Europei youth a Porec in Croazia al via. Great Silk Way a Baku

Pubblicato il 2 aprile 2024 alle 19:04
Categoria: Boxe
Autore: Redazione datasport.it

 

Europei youth a Porec in Croazia al via. Great Silk Way a Baku:

oro a Prisciandaro, Nicoli e Canfora, bronzo a Camiolo, Caruso e Savchuk. 

di Giuliano Orlando

Guidati da Valeria Calabrese e Francesco Damiani con i tecnici Gianfranco Rosi, Carmine Cirillo, il fisioterapista Edoardo Capitanucci, l’arbitro Luca Vadilonga e Sergio Rosa, prenderanno parte agli europei youth (17-18 anni) programmati a Porec in Croazia dal 4 al 14 aprile, 6 azzurre: 48: Graziella Schininà; 50: Martina Vassallo; 52: Madalina Grabucea; 57: Ginevra Muzzi; 66: Annamaria Del Giorno; 70 Miriam Di Savino e 8 azzurri: 54 Francesco Spanu; 57: Francesco Crucillà; 60: Gaetano Bonocore; 67 Cristian Karol Harpula; 75 Giuseppe Cirillo; 80 Christian Sarsilli; 92 Aharon Corona; +92   Vincenzo Guida. L’evento avrà luogo nella struttura dell’Intersport Hall. La parte eliminatoria inizia il 4 aprile e proseguirà fino al 12, il 13 le semifinali e il 14 le finali maschili e femminili. Per le atlete 12 categorie e 13 per i maschi. Lo scorso anno il torneo venne disputