I giudici Ramaciotti e Marongiu negano ad Hermi il tricolore medi

Pubblicato il 5 dicembre 2023 alle 19:12
Categoria: Boxe
Autore: Redazione datasport.it

 

I giudici Ramaciotti e Marongiu  negano ad Hermi  il tricolore medi

Marsili ha dato lezione a Gwynne per sette round.  

di Giuliano Orlando

Regalo di Natale anticipato da parte dei giudici Ramaciotti e Marongiu che hanno regalato a Luca Chiancone (9-0-2) 26 anni un vantaggio di 94-93 ai danni dello sfidante Yassin Hermi (13-1-1) 22 anni che aveva vinto nettamente la sfida, come ha sancito il terzo giudice Virgillito (95-92). Match intenso, come era prevedibile anche se più ragionato della precedente sfida di Ferrara dello scorso 26 luglio, finita in parità. In       quell’occasione l’arbitro Giubelli, commise l’errore di considerare basso, un perfetto gancio sinistro al fegato di Chiancone, nel quinto round, tramutando una vittoria per KO in un richiamo al pugile fiorentino. Stavolta Chiancone ha tappeto ci è finito ben due volte, nel primo sul destro e al quinto sul sinistro, bilanciato da un richiamo molto severo (tenute) a Hermi nella quinta tornata. E’ vero che il triestino ha reagito con bordate pesanti agli innumerevoli jab sinistri parati con la faccia, ma il rapporto dei colpi era di gran lunga a favore di Hermi. Non voglio credere alla malafede, ma è incontrovertibile che i due giudici siano rimasti condizionati dall’ambiente, seguendo l’onda degli spettatori che incitavano il pugile di casa. Così fosse il loro cartellino è ancora più grave, avendo il compito di assegnare i punti al più meritevole non al più osannato dal pubblico. Spero che chi di dovere faccia presente l’assurdità del loro giudizio. Il compito dei giudici è molto delicato, in questo caso, lo sfidante si ritrova nel record la prima sconfitta bugiarda e la beffa di tornare a casa senza il titolo che meritava. Il pianto di delusione e anche la signorilità del comportamento del suo angolo, dimostrano la sportività e la maturità dei loro tecnici Angelo Ardito e Ivano Dagliana, che hanno visto andare in fumo tanto lavoro. Già il pari sarebbe stato generoso per Chiancone. Su una cosa il campione è nettamente superiore. Mi riferisco alla parlantina, da politico consumato. Dopo il match, intervistato dal telecronista, è stato di abilissimo a far diventare una vittoria inesistente in un messaggio all’Italia che grazie al risultato ha dato impulso alla promozione della boxe italiana. Ha elogiato l’avversario, sicuro di ritrovarlo per la cintura europea. Complimenti all’eloquio. Chi ha trasmesso la sfida ha fatto come lo struzzo, che mette la testa sotto la sabbia. Accettando un verdetto sbagliato. A meno che non abbia visto lo stesso andamento dei due giudici! Non solo, ha parlato della grande preparazione di Chiancone in Spagna, ignorando che Hermi di stage ne aveva fatto tre: a Porretta Terme con Giovanni Rossetti (12-2), il giovane tarantino con sangue cubano materno, guidato da Cataldo Quero, impegnato il prossimo 15 dicembre a Milano contro Samuel Nmomah (18), quindi a Malaga in Spagna e ultimo step a Milano, nel gym di Giacobbe Fragomeni che lo ha ospitato per dieci giorni. Da lettore di un solo sito, ovvio che la conoscenza dei fatti sia unilaterale. Il mosca Ahmed Obaid (4-6-3), 27 anni, ferrarese di adozione, nato in Palestina, ha ritrovato Estefano Guerrini (1-0-2) dominicano residente a Biella, affrontato lo scorso 25 marzo a Ferrara, ripetendo la parità del match precedente, con poche emozioni. La peso mosca locale Sara Lombardi (2) cerca la terza vittoria contro la debuttante Sara Joly. Il leggero Samuel Vidossich (1-1), piemontese di Chieri, dopo un anno di stop, si confronta con lo sloveno Tadej Cernog al debutto.                                                                                                      

