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Prime convocazioni azzurre in proiezione mondiali di Liverpool a settembre.

Pubblicato il 21 luglio 2025 alle 17:07
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Prime convocazioni azzurre in proiezione mondiali di Liverpool a settembre.

 

Promozioni e assenze. Al settore femminile manca il tecnico. Il caso dell’arbitro rientrante. Freo festeggia i 40 anni della Piovese. Europei jr. EUBC in Serbia. Russia pigliatutto e presenze a sorpresa.

di Giuliano Orlando

Il Direttore Tecnico, Giovanni De Carolis ha diramato le convocazioni per il raduno Italia Boxing Team Elite, in programma al PalaFijlkamn di Ostia dal 20 al 31 Luglio in proiezione ai mondiali maschili e femminili fissati a Liverpool a settembre. Previsti oltre 500 atleti e 70 nazioni.                                                             

Questi i convocati. Maschi: 50 Salvatore Attrattivo, 50 Fares Al Assi, 55 Tommaso Sciacca, 65 Giacomo Giannotti, 65 Gianluigi Malanga; 70 Salvatore Cavallaro; 75 Gabriele Guidi Rontani; 75 Remo Salvati; 80 Cromwell Alfred Commey; 80 Christian Sarsilli, 85 Vincenzo Lizzi; 85 Marvin Ghilarducci, + 90 Diego Lenzi. Femminile: 48, Giovanna Marchese; 51 Elen Lucia Ayari; 54: Nicol Michel Vescovini; 54 Sirine Charaabi; 60 Rebecca Nicoli; 65 Angela Carini¸ 65 Angela Zappoli; 70 Chiara Saraiello, 70 Nicol Pineta; 75 Melissa Gemini. Staff tecnico: DT Giovanni De Carolis; tecnico responsabile: Clemente Russo; tecnico: Leonard Bundu; preparatore atletico: Antonello Regina,                                                                                                                                       

Assenze di rilievo: la giovane romana Martina Vassallo, 18 anni, che dopo averla portata ad Astana in Kazakistan, sconfitta all’esordio, non la convocano al collegiale dove avrebbe potuto fare utile esperienza, senza rischiare nulla. Assente anche l’esperta Giordana Sorrentino passata pro, il che non cambierebbe nulla, visto che tutte le nazioni utilizzano professioniste e professionisti, come fa l’Italia. Di Irma Testa, pugilisticamente parlando, si sono perdute le tracce dopo Parigi. E, a quanto pare, la situazione non è cambiata. Non c’è neppure Aziz Mouhiidine, probabilmente tenuto a riposo, dopo lo stop prima del limite. A livello tecnico, definiti alcuni ruoli, anche se un tecnico per il settore femminile, di provata capacità ed esperienza resta ancora latitante. Abbastanza sorprendente la situazione nei 70 kg. femminili, con ben due rappresentanti (Saraiello e Pineta), mentre la viterbese Gemini resta nei 75, categoria non sua, ma di comodo.  Sulla convocazione dei tecnici, sembra il gioco delle tre tavolette: ogni volta si cambia, a sorpresa. Salvo qualcuno, che forse ha miglior dialettica, ma sarebbe utile anche la capacità di far crescere i pugili.

