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Sabato al Centro Pavesi di Milano boxe da scintille, pugni e polemiche.
Morello-Hermi da brividi. Lenzi si infortuna, Kogasso lo sostituisce.
di Giuliano Orlando
Finito il tempo delle parole è il momento dei pugni. Lo dirà sabato prossimo il nostro ‘number one’ degli annunciatori nazionali, Valerio Lamanna, con due passioni, la boxe e la Roma. Al momento entrambe lo soddisfano appieno. Per quanto riguarda il mondo dei guantoni, è giusto sottolineare che la TAF di Edoardo Germani in collaborazione col team di Giacobbe Fragomeni, hanno il pregio di allestire programmi sempre stuzzicanti. Questo che va in onda al Centro Pavesi di Milano, zona Nord Ovest della città, è anche rovente. A cominciare dalla sfida tricolore che vale il titolo dei medi. I due candidati sono il bergamasco-calabrese Dario Morello (24-1) e il fiorentino Yassin Hermi (15-2-1), divisi non solo dall’età, il primo è prossimo ai 32, il fiorentino ne ha 23, quindi nove anni di differenza. Tra i due l’agonismo è andato oltre di parecchio.
In particolare Hermi, fumino e istintivo, oltre che talentuoso e anche emotivo. Ogni sfida è una guerra e come tale l’avversario è da distruggere. Il carattere è anche il frutto di un passato non facile, con dolori famigliari e qualche verdetto negativo che non meritava. Che poi sia istintivamente un guerriero lo conferma Giacobbe Fragomeni, che lo allena da due stagioni: “E’ un purosangue e come tale difficile da guidare, Bizzoso e sensibile, ombroso e fragile. Quando siamo andati a combattere in Germania, la sua testa era già assente prima di salire sul ring. Serkay Comert (9) un turco bravo ma non irresistibile ha affrontato il fantasma di Hermi, vincendo facile. Contro Morello debbo frenarlo, farlo ragionare, per evitare l’eccesso di temperamento. Talento ne ha da vendere, ma deve gestirlo con giudizio”.
Che possiede Dario Morello, acquisito con l’esperienza e il carattere tranquillo ma determinato. Ha pure un bagaglio culturale notevole. Qualche esame in giurisprudenza, poi la laurea in scienze motorie on linee, negli USA. Una palestra polifunzionale a Bergamo molto apprezzata. Anche la parte sentimentale sembra ottimamente avviata con la cantante Serena Brancale. La sfida con Hermi non lo turba, forse lo disturba la violenza verbale del rivale. “Solitamente salgo sul ring per vincere con molto rispetto per l’avversario. Contro questo rivale non sarà così. La sua esagerazione gli costerà cara. Avrà una lezione e alla fine sorriderò”. Morello è già stato tricolore welter nel 2017, mentre Hermi avrebbe meritato la cintura dei medi, se il 26 luglio 2023 a Ferrara, l’arbitro Antonio Giubelli, non avesse preso un abbaglio, scambiando un perfetto montante al fegato per un colpo basso, portato da Hermi contro Chiancone. Cose che capitano, ma che pesano. Tutte queste componenti danno al confronto un sapore acre di grande battaglia.
Pure la sfida tra il tunisino Akrem Aouina (12-1), 30 anni, trasferitosi da Padova a Milano lo scorso anno, sotto la guida di Fragomeni e il romano Mirko Geografo (19-1-2), che vale l’International Silver WBC, non scherza. Aouita mette in palio la cintura, e pensa di salire più in alto a tempi brevi. Il campione viene da un 2024 superlativo. Prima del Silver ha vinto il tricolore battendo l’altro romano Pietro Rossetti. Geografo, allievo di Simone D’Alessandri, è inedito per Milano. Un curriculum di tutto rispetto e una boxe molto tecnica. Match tutto da scoprire sul ring.