   Nella stessa serata il campione europeo piuma, il mancino Mauro Forte (18-0-2), in attesa di difendere la cintura, dall’assalto dello spagnolo Cristobal Lorente (18-0-1), aspettando l’accordo a trattativa privata entro il 18 dicembre, ha battuto a Milano, sui sei round, il collaudatore Darwin Martinez (8-16-2), 25 anni, nato in Nicaragua, residente in Slovacchia a Bratislava, guidato dal manager Hugo Testina, che dal febbraio 2021 ad oggi lo ha fatto combattere 19 volte (4-14-1) sui vari ring europei. Il 21 ottobre a Milano aveva perso ai punti contro Alessio Lorusso (23-5-2) che a sua volta svolge robusta attività, per rientrare nel giro europeo. Dopo l’imprevista sconfitta del 20 maggio scorso a Monza, contro l’attempato inglese Thomas Essomba (12-8-1), 35 anni, che gli costò l’europeo gallo, la DNR Promotion lo ha già proposto due volte sul ring, vittorie su Ricardo Martinez (10-10) e Darwin Martinez. Domenica 3 dicembre al Palazzetto dello sport “Fabrizio De Chiara” di Cologno Monzese, Lorusso batte il georgiano Ilia Beruashvili (9-18) per abbandono al primo round, infortunio alla mano destra, in sostituzione di Kevin Trana (15-11-2), 29 anni, del Nicaragua, inedito in Italia che a metà del 2022, approda a Bratislava dove risiede una colonia di pugili del Nicaragua, con un record dal 2018 di 15 vittorie, due pari e due segni negativi. Torna il leggero Luigi Notini (5), napoletano di 22 anni, residente negli USA, i primi quattro incontri da pro nella Repubblica dominicana, vinti facilmente contro rivali modesti. Il debutto in Italia a Cinisello Balsamo, circondario di Milano, lo scorso febbraio, battendo il serbo Nikula Knezevic (1-9), senza destare impressione. A Cologno batte ai punti l’irlandese Michael Kelly (9-12-1), che ha 48 anni, debutto da pro nel 2004, stop nel 2017, per tornare sul ring il 13 ottobre scorso a Pilsen in Slovacchia, finendo KO al primo round contro il locale Vilian Tanko (2) di 28 anni. Mi chiedo come la FPI abbia dato l’OK per farlo combattere! Il gallo milanese Christian Chessa (4-0), 20 anni, della OPI 82, mette kot il bulgaro Trayan Sklavev (4-38-3). Debutto vincente per i piuma Tommy Civiello e di Fabiano Matteo contro gli inglesi Jak Johnson (0-2) KO 2° round e Christopher Cooper (0-2) ai punti.  Alla York Hall, struttura storica della boxe, quartiere londinese di Bethnal Green, per la potente Queensberry Promotion di Frank Warren, si assegnava il vacante titolo dei leggeri. Di fronte, l’inglese Gavin Gwynne (17-2-1), 33 anni, pro dal 2016 e l’italiano Emiliano Marsili (42-1-1), 47 anni, di Civitavecchia, pro dal 2003, immune da sconfitte, lungo una carriera dove ha vinto anche il mondiale IBO. Sulla carta per Marsili si trattava di una missione impossibile. Invece sul ring, preparato alla perfezione dal maestro Massai, il non più verde guerriero per sette round ha dato lezione al supponente gallese che lo sovrastava solo fisicamente, apparendo di due categorie più pesante. Nonostante questo gap, il talento del mancino italiano è stato il grande protagonista, anticipando un rivale forte, comunque un operaio del ring, contro un artista. Rientri e schivate, gioco di gambe e precisione erano tutte per Marsili, da parte gallese repliche quando riusciva a chiuderlo alle corde e non sempre a bersaglio. All’ottavo tempo lo stop per la spalla destra che rifiutava di funzionare e vittoria per Gavin Gwynne, che ritrova orgoglio e gioia, smarriti per i round precedenti dove è andato a scuola dal maestro italiano, che nonostante le 14 primavere in più, era migliore in tutto. Come avevano sancito due giudici. Sempre alla York Hall nel quartiere londinese di Bethnal Green la famiglia Goodwin, papà Steve e i figli Olivia e Josh, hanno potuto festeggiare l’europeo supermosca conquistato dalla locale Lauren Parker (8-1-1), 32 anni pro dal 2019, nativa di Stevenage cittadina a Nord di Londra, che ha sostituito la romana Stephanie Silva, che ha rinunciato all’europeo supermosca, per tentare l’avventura mondiale negli USA. L’inglese ha battuto la torinese Giuseppina Di Stefano (7-2-1), 39 anni, al secondo tentativo, dopo quello fallito a Roma nell’aprile 2022 contro la Silva. Vittoria giusta ma di misura, dopo dieci round più equilibrati del previsto, con la Parker diverse volte costretta ad una stretta difesa sotto l’incalzare dell’indomita toscana. Tanto che il giudice lettone ha segnato un 95-94 che la dice tutta.  Alla MHP Arena di Ludwigsburg (Germania) l'ex campione supermedi Felix Sturm (44-6-3) 44 anni, ribatte Sukru Altay (15-4), dopo il successo ai punti, questa volta lo ha dominato, fermato al nono round. Il tedesco, nome reale Adnan Catic, genitori bosniaci, nato a Leverkusen il 31 gennaio 1979, calca il ring dal 1995. Campione europeo jr. nel 1997, assoluto nel 2000 a Perm in Russia, titolare ai Giochi di Sydney nel 2000, nei 71 kg. come Adnan Catic, fermato nei quarti da Jerman Taylor (USA). Professionista dal 2001, ha detenuto i mondiali medi e supermedi tra il 2004 e il 2016 di varie sigle. Pochi giorni dopo la prima vittoria su Altay, viene imprigionato per scontare il residuo di una pena del 2019 per evasione fiscale e violazione della legge anti doping. Ha trascorso quasi dieci mesi nel penitenziario di Euskirchen in Renania, nel Sud della Germania. Dove ha potuto allenarsi regolarmente nella palestra del carcere. Il cruiser  Hamza Salahudin (11 - 10 KO) mette kot, al quinto round l'ex iridato argentino Cesar Rene Cuenca (48-5), alla quinta sconfitta, da quando nel 2015, campione Ibf dei superleggeri, imbattuto (48). Luca Antonio “Rocky” Cinqueoncie (18), 22 anni, mantiene la cintura dei medio massimi youth WBC, mettendo KO al, 5° il connazionale Mirko Koenig (7-2), abbattuto da un preciso gancio sinistro al fegato. Madre bielorussa, Luca è seguito da papà Michael, nato a Bronte-Catania. Fisico statutario, alto 1.90 di altezza, ampia apertura di braccia, è  approdato nei mediomassimi. Il  medio Piergiulio Ruhe (15-1), madre italiana e padre tedesco, nato a San Donà del Piave dove ha vissuto sino a quando la famiglia va Germania per lavoro, batte il tanzaniano Ally Hamisi Mzee (14-4-1), ko 3