Risultati, finora non pervenuti. Arriva Vincenzo Lizzi, altro pro tra gli 85, dopo gli europei di Belgrado, atleta esemplare per la dedizione, anche se a 29 anni, appare difficile puntare a Los Angeles 2028 quando avrà 32 primavere. Comunque vedremo quali scelte verranno fatte a livello di preparazione tecnico atletica. Ovvero gli eventuali incontri e stage con equipe straniere di qualità. Personalmente non sono troppo ottimista, per la semplice ragione che il tempo per una risalita di qualità e rendimento è decisamente poco. Se doveva esserci il salto di qualità, doveva arrivare a Varsavia e Usti, oltre che ad Astana. Nulla di tutto questo, semmai il contrario. Inoltre, oltre alle promozioni interne, il settore femminile non ha un tecnico di provata esperienza e qualità. Considerando che il rendimento è sceso torneo dopo torneo. Le varie nazionali azzurre sono in una torre eburnea, senza alcun rapporto con l’esterno. I responsabili tecnici si fanno i complimenti tra loro. Non un commento sul disastro del torneo in Kazakistan, dove la squadra non ha raccolto neppure un podio. Dopo il KO subito da Aziz Mouhiidine, che non è l’ultimo arrivato (campione europeo, due volte argento iridato), un minimo di giustificazione appariva doverosa. Invece il silenzio ha dominato la scena. Le ultime convocazioni prevedono il lavoro a Ostia, amena località balneare alle porte di Roma.

Potrebbe andare bene per gli specialisti del nuoto. Invece sono stati convocati i migliori pugili italiani!  A Piove di Sacco nel padovano, la gloriosa società Piovese, fucina di tanti campioni, diretta dall’inossidabile grande maestro Gino Freo, una vera istituzione, in occasione della celebrazione dei 40 anni, ha allestito una serata di boxe, imperniata sulla sfida tra Italia e Ungheria U23, terminata con un probante 8-1 per gli azzurri, che fotografava il divario di valori tra le due compagini. L’Italia, guidata dai tecnici Carmine Cirillo e Sumbu Kalambay, era composta da Alessio Camiolo (50), Eddine Bouraquia (55), Tiziano Alciati (60), Davide Fiori (65), Karol Cristian Harpula (70), Nicolò Vettore (75), Ryan Luciano Verdani (80), Paolo Caruso (85) e Nwokedi Dean Chime (90). Ignorata la presenza di Roberto Cammarelle. Compagine molto solida e molta esperienza giovanile alle spalle. Le FPI nel suo comunicato invece di dare una completa informazione dell’evento, importante, si è limitata come solito, oberata di lavoro, a raccontare il tutto in meno di due righe. Dei nomi degli ospiti neppure l’ombra, tantomeno i risultati nello specifico. Una prassi che da sempre riserva a tutti gli eventi, senza che chi di dovere intervenga per chiedere più dettagli degli eventi, visto che, cancellato Boxe Ring, questi eventi, svaniranno nel nulla. In compenso, il presidente ha riservato una sua annotazione personale e positiva sul rientro di un arbitro italiano, dopo anni di servizio nell’IBA che, avendo capito come tale ente abbia chiuso il ciclo, è rientrato nell’alveo federale, dove potrebbe ambire ai Giochi di Los Angeles. La mia semplice domanda è questa: tutti gli altri arbitri di casa nostra, che hanno militato da sempre nell’ambito federale, non usufruendo delle trasferte pagate profumatamente dall’IBA, di cui ha goduto il figliol prodigo, come si sono sentiti?                                                                                                                                                                                

