*/
 

Russia padrona si mondiali IBA a Dubai con premi per otto milioni di dollari

Pubblicato il 17 dicembre 2025 alle 01:12
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Russia padrona ai mondiali IBA a Dubai con premi per otto milioni di dollari

I premi sono offerti da Gazprom, l’azienda parastatale russa con Putin azionista. Presenti 114 nazioni e 428 iscritti. Ma….   Il raffronto con Liverpool prima edizione World Boxing.  

di Giuliano Orlando

Conclusi i mondiali maschili IBA, approdati a Dubai (Emirati Arabi), dove ha distribuito oltre 8 milioni di dollari, una montagna di soldi che arrivano da Gazprom, l’ente parastatale russo, dove Putin è azionista. Azienda che vende petrolio e gas nel mondo e gestisce squadre di mercenari a disposizione dI nazioni, in particolare nell’Africa Sud Sahariana, i cui dittatori chiedono protezione. I premi superlativi per l’evento, hanno destato l’interesse di molte nazioni, raggiungendo la notevole cifra di 114 stati iscritti, per un totale di 428 atleti. Molte nazioni presenti fanno parte della World Boxing, che ha lasciato a discrezione di prendere parte pur non rappresentando ufficialmente il Paese. C’era anche l’Italia, rappresentata da Airoud Ismail (75 kg.) e Pietro Loriga (67 kg.) Il primo residente a Dubai e il secondo nato e residente in Germania, con passaporto italiano, inattivo dal dicembre 2024, 32 anni, non più iscritto alla FPI. Entrambi non si sono presentati al torneo, sconfitti per w.o.

Il primo dal greco Theocratis, l’altro da Mashakaryan, inserito in una squadra definita IBA-Pro. Quindi iscrizione fasulla. A proposito di iscrizioni, delle 114 nazioni, ben 30 si sono presentate con un solo pugile. Solo sette presenti al completo   (13): Russia, India, Kazakistan, Uzbekistan, Tajkystan, Kenya e Armenia. Il Kyrgystan con 12, Australia, Azerbajan e Spagna a quota 11. Al dunque le nazioni con un minimo di 4 pugili si riducevano a 47. Molte delle restanti sono uscite all’esordio dei rispettivi atleti. Cuba è arrivata con 4 atleti: Lopez Azola, Giovis, La Cruz Peraza oro a Tokyo 2021 e cinque ori mondiali, Lopez Cardona, esperti e titolati, ma solo Cardona è salito sul podio, terzo negli 80 kg. Gli altri tre fuori. La Russia come da previsione ha portato a casa il bottino più consistente con sette ori, cinque argenti e un bronzo, quindi tutti sul podio. Questi i russi vincitori: + 92 Surov; 92: Gadzhmamedov; 86: Ataev, 80: Bizhamov, 75: Mutsolgov; 63: Popov, 60: Shumikov. Il Kazakistan si è imposto nei 71 con Zhussupov, nei 57: Assylkulov e nei 54: Bibissinov oro iridato 2021.

Tutti i vincitori sono da anni , da anni ai vertici mondiali, presenti ai Giochi di varie edizioni e tre bronzi. Due ori all’Uzbekistan: Muydinkhujaev (67 kg.) e al mancino Dusmatov (51) oro ai Giochi di Rio 2016 e Parigi 2024, iridato, oltre a quattro argenti e tre bronzi. L’Armenia partita con la squadra al completo, porta in patria solo quattro bronzi. L’Azerbajan conquista il titolo nei 48 con Mamedov, altro campione iridato, oltre a due bronzi. L’Africa ne trova tre con Djibril (Mali), Katema e Chinyemba (Zambia). Due bronzi alla Spagna con Reyes e Jalilov.  Due li conquista la Georgia. Un bronzetto anche per Moldovia, Nepal, Turkumenistan, Kyrgystan e Tajkhstan, Perché ho indicato tante nazioni, comprese quelle con un solo bronzo? Perché hanno portato a casa un buon gruzzoletto, diviso tra il pugile il maestro e la nazione.  Le regole dei guadagni a Dubai erano di 300.000 dollari al vincitore, così suddivisi: 50% al pugile (150.000), il 25% all’allenatore (75.000) e altrettanto alla nazione del pugile (75.000). Lo stesso per l’argento: 75.000 al pugile, 37,500 al tecnico e altrettanto alla nazione. Così distribuito il terzo posto (due per categoria), 37.000 al pugile, 18.750 al altrettanto alla nazione.

Fatti i conti, la Russia globalmente ha introitato 2.800.000 dollari per i sette campioni, 750.000 per i cinque argenti e 75.000 per il bronzo. In totale riporta a casa 3.700.000 dollari. Cifre da capogiro. Lascio ai lettori fare i conti delle altre nazioni che sono salite sul podio. In aggiunta coloro che si sono fermati ai quarti sono stati premiati con 10.000 dollari con lo stesso criterio: 50 % al pugile (5000), 25% (2500) al maestro e altrettanto alla nazione.  Questa distribuzione, sicuramente più equa, ha ufficialmente penalizzato l’atleta salito sul podio ai mondiali 2023 a Tashkent in Uzbekistan, il campione ricevette 200.000, il vice 100.000 e il bronzo 50.000. Resta il fatto che sicuramente il tecnico e la nazione non restarono a mani vuote.                                                                                          

A settembre in quel di Liverpool in Inghilterra si sono svolti i primi mondiali (M/F) targati World Boxing, che il  CIO  ha riconosciuto quale ente rappresentativo del pugilato a livello olimpico. Alla prima edizione si sono presentate 66 nazioni e 540 atleti, 327 maschi 140 femmine. Premi simbolici e dominio di Uzbekistan con 6 ori e Kazakistan (4) al maschile, che ha conquistato altre tre vittorie con le donne, dove l’India incamera due successi, uno a testa Taipei, Brasile, Australia e Irlanda. La spedizione azzurra (otto atleti e 5 atlete) risultò un fallimento, con un solo bronzo al femminile. Nonostante l’evidenza la, FPI cercò di tramutare il naufragio in trionfo. Pensando che gli italiani abbiano l’anello al naso e ignorino la realtà.  Il fatto preoccupante è che il CF non fa una piega, succube del presidente, con tutte le conseguenze del caso. Tra l’altro è recente la squalifica del presidente della Lombardia, Massimo Bugada, che alle elezioni raccolse il maggior numero dei voti. Poi dimessosi per la diversa strategia del presidente. La Commissione Disciplinare lo ha squalificato un anno, raddoppiando la richiesta iniziale dei giudici. Evento senza precedenti. La grave imputazione è di non aver avvisato la FPI, che due squadre straniere (Belgio e Ungheria) guidate dai tecnici italiani Bergamasco e Renzini, che guidarono l’Italia, il primo ai Giochi in Brasile, il secondo a Tokyo e Parigi, del loro soggiorno in Lombardia, pur allenandosi in una palestra in forma privata. La sentenza ha sorpreso per la pesantezza della pena in rapporto al reato. Opinione comune è che al massimo poteva essere richiamato o sospeso un mese. Vedremo se il ricorso darà ragione alla FPI  o all’imputato.

Giuliano Orlando