Salta al momento l’europeo supergallo femminile, che la OPI 82 si era aggiudicata, riguardante la difesa della polacca Laura Grzyb (10), 28 anni, professionista dal 2019. Europea lo  scorso aprile a Rzeszow ai danni dell’italiana Maria Cecchi (11-3) per split decision (Fabian Guggenheim 93-97, VladisKadikis 98-92  e  Freddy Rafn 96-94) due regali alla Grzyb che aveva perso nettamente, al punto che l’EBU sentito il giudizio del supervisor la lettone Jekaterina Krilovaha, aveva riproposto la Cecchi sfidante ufficiale. Che nel frattempo ha conquistato la cintura WBC del Mediterraneo, battendo Karla Merida (5-3-1) a Barcellona                                                                                                                                                              

 Pochi giorni addietro la polacca ha fatto sapere di rinunciare alla cintura, per tentare la conquista del Silver WBC contro l’argentina Carolina Duer (20-7-2). l’EBU dovrà indicare la sostituta. Nel ranking figurano questi nomi: 1 Shannon Courtenay (8-2) inglese di 30 anni, pro dal 2019, mondiale WBA supergallo nel 2021, battuta da Jamie Mitchell (9-1-2), USA 38 anni, scalzata a sua volta dall’altra inglese Nina Hughes (6), 41 anni, nel novembre 2022 a Dubai. Segue Tysie Gallagher (6-2) inglese di 25 anni, battuta il 24 novembre scorso, per la cintura WBO s.g., da Segolene Lefreve  (18), pro dal 2015, 30 anni, attiva sempre in Francia. 3 Elodie Bouchlaka (8-1-2) pro dal 2014, ultratrentenne francese, ferma da più di un anno. Altra inglese al quarto posto: Lisa Whiteside (5-1), 38 anni, nel 2019 tre incontri, riprende a fine 2022 arrivando a 5 vittorie. Il 14 aprile scorso fallisce l’assalto al Commonwealth, battuta dalla Gallagher. Segue Karla Merida (Sp), appena battuta da Maria Cecchi, seguita dalla barcellonese Tania Alvarez (10-1), 21 anni, pro dal 2021, carriera intensa in casa, bocciata nell’unica trasferta a New York, lo scorso aprile, dominata dall’australiana Skye Nicolson (9), 28 anni, per il Silver WBC piuma. Settima Annalisa Brozzi.

Giuliano Orlando.