con la città e la sua gente. Non mi staccherò mai dal Napoli. Hanno paragonato il mio Napoli a quello di Vinicio, una delle prime squadre in Italia, negli anni Settanta, a viaggiare nel futuro. Mi onora quest'accostamento. Che cosa mi sento di dire a De Laurentiis? Non ho nulla da dire. Posso solo ringraziarlo. Mi ha dato la più grande soddisfazione personale della mia vita affidandomi il Napoli, la squadra del mio cuore e delle origini. È stata una magnifica avventura che non può essere cancellata da un congedo un po' così. Juve? Ha una priorità, la Champions. Alla fine, potrebbe rivelarsi un piccolo vantaggio per la concorrenza", ha concluso il tecnico del Chelsea.