La Femina conquista il titolo UE supergallo in Belgio, Eloyan ko. Valentino.

Pubblicato il 20 giugno 2023 alle 10:06
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

La Femina conquista il titolo UE supergallo in Belgio, Eloyan ko. Valentino.

Le grandi manovre di Stephanie Silva verso gli USA.  

di Giuliano Orlando

Sul ring dell’Alfasun arena di Roosdaal in Belgio, nella regione del Brabante, l’organizzatore Ezzedine Laggoune, aveva preparato tutto alla perfezione per dare al campione UE dei supergallo, l’armeno naturalizzato belga Geram Eloyan la tranquillità della prima difesa, contro l’italiano Vincenzo La Femina, accompagnato da Alessandro Cherchi, della OPI 82. Il ring ha cancellato le previsioni dell’organizzatore di casa, per merito della prestazione del pugile di Pagani, che ha letteralmente travolto il pur quotato avversario, costringendolo alla resa nell’ottavo round, dopo due conteggi e il getto dell’asciugamano dall’angolo del campione detronizzato. “Una decisione tardiva – spiega Cherchi – visto che da almeno due round, Eloyan incassava colpi pesanti e appariva in difficoltà. Diverse volte ho invitato la parte belga a fermare il match, ma loro non se ne davano per inteso. Poi ho capito il motivo. Incredibilmente, i tre giudici avevano Eloyan in vantaggio! Non voglio commentare, dico semplicemente che avevano visto un altro match. Purtroppo questa è l’EBU”.                                                                                                                                                                    

Per Vincenzo era la prima trasferta, finita comunque nel modo migliore.                                                                                                        

“Avevamo fiducia nel nostro pugile, anche se combattere all’estero è sempre rischioso, per fortuna Vincenzo ha confermato personalità e nessun timore reverenziale. Una vittoria importante, che lascia sperare in traguardi ancora più ambiziosi. C’è ancora molto da lavorare, avendo margini di miglioramento notevoli a cominciare dal sinistro e anche nella difesa, spesso troppo allegra. Resta il fatto, per fare un paragone, che Rigoldi contro Eloyan ha faticato e non poco, contro Vincenzo ha subito la prima sconfitta in carriera per KO”.                                                                                                                                                                                               

Il neo campione era felicissimo anche se un po’ di ruggine l’ha sentita e verso il sesto round accusava la fatica, per il lungo periodo (sei mesi) assente dal ring. A questo punto, Alessandro Cherchi, ne spiega anche il motivo.                                                                                                                                                                                                          “Vincenzo avrebbe potuto affrontare il francese Flourin Montels, sia pure in trasferta per una borsa sostanziosa (15.000 euro) titolo in palio, ma ha preferito aspettare l’esito del match con Eloyan e affrontare il vincitore come sfidante ufficiale. Se consideriamo che il belga ha vinto in Francia, Vincenzo avrebbe conquistato il titolo e ottenuto una borsa superiore. Noi abbiamo rispettato le sue scelte ed è andata bene lo stesso”.                                                                                                                                                                                      

Quello che lascia allibiti è il comportamento dei tre giudici, che al momento dello stop avevano Eloyan in vantaggio dai due ai tre punti. Da tempo l’EBU è allo sbando e quasi sempre questi signori favoriscono il pugile di casa, senza che il commissario di riunione intervenga in merito. C’è un tacito cartello, protetto dal fatto che l’EBU è un ente autonomo, che non deve rispondere di quello che fa. Ai vertici ci sono vegliardi di provata incapacità o forse peggio, di astuta consorteria, che gli assicura di non andare mai in pensione. Viaggiando alle spalle dei contribuenti europei che pagano per assistere a questi scandali. Non ci si deve scandalizzare. In Italia abbiamo arbitri sulle 70 primavere che dirigono a loro piacimento il settore.  CI ha provato anche Riccardo Valentino (6-2), 27 anni, casertano di Marcianise, nel 2017 campione italiano dilettanti a Gorizia, presenze in nazionale e nelle Word Series. Passato pro nel 2019, attività molto limitata. Sul quadrato di Stoccarda ha provato a conquistare l’europeo IBO mediomassimi, ma il kosovaro Altin Zogaj (12) da anni residente in Germania, gli ha sbarrato la strada. L’italiano ha lottato bene fino a metà match, poi la maggiore freschezza di Zogai ha avuto la meglio, sia pure di misura.

