Libri di Sport: La bici rubatagli da ragazzo lo ha fatto diventare il più Grande

Pubblicato il 14 novembre 2017 alle 16:11:16
Categoria: Libri di Sport
Autore: Anamaria Scuderi Grofu

Voleva andare ai Giochi di Roma in treno, per paura dell’aereo.

Muhammad Ali un uomo decisivo per uomini decisivi

Autore: Federico Buffa, Elena Catozzi

Rizzoli - 362 pagine - 19€

Ognuno ha il proprio modo di raccontare. Quello che l’autore, col concorso di una validissima coautrice è la vetta di una poesia senza rima, che disegna con le parole un personaggio senza limiti. In arte Muhammad Alì, ma fino alla maggiore età agonistica semplicemente Cassius Clay, oro olimpico a Roma nel 1960, poi campione del mondo nei professionisti e durante l’attività talmente controcorrente da finire in carcere per rifiuto di andare a combattere nel Vietnam, non per viltà ma semplicemente perché quei musi gialli non gli avevano fatto nulla e ancor meno lo avevano chiamato muso nero. L’avvio di un percorso che lo avrebbe portato alla cima di una popolarità mai toccata da alcun atleta di una qualsiasi disciplina. Questo l’Ali dei media, che tutto il mondo conosce, l’Ali che nell’estate del 1974, distrugge sul ring Foreman nella notte di Kinshasa nello Zaire. Ma quello che incanta e affascina sono le storie collaterali sfuggite ai tanti cronisti di superficie. Cassius ebbe le sue titubanze prima di partire ai Giochi di Roma. Il problema principale è che lui vuole assolutamente andarci in treno. Dell’aereo ha il terrore.  Per non parlare della bici rubata in quel 1954, una Schwinn di decima mano, ma un tesoro per  all’allora dodicenne ragazzino. Un furto deciso dal destino, per portarlo in palestra e farlo diventare il campione. Il giovanotto parlava e parlava ma spesso al dunque si impappinava e addirittura poteva anche svenire per l’emozione. Accadde con Aretha Swint, una giovane e bella studentessa nella sua stessa scuola, da togliere il fiato. Rimedia un appuntamento e al dunque si propone di baciarla. Prepara quel momento per giorni e giorni. Al momento, come è scritto: “quando arriva lei e appoggia sulle labbra le rotondità delle sue, prima trema, poi va giù, svenuto. In pratica ad Aretha è riuscito quello che Liston, Foreman e Frazier hanno tentato invano. Brevi assaggi di un libro che racconta cento e cento storie di persone che hanno incrociato Ali, dalla bellissima Wilma Rudholph, nata con la poliomielite, destinata ad essere una stella della velocità, conosciuta a Roma, ai rivali che hanno intrecciato il loro percorso  col suo. Anche di loro conosceremo l’inedito e l’umano. Chiudendo con “…quella riga che hai tracciato per terra fino a noi si è trasformata in un magnifico viale alberato”. Grazie Muhammad Ali

Recensione a cura di Giuliano Orlando