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Ottima prova dell’Italia giovanile (U15,17,19) a Eger in Ungheria, presenti oltre 500 atleti.

Pubblicato il 26 maggio 2025 alle 18:05
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Ottima prova dell’Italia giovanile (U15,17,19) a Eger in Ungheria, presenti oltre 500 atleti.

13 ori, 13 argenti e 12 bronzi per l’Italia. Impresa quasi ignorata dalla FPI.   

di Giuliano Orlando

Eger, antica cittadina nel settentrione dell’Ungheria, 54.000 abitanti, ha una solida fedeltà nei riguardi del pugilato, sia a livello di palestre e in particolare col torneo Bornemissza, nato nel 1965 che nell’occasione festeggiava i 74 anni di vita, una bella longevità, edizione allestita sotto l’egida della World Boxing, dopo che l’IBA è stata estromessa dal CIO. Torneo decisamente impegnativo coinvolgendo le tre categorie giovanili, che vengono caratterizzate quali U15, U 17 e U 19. In sostituzione di school, jr. e youth. Al richiamo hanno aderito 16 nazioni, portando i loro migliori giovani. L’Ungheria, nazione ospitante, ha messo sul ring tutto il suo potenziale, iscrivendo 255 atleti, seguita da Ucraina 78, Polonia 24, Slovacchia 21, CZE 20; Francia 14, Finlandia 10, Romania 10, Lettonia 9, Svezia 8, Estonia 8, Danimarca 7, Austria 5, Norvegia 4, Olanda 3. L’Italia guidata dai maestri Franco Federici del settore maschile e Giulio Coletta nel femminile, coadiuvati dai tecnici Nazzareno Mattei, Massimiliano Alota, Daniela Valeri, Davide Greguoldo, Mirco Turrin, Giulio Monselesan e Rocco Prezioso, hanno seguito all’angolo 50 giovani fra maschi e femmine. Negli U15 iscritti 106 maschi (16 categorie) e 31 ragazze (9 categorie). Negli U17,150 maschi (13 categorie) e 63 al femminile (9) categorie, mentre i numeri U19, sono di 116 maschi (10 categorie) e 44 femmine (9 categorie).

Torneo di ottima qualità, con qualche svarione delle giurie, ma non oltre la media. Nella classifica generale, l’Italia è stata preceduta solo dall’Ucraina e dall’Ungheria, mentre per numero di iscritti è giunta seconda. Nel settore maschile gli U17 hanno espresso la migliore qualità, come in quello femminile. Franco Federici che ha guidato le U 17 e 19, ha operato con ragazzi il cui handicap è l’inesperienza e alcuni verdetti che non rispecchiavano la realtà, vista sul ring. Vista la situazione, valuta il bilancio positivo, anche se sperava in qualcosa di meglio. “Al di fuori del risultato le due categorie hanno messo sul ring fior di campioncini, che presentavano record di vittorie impressionanti. Tra gli U17, Bouraouia nei 46, dopo aver battuto il locale Balog, contro l’ucraino Stesovuch si è rotto la mano. Un vero peccato. Romano (48) ha fatto giusta esperienza, ha superato l’ucraino Didenko e si è difeso bene contro Chernyshov, giunto in finale. L’allievo della Cavallaro, Gabriele Cuffari (50) ha sfiorato la grande impresa, battendo l’ottimo francese Yanis e cedendo in finale d’un soffio contro l’ucraino Melnikov.

Bravo il pugliese Zonile, nei 54, per arrivare in semifinale ha superato tre ostacoli e contro l’ucraino Savych (3-2), non aveva perduto. Il percorso netto lo ha fatto Daniele Fabi (57), impeccabile e abile, unendosi al fratellino Mattia, che ha centrato il bersaglio da U15. Daniele sta crescendo bene, completando un repertorio importante. Quattro vittorie nette sono un traguardo importante. Adesso nei prossimi impegni, deve confermare la vittoria. Barone (60) come Miglietta (66) e Di Pasquale (70) hanno pagato l’esordio in una rassegna di qualità, togliendosi la soddisfazione di una vittoria. L’altro leggero Facioni è stato bravissimo, sfiorando l’oro, dopo tre vittorie. Ha ceduto al forte francese David, soggetto completo e potente. Mirko Varamo merita elogi, in una categoria (63) con 21 iscritti. Per arrivare in finale ha battuto gli ungheresi Fazekas e Cservack, quindi l’ucraino Dudarenko, tutti ostici. In finale contro il locale Czifra, ha pagato le fatiche precedenti. 