A Lecco, nella struttura Al Bione, solitamente riservata all’atletica leggera, spazio per la boxe, dove si è esibito il superleggero Mohamed Khalladi (17-8-1), marocchino residente a Genova, tornato a combattere dopo una lunga sosta dovuta al mal di schiena, che lo ha tenuto lontano per due anni, nel momento migliore della carriera, grazie alle vittorie su Marcello Matano, Domenico Valentino e Arblin Kaba. “Non è stato facile – mi ha detto – e debbo tutto all’aiuto di mia moglie e a pochi amici, oltre ad un medico che mi ha rimesso in sesto. Ho ripreso quest’anno disputando due incontri nel lecchese, il primo ad Abbadia Lariana, il secondo appunto al campo del Bione a Lecco. Nel primo ho battuto il georgiano Kostantine Jangavadze in sei round (che nel mese di maggio ha combattuto in Francia, ottenendo un pari e una vittoria per KO. Ndr), a Lecco mi sono imposto sull’altro georgiano Levan Garibashvili (14-20-2), fermato al quarto round ormai KO”.                      

  I programmi futuri?                                                                                                                                                                      

  “Mi sono affidato al procuratore David Bianchi, italiano residente in Svizzera, che opera in stretto contatto con il gruppo di Magnesi. Spero di poter recuperare il tempo perduto. Sono pronto per qualsiasi avversario nei leggeri e anche nei superleggeri. Sto ultimando le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana e appena arriva, lancio la sfida per il tricolore.  Al momento mi alleno in Calabria, in agosto torno a Genova e mi affido ai Celano, che mi hanno lanciato già al tempo dei dilettanti. Spero di essere messo in programma in qualche riunione dei Magnesi, che opera in grande”.

Particolare inedito, Khalladi si è presentato sul ring, con la scritta “RIP presidente Berlusconi” tatuata sulla schiena. Perché? “Perché l’ho sempre ritenuto una persona speciale, amico di tutti i lavoratori. Anche quelli che arrivavano dall’estero. Come il sottoscritto. Infatti, la mia idea ha ricevuto solo applausi”.

Saranno Emiliano Marsili (42-0-1) e il gallese Gavin Gwynne (16-2-1), campione britannico, a disputarsi l’europeo vacante dei leggeri, dopo che l’ucraino Denys Berinchyk (17) che lo deteneva, l’ha reso vacante, vista l’opportunità di battersi per un mondiale di sigla. La OPI 82, che guida Marsili da sempre, avrà tempo fino al 10 luglio per trovare l’accordo in sede privata. L’Italiano che ha 46 anni, ha già detenuto lo scettro europeo nel 2013 e 2014, lasciandolo volontariamente

La romana Stephanie Silva (8) ha lasciato la cintura europea dei supermosca, conquistata il 30 aprile 2022 a Roma, battendo Giuseppina Di Stefano e difeso due volte, superando avversarie di tutto rispetto, come la polacca Ewelina Pekalska (6-1), già titolare EBU mosca e imbattuta, che la sovrastava in statura e allungo. Una sfida spettacolare vinta dall’italiana con una prova maiuscola, sapendola anticipare e poi uscire dal raggio delle repliche. Non meno impegnativo l’altra sfida di fronte alla francese Mailys Gangloff (8-4), che partiva favorita e ha trovato una rivale più precisa e continua, capace di reggere per 10 round ritmi altissimi e vincere nettamente.

“Dopo le due difese importanti e positive è stato giocoforza pensare al mondiale – mi informa il suo maestro storico, Simone D’Alessandri - e abbiamo rivolto la nostra attenzione a quello IBF, entrando in contatto per allestire la sfida in Italia, impresa non facile ma ci proviamo. Questo il primo passo verso traguardi più ambiziosi, che ci potrebbero portare negli USA, dove alcuni promoter hanno visto Stephanie in azione e l’hanno definita la Lomachenko al femminile. Un complimento e un paragono che ci inorgoglisce.  Stiamo anche contattando il team della californiana Seniesa Estrada, titolare assoluta minimosca per allestire un campus a Roma e quindi avere a disposizione questa grande campionessa per allenarci e fare utile esperienza”.

Giuliano Orlando