"Gite fuori porta nei dintorni di Milano Nord": la recensione di DataSport

Pubblicato il 23 luglio 2019 alle 10:22:18
Categoria: Libri di Sport
Autore: Redazione Datasport

Recensione di Orlando Giuliano del libro

Paolo Patanè e Monica Torri - Gite fuoriporta nei dintorni di Milano Nord - edicicloeditore – Pag. 192 – Euro 18.00

Negli anni ’50, con gli echi della Guerra che sfumavano per trasformarsi in operosità, si scopre che Milano è il 13° porto nazionale! In un’Italia devastata nella rete dei trasporti, tra macerie e ricostruzioni, i Navigli diventano la via d’acqua necessaria del momento. Questo fino al 1979, quando il barcone 6L-6043 compie l’ultimo viaggio, portando sabbia fino alla Darsena. Riporto l’introduzione del libro che riguarda le gite fuoriporta nei dintorni di Milano Nord. Si tratta di 40 itinerari che gli autori, che si confermano documentati e appassionati, illustrano con dovizia di particolari.

Ci sono gli itinerari nella zona di Verbania, da Mergozzo col suo bel Museo Archeologico a Domodossola che comprende itinerari tra i più interessanti, dal Monte Sacro al Giardino Glaciale degli orridi di Uriezzo. Per i più attrezzati l’arrampicata a Balmafredda, in una stretta gola con pareti a piombo, oggi palestra di arrampicata. Non meno interessanti le zone del varesotto, dal Parco Pineta a Tradate, che per i non conoscitori è una distesa verde sette volte più grande del Parco di Monza, con annesso il laghetto CaBianca, un delizioso specchio d’acqua. Imperdibile il lago di Pusiano vicino a Bosisio Parini sulla statale per Lecco, la cui storia si perde nel tempo, visto che ne parla Plinio il Vecchio nel primo secolo d.C. L’isola dei Cipressi della famiglia Gavazzi, ricca di verde e di animali di svariate specie. Nel lecchese merita assolutamente visitare i Forti Fuentes a Montecchio Nord, zona di Colico, dove sopravvivono i cannoni che non spararono mai un colpo. Una struttura in ottimo stato, imponente e interessante che racconta nel suo assieme la linea difensiva dell’Italia contro gli Imperi Centrali europei. Nella bergamasca c’è solo l’imbarazzo della scelta. Iniziando dalla parte della città orobica meno nota, quella chiamata Alta, dai sotterranei alla funicolare che offre una vista mozzafiato, da Fuipiano in Valle Imagna a San Giovanni Bianco, dove i sentieri sono numerosi come le margherite sui prati a primavera. Sembra incredibile, come in un libretto di contenute dimensioni, si possano scoprire tanti territori suggestivi e facili da raggiungere