Voto alto anche per il medio Miceli della gloriosa Dresda, vincitore dell’ottimo Feldicsko, combattendo alla pari dell’olandese Arndell, che potrebbe competere con i senior tanto esprime potenza. Samuele ha lottato con grinta e determinazione. Emanuele Antonetti è stato una piacevole sorpresa, battendo due ungheresi che puntavano alla vittoria. Il romano della Pisanti, oggi maestro, un passato da dilettante ricco di tricolori, ha portato a casa l’oro degli 80 kg.  Alessio Ballarin è arrivato all’argento nei +80, un fisico tutto da costruire, ma anche la voglia di imparare. Esordio vincente contro il locale Lorant e buona difesa con l’ucraino Kozavevch, già formato atleticamente”.                                                                           

Con gli U19 un solo oro, tre argenti e un bronzo. Soddisfatto?                                                                                                                 “Si può fare sempre meglio ma non dipende da noi. A parte il toscano Mencaroni (55) esperto e bravo che per vincere ha disputato quattro match uno più impegnativo dell’altro, meritandosi il mio ringraziamento, sia Orlando (50) che Nocadello (75) meritavano l’oro. Altrettanto indico in De Micco (65) il vero vincitore della finale. Purtroppo i giudici non sempre indicano il migliore. Un vero peccato. Bravo anche Turrin (60), tre vittorie per arrivare al bronzo e ben 23 iscritti alla partenza. Per sua sfortuna ha incrociato Horvath uno dei migliori del team magiaro, oro in finale. Fusco (55) e Di Spazio (65), al momento sono indietro. Savarese (70) è stato condizionato dall’arbitro, Valerio (70) dopo aver superato lo svedese Gard, è stato dominato dal locale Czukor. Nei +90, il calabrese Gabriel Leuzzi è tutto da costruire e aver combattuto in un torneo importante è il primo passo positivo”.                                                                                                                            

 Giulio Coletta, ha rilevato il ruolo di Valeria Calabrese, che per anni con ottimo esito aveva guidato il settore giovanile in rosa. Giulio non è certo un novizio, semmai il contrario. Rientro, dopo un silenzio a volte imbarazzante. La rassegna magiara fa parte di un lavoro dove i risultati dovranno aversi agli europei. A Eger le fanciulle hanno dato risultati a corrente alternata. Non tutte le esperte hanno risposto presente, altre meno attese hanno superato le previsioni. Domando: Muzzi (60), Scorrano (70), Filardi (54) tra le U19 e La Rosa (50) U 17, come sono andate? “Sotto le attese è chiaro. La Muzzi ha problemi che esulano dalla boxe, ma che la condizionano, la Scorrano deve credere di essere un talento. Cosa che tutti dicono, purtroppo la meno convinta è lei. Tocca a me, convincerla. La Filardi non ha capito che sul ring si mena e non basta il minimo sindacale per vincere. Estella ha qualità, ma per esprimerla deve sudare e di brutto. A Eger ha speso il minimo e ha ottenuto il niente. La Rosa è troppo incensata dal gruppo di casa. Per loro è un fenomeno da tempo. Così facendo non la fanno crescere. Come è successo in Ungheria”.  La Amadori è parsa meno motivata. Lei che è una guerriera. “Dall’arrivo agli allenamenti al torneo, si è chiusa in un silenzio inusuale. Dopo la premiazione è venuta a scusarsi. Un vero peccato. Parlerò col papà, il suo allenatore, per capire.

Una abituata a vincere, aver perduto la finale senza lottare come suo solito, spiace e non poco”. Tre U15 e tre medaglie. Due ori e un argento. Mica male. “Bravissime. Sinagra (51) e Cavaliere 57) hanno confermato le attese. La prima ha vinto i tre incontri nettamente, dimostrando personalità e voglia di migliorare, idem la Cavaliere. Voglio spendere due parole per la toscana Galesi (60) ancora implume ma già determinata. Anche se ha perso la finale, merita gli elogi. Come li meritano tra le U17, le quattro vincitrici assolute. Guglielmon in grande progresso, Scalco che mostra personalità, una delle poche ad aver battuto una francese, la campana Kesia Reale, un perfetto robottino che segue i consigli dell’angolo in modo magistrale.

La siciliana Gaia Caldarella non la si scopre oggi. Una guerriera indomita, che pur di combattere ha regalato una categoria, dai 66 ai 70 e vincere, contro rivale più pesanti. In particolare contro la polacca Lewkowicz che la sovrastava nettamente, costretta a fare marcia indietro per tutto il match. Ottimo l’argento della piemontese Giada Lopez, che ha lottato fino in fondo e l’altro oro della Di Savino (75) U19, che conosce solo la marcia in avanti e vince. Aggiungo che mi hanno soddisfatto la Greguoldo (51) giovane e promettente, la Sula (48) e la Salvan (54) chiamata in extremis a sostituire Serena Barbato (infortunio). Per loro utilissima esperienza. Bene pure la biellese Matilde Bertolone (48) U17, giunta al bronzo. Il bilancio femminile dice 28 vittorie e 16 sconfitte”.                                                                                                                                                                 

 Perché ho scritto un articolo tanto dettagliato? L’ha fatto dopo aver letto il comunicato della FPI, che ha all’evento dedicato questo commento conclusivo. Che riporto integralmente.                                                                          

 ll Torneo Int. Bornemissza si è concluso oggi, 24/5, a Eger (Ungheria). Una kermesse cui hanno preso parte pugili delle qualifiche Maschili/Femminili U15, U17 e U19. Manifestazione che ha visto anche la partecipazione di boxer dell'Italia Boxing Team. Nostri portacolori che hanno conquistato le seguenti: 13 ori, 12 ori, 14 Bronzi.                                                                                                                                  

  Sgrammaticato, confuso e impreciso. Quindi irrispettoso, nei riguardi di chi lavora e dovrebbe avere il diritto di leggere qualcosa che li ripaghi in parte del loro operato.                                                                      

  Giuliano Orlando