Inter, Spalletti: "Icardi? La questione non si risolve sui social"

Pubblicato il 20 febbraio 2019 alle 14:35:13
Categoria: Europa League
Autore:

L’Inter si concentra sull’Europa League, domani sera return match contro il Rapid Vienna. Dopo lo 0-1 dell’andata, Luciano Spalletti parla in conferenza stampa: “Giocare queste partite per noi è importante, dobbiamo continuare a conseguire risultati di spessore. Non dobbiamo avere l’atteggiamento del secondo tempo do Vienna dove loro hanno dimostrato di avere qualità. Dobbiamo qualificarci. Passare il turno e accedere agli ottavi sarebbe un traguardo che mette in evidenza la bontà del modo di lavorare di questi giocatori e la qualità di chi ha giocato meno”.

Ancora una volta assente Icardi, il quale si è sottoposto a risonanza magnetica in mattinata: “Lautaro? Abbiamo una rosa di un certo livello, Mauro aspettiamo che rientri. Lautaro è più disinvolto nel giocare fuori area, Mauro in area è eccezionale. Venendo a fraseggiare con la squadra, dimostra di avere qualcosa in più. Sottolineo che prima si parlava di assenza pesante di Icardi, ma anche oggi è così. Bisogna considerare anche quello che hanno fatto e che fanno gli altri scendono in campo”. L’eliminazione dalla Champions ancora brucia: “Mi girano un po' quando sento la musichetta della Champions. Bisogna essere consapevoli dei risultati ottenuti con dei clienti scomodi. Forse quel centimetro in più lo potevamo fare per portare a casa la qualificazione. Va accettato il verdetto, far tesoro di un’esperienza importante che ci serve nel nostro percorso di crescita”. Spalletti e le vicende extra campo, il tecnico di Certaldo commenta: “Le cose si affrontano con il dialogo, non con social e internet. Bisogna tornare come qualche anno fa, si dicono e si fanno le cose che si ritiene giusto, nel rispetto del gruppo, della Società e dei tifosi. Non bisogna creare casino però”. Sulle condizioni di Keita aggiunge: “Eravamo convinti di averlo a disposizione per questa settimana ma non sarà così, di conseguenza dobbiamo aspettare ancora un po'".

Articolo di Giovanni Parisio