Passo ad altro. Conclusi per l’EABA - l’ente continentale che rappresenta l’IBA, presieduto dal dottor Ioannis Filippatos, successore di Franco Falcinelli - in Serbia a Novi Pazar, gli europei jr. maschili e femminili (15 e16 anni), divisi in 13 categorie di peso, Dopo che la World Boxing ha ottenuto il riconoscimento del CIO, la maggior parte delle nazioni europee sono passate con la WB. Ultimi entrati nella WB risultano Bosnia Herzegovina, Romania e Georgia. Toccando quota 36. Riducendo di fatto l’EUBC ad essere rappresentata da un numero molto ridotto di Paesi. Ovvero: Russia, Bielorussia, Armenia, Lettonia, Israele e Moldovia, oltre a Cipro, Macedonia del Nord, Malta, Monaco e S. Marino, di scarso rilievo. Tra le nazioni iscritte in Serbia, appaiono Azerbajan, Spagna, Georgia, Germania, Montenegro, Serbia, Romania e Slovacchia, che fanno parte della World Boxing. Mi documento sull’evento e scopro una situazione perlomeno curiosa. Tutte queste nazioni, fanno ancora parte dell’EUBC, scadendo l’iscrizione il 31 dicembre 2025, anche se hanno ottenuto l’avallo della WB. L’evento, riservato agli jr. è stato di buona levatura tecnica, pur pagando la disparità di valori fra uomini e donne. In particolare la presenza femminile era ridotta ai minimi termini (49 iscritte) per 11 nazioni, con molte categorie rappresentate da meno di quattro iscritte, mentre quella maschile risultava più robusta: 140 atleti e 17 nazioni rappresentate e tre atleti denominati IBA neutrale, senza alcuna bandiera. Con questi numeri: Russia (13), Armenia (13), Azerbajan (12), Bielorussia (12), Moldovia (12) Serbia (11), Spagna (8), Bosnia Erzegovina (7), IBA 1 e Macedonia del Nord (5), Lettonia (4), Montenegro e Georgia (3), Germania (2), mentre Cipro, CZE e Malta con uno.

Come previsto la Russia ha fatto incetta di medaglie, in particolare nel settore femminile, dove ha portato a casa l’oro in12 delle 13 categorie, lasciando l’ultimo rimasto all’Azerbajan. L’unica che si è fermata al bronzo, è stata la Sofronova nei 50 kg. battuta dall’armena Afrikyan, a sua volta superata in finale dalla battagliera azera Taghi. Le briciole le hanno raccolte oltre alle azere (1-3-3), Armenia (0-3-2), Bielorussia (0-3-1), Slovacchia (0-2-1), Bosnia Erzegovina (0-1-2) e Romania (0-1-0). Il resto dei bronzi a Serbia (4), Spagna (2), Georgia, Moldovia e la squadra neutrale, senza bandiera IBA un bronzo a testa. Definirlo europeo russo jr. open è la realtà della rassegna. Delle sette nazioni in finale, all’oro ne sono arrivare due, alla Russia dodici titoli, all’Azerbajan uno. Solo argento per Armenia, Bielorussia, Slovacchia, Romania e Bosnia Erzegovina. Alcuni podi hanno valore relativo, in particolare nei +80 femminili, con due iscritte. Dove la russa Krashenina, travolge la romena Draghigi in meno di un minuto, che salirà sul podio con un prestigioso argento. Squilibrio accentuato, mancando in pratica il grosso dell’Europa passata con la World Boxing, ente riconosciuto dal CIO                                                                                                                             

Tra i maschi, la Russia ha raccolto “solo” otto ori, tre argenti e 2 bronzi, comunque tutti e tredici i presenti sono saliti sul podio. L’Armenia presente con la squadra al completo si è dovuta accontentare di 2 ori, 5 argenti e 3 bronzi, seguita dalla Serbia (1-2-1) che giocava in casa e qualcosa gli è stato regalato. Gli altri due ori a Moldovia (1-2-0) e Slovacchia (1-0-0). L’Azerbajan con dodici maschi al via, ha portato solo il +80 Mammadzada in finale, battuto dal russo Smolkin di stretta misura. Anche nei maschi soltanto sei nazioni in finale dalle 17 in partenza. Fermi al bronzo: Bielorussia (6), Spagna e Montenegro (2), Macedonia del Nord, Germania, Georgia, Lettonia e IBA (1).  Ripetere che l’IBA sia al tramonto nel settore dilettantistico è come sparare alla Croce Rossa. Nel 2026, quando oltre 100 nazioni non rinnoveranno la loro iscrizione all’ente gestito da Umar Kremlerv, la situazione diverrà insostenibile. Ci potrebbero essere alcuni dissidenti, fondando una nuova federazione, fuori dal CIO, restando da stabilire quanti pugili sceglieranno di non concorrere all’opportunità dei Giochi 2028?                                       

Giuliano Orlando