Torna anche il welter Nicholas Esposito (19-1), 30 anni, assente dal 16 novembre scorso, che coincise anche con la prima sconfitta in carriera, dopo 19 vittorie dal 2016 anno del debutto. Responsabile fu appunto Akrem Aouina. Per il rientro è stato scelto il camerunense di 27 anni, Yonny Zeze (7-4-1) pro dal 2019, residente a Roma, che accettato il match con giustificato interesse. Il 28 giugno 2019 a Milano, venne battuto da Esposito sui sei round. Ricorda benissimo quel match: “Ero arrivato in Italia dal Camerun da poco. Vivevo ad Andria nelle Puglie e cercavo un lavoro. La mia inesperienza fece la differenza. Adesso sto a Roma, ho un lavoro e mi alleno bene. Sono sicuro di vincere”. D’altronde i presupposti ci sono. Il 27 luglio scorso, a Montesilvano in Abruzzo, si è preso la rivincita sul locale Ivan Guarneri (8-1-1) che lo aveva superato cinque mesi prima ed era imbattuto. Esposito dovrà davvero dare il meglio per bissare il precedente successo.
Un altro che sul ring esprime furore è il superwelter milanese Gianluca Merone (1-1-1), 23 anni. Il 15 dicembre scorso sullo stesso ring, inflisse a Ettore Pari (1-8-1), la prima sconfitta per KO in meno di tre minuti. Ad affrontarlo Simone Bono (4-2-2), 30 anni, di Ladispoli, che non ha la minima intenzione di seguire le orme di Pari. Semmai il contrario. Anche lui è reduce dalla vittoria per KO sul romano Patrizio Manzoli (5-3-1) quindi situazione di parità. Il ring deciderà chi avrà la meglio. Sul quadrato un altro allievo di Simone D’Alessandri, l’imbattuto medio Francesco Faraone (7) che incrocia Francesco Russo (13-4), un derby romano a Milano e anche il classico confronto tra un tecnico e un picchiatore. I due si conoscono bene, anche se la sfida diretta è la prima. D’Alessandri ha accettato il confronto per valutare bene Faraone: “Non è facile trovare avversari italiani, per cui apprezzo il suo sì. La sfida comporta rischi anche per Faraone, perché Russo ha pugni pesanti e quando uno ha l’arma del KO in canna, non è mai battuto”.
Non vedremo il massimo Diego Lenzi, fermato da un problema al bicipite destro, a pochi giorni dalla sfida contro il romano Alfonso Damiani. Un vero peccato. Diego, dopo essersi allenato in Inghilterra, facendo da sparring a Moses Itauma (11) il ventenne fenomeno inglese, è andato a Oslo in Norvegia, dove la squadra locale si è preparata per la World Boxing Cup Poland a Varsavia, in corso di svolgimento. “Mi hanno chiamato per fare i guanti col loro massimo Shina Omar, un mulatto di origine egiziana, uno che evita la battaglia, molto furbo”. Questo mi aveva detto domenica a Segrate, dove si è svolta una bella riunione, con giovani pugili della colonia di Simone Verdicchio, imperniata sul confronto tra i superleggeri Alex Bindar e Darwin El Badauy. Per la cronaca Bindar ha offerto boxe raffinata e potente, costringendo l’avversario alla resa all’ottavo round.
Un giovane di 21 anni, da seguire. Con grande tempestività, la TAF ha evitato la decurtazione di un match dal programma e sostituito Lenzi con l’ingaggio di Jonathan Kogasso (15), uno dei beniamini del pubblico milanese, ormai ex campione italiano dei cruiser, titolo conquistato lo scorso novembre battendo Roberto Lizzi e poi difeso a marzo contro Morike Oulare messo KO al primo round, abbandonato la scorsa settimana. Kogasso ha accettato il confronto, consapevole di trovare un avversario più pesante di almeno 15 kg. sia pure non certo sul fiore dell’età. Comunque, Alfonso Damiani (7-8) nonostante i 39 anni, un passato di vertice nel rugby, conserva un fisico da vero atleta. Insegna educazione fisica all’Istituto Enrico Fermi di Frascati. Anche questo un match tutto da vedere. A tenere tutto sotto controllo Alessandro Lelli commissario di riunione, una garanzia assoluta. Apertura dei cancelli alle 17.45 e inizio degli incontri con Merone-Bono alle 19.15.
Giuliano Orlando