Le potenzialità di un ritrovo aperto a tutti di grande fascino

Pubblicato il 14 maggio 2023 alle 20:05
Categoria: Libri di Sport
Autore: Redazione Datasport.it

 

Le potenzialità di un ritrovo aperto a tutti di grande fascino

- Paolo Ciampi – La terapia del bar. Piccole storie di luoghi resistenti, baristi filosofi e varia umanità. Edicicloeditore – Pag. 96 – Euro 9.50

di Giuliano Orlando

Il bar, indispensabile e irrinunciabile luogo di amicizia e conversazioni, di appuntamenti e sfide a non finire. Incredibile quanto riserva e ospita un locale dove in apparenza dovresti solo bere l’espresso, macchiato o arricchito da superalcolici vari. Tutto sbagliato, spiega l’autore che del bar ha fatto un santuario ateo, dove da piccino andava ad acquistare sia le caramelle ma ancor meglio la famosa gomma del Ponte, il chewing gum con l’immagine del ponte di Brooklyn. Che aprivi quasi fosse un rito. Scartavi la stagnola, piegavi la lastrina e la mettevi in bocca. La masticavi per assorbirne il gusto. Potevi scegliere: liquorice, chlorophyll, spearmint e anche cinnamon, che rispondevano ai gusti della liquirizia, clorofilla, menta e cannella. Indimenticabile la prima volta che mamma presa dalla voglia sospetta di bignè alla crema, ti mandò ad acquistarla. Fu il segnale che eri diventato grande. Il bar fu anche determinante nella scelta universitaria per la tesi di laurea, che pensavi di presentare con uno spumeggiante “Sociologia del Bar” e alla fine presentasti “La crisi della previdenza sociale dei sistemi di welfare del Nord Europa”. Il bar è il biliardo, mitico protagonista nel cinema e nella musica. Lo hanno raccontato registi e attori famosi. Sul quel rettangolo verde, collocato del retro del locale, fra luci discrete e il suono secco dei colpi sul pallino, si sono girate storie, diventate capolavori senza tempo. Da “Lo spaccone” con un Paul Newman stellare a “Io, Chiara e lo Scuro” con Marcello Lotti, da anonimo postino a star internazionale, l’autore dell’ottavina reale (otto sponde prima di colpire la palla avversaria). C’è il bar di periferia e quelli al top dei primati. Scopri nel libro, che a Bangkok in Thailandia, al Rebua Hotel al piano 63, il bar ha luci al led con effetti psichedelici.  Per trovare quello più in alto, basta fare un salto a Hong Kong, salire al 118° piano del Ritz-Carlton e trovare l’espresso in tazzina. A Bali, il Rock Bar è posto su una parete di roccia, a picco sull’Oceano Indiano, accessibile solo con la funivia. In Canada l’Icer Bar di Quebec City si scioglie d’estate e viene riscavato quando torna l’inverno. Ho citato solo alcuni di quelli citati nel libro. Impossibile non legare il biliardo e quindi il bar con la musica. Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci lo hanno reso protagonista di storie senza tempo. Musica e parole hanno descritto stati d’animo e personaggi straordinari. Il mitico Bar del Giambellino resiste tutt’ora. Anni addietro si chiamava Bar Gino e il proprietario lo teneva aperto anche a Natale, perché le persone che non potevano permettersi il carbone, potessero riscaldarsi. Qualche anno fa lo hanno rilevato i fratelli Hu e speriamo non ne facciano un supermercato. Il bar e il flipper, il calciobalilla e anche il jukebox diventati oggetti di modernariato, che stanno ritornando in voga. In tema di barzellette quella di Bramieri guida il gruppo: “Sono preoccupato, mia moglie passa le serate da un bar all’altro”. ‘Ha il vizio di bere?’, “No, ha il vizio di cercarmi”. C’erano e ci sono, le chiacchiere da bar, basta chiedere a Gino Paoli, per saperne di più. Del bar si è occupato anche un certo Albert Einstein, Direte: quante cose sul bar. Completo io: solo una piccola parte di un piccolo libro, tutto da leggere senza saltare una virgola.

Giuliano Orlando