L’IBA SUL DOPPIO BINARIO TRA I MONDIALI FEMMINILI E CONTATTI COL CIO

Pubblicato il 17 marzo 2023 alle 20:45
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

 

L’IBA SUL DOPPIO BINARIO TRA I MONDIALI FEMMINILI E CONTATTI COL CIO

di Giuliano Orlando

 

Sono in corso i mondiali femminili a New Deli in India, monitorati da una commissione inviata dal CIO, accolta con entusiasmo dall’IBA, contrariamente a quanto pubblicato dai soliti “bene” informati. Per l'IBA è fondamentale il giudizio del professor Richard McLaren e del suo McLaren Independent Investigation Team (MIIT), per ammorbidire l’attuale situazione in funzione dei Giochi, visto che dal 2019 è fuori dall’organizzazione delle olimpiadi. Il presidente dell’ente mondiale il russo Umar Kremlev in realtà sta operando su un doppio binario, consapevole che in caso di fallimento è a rischio l’esistenza dell’IBA stessa. Infatti, nel 2022, è nata la Common Cause Alliance, della quale fanno già parte 25 nazioni (Australia, Canada, Inghilterra, Francia, Irlanda, Olanda, Stati Uniti, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Nuova Zelanda, Irlanda, Svizzera, Malta, Repubblica Ceca, Ucraina, Filippine e altri sette Paesi. Ideatore l’olandese Boris van der Borst, sconfitto di stretta misura alla corsa per l’elezione alla presidenza EUBC, dal greco Ioannis Filippatos, deciso a seguire la linea del CIO.

Nel frattempo l’IBA si è accordata con la WBA per dare il via a un torneo professionistico a cadenza annuale in ottica professionistica. Lo stesso ha fatto con Cuba che ha aperto alla boxe femminile, mancando però l’appuntamento iridato. Ha aperto a Russia e Bielorussia l’ingresso a tutti i tornei in forma ufficiale, indicando anche un fantomatico percorso di qualificazione per i Giochi di Parigi, ignorando di non avere alcun potere organizzativo. Non ha rispettato la disposizione del TAS di Losanna che imponeva, con la raccomandazione del CIO, la ripetizione dell’elezione per la presidenza. Ha rafforzato la sponsorizzazione con Gazprom (malvista dal CIO), premiando gli atleti che saliranno sul podio dei mondiali con cifre record. 100.000 dollari al vincitore, 50.000 al secondo e 25.000 ai due bronzi. Un esborso globale (donne e uomini) di ben cinque milioni di dollari. Da rilevare una contraddizione pesante relativa ai premi. In alcune categorie per arrivare sul podio dovranno disputare ben cinque incontri, in quelle più pesanti, potrebbero bastare due incontri e per il bronzo addirittura uno. Nonostante questa sirena incredibile, l’adesione ai mondiali femminili è stata inferiore alle attese.

E le nazioni che hanno boicottato mondiale sono state ben venti (Ucraina, Usa, Canada, Polonia, Svezia, Repubblica Ceca, Irlanda, Svizzera, Norvegia, Gran Bretagna, Germania, Argentina, Bolivia, Egitto, Finlandia, Galles, Kosovo, Slovenia, Lettonia e Lituania) e l’Olanda ha mandato un’atleta a titolo personale. Tra le assenti figurano quattro medaglie d’oro ai mondiali di Istanbul 2022: O’Rourke e Broadhurst (Irlanda), Ellis (USA) e Stonkute (Lituania). Ai mondiali si sono presentate 78 nazioni con la presenza di 324 atlete e non 380 come indicato dall’IBA. Di queste ben 17 hanno una sola atleta, quindi simbolica. Queste le iscrizioni per categoria: 48 kg: 32; 50: 35; 52: 30; 54: 41; 57: 36; 60: 31; 63: 23; 66: 31; 70: 19; 75: 21; 81: 13; +81: 12.

L’Italia è presente con 8 atlete. 48 Roberta Bonatti; 50 Giordana Sorrentino; 53 Sirine Charaabi; 54 Olena Savchuk, 57 Irma Testa; 60 Alessia Mesiano, 64 Assunta Canfora; 66 Angela Carini. Accompagnate da Emanuele Renzini, Riccardo D’Andrea, Max Alota, Pierluigi Pantini e Mariangela Verna. Il sorteggio per le azzurre non è stato molto fortunato. In particolare per Bonatti, Sorrentino e Mesiano che debutteranno contro avversarie molto quotate. Infatti Alessia Mesiano, che conquistò il mondiale nel 2016, è uscita all’esordio contro la cinese Yang, nulla di straordinario, mentre l’azzurra è apparsa lenta e prevedibile, lasciando di fatto il posto per la preolimpica a Cracovia, a Rebecca Nicoli, tornata sul ring allo Strandja di Sofia, dopo tanti mesi tormentati da incidenti vari. Conquistando il bronzo, battuta in semifinale dall’ex iridata brasiliana Ferreira, aggiudicandosi il terzo round, unica ad aver vinto una ripresa contro la vincitrice del torneo, che in finale ha dominato proprio la cinese Yang. Il torneo di Cracovia conclude la parte eliminatoria arrivando alle semifinali il 23 marzo, il giorno seguente turno di riposo, il 25 e 26 marzo l’assegnazione del titolo iridato.  Queste le presenze nazione per nazione: India, Russia, Turchia, Turchia e Kazakistan al completo con 12 atlete. Il Kenya con 11 e l’Uzbekistan con 10. Seguono Australia, Colombia, Taipei e Francia (9), Messico, Italia, Giappone, Mongolia, Ungheria, Thailandia, Vietnam e Korea S. (8); Brasile, Nepal, Serbia (7); Nuova Zelanda, Bulgaria, Armenia, Algeria (6); Marocco, Azerbajan, Singapore, Spagna (5), Romania, Venezuela, Mozambico, Portorico, Tajkistan (4); Sud Africa, Rep. Dominicana, Botswana, Guatemala, Tunisia, Slovacchia, Trinidad & Tobago (3), Moldovia, Sry Lanka, Grecia, Guyana (2). Inoltre   Afganistan, Thaiti, Mali, Kuwait, Olanda, Cameroon, Turkmenistan; Capoverde, Isole Santa Lucia, Polinesia, Panama, Haiti, Swaziland, Jordania, Croazia, Micronesia e Sierra Leone, una sola atleta. Statisticamente questa è la 13° edizione. La prima nel 2001 a Scranton (USA), 30 nazioni e 125 atlete.  A seguire: 2002 Turchia, 2005 Russia, 2006 India, 2008 Cina, 2010 Barbados, 2012 Cina, 2014 Korea S., 2016 Kazakistan, 2018 India, 2019 Russia, 2022 Turchia.

Il CIO deve valutare in particolare le credibilità dei giudici, dovendo ricorrere agli iscritti all’IBA. La situazione anche a New Dehli non è delle migliori, i 30-27 e i 27-30 nello stesso match sono stati numerosi fin dall’avvio e l’appartenenza ai vari continenti determina scelte di parte. Situazione che non aiuta certamente.  

Altro capitolo importante le preolimpiche di Cracovia (Polonia) dal 23 giugno al 2 luglio, dove sono escluse Russia e Bielorussia (salvo novità dell’ultima ora), e riconosciute sette categorie maschili e sei femminili, mentre ai mondiali, le categorie risultano 13 maschili e 12 femminili. La rassegna è allestita dall’Associazione dei Comitati Olimpici Europei, di fatto in mano al CIO che gestisce tutto ciò che riguarda il pugilato in chiave dei Giochi. Infine entro fine aprile, tutte le nazioni dovranno far sapere la loro scelta. Prendere parte ai Giochi o aderire all’IBA. Dire che per il pugilato in maglietta è un momento delicatissimo è un gentile eufemismo. Il futuro è denso di nubi minacciose che fanno pensare ad una clamorosa scissione.

Giuliano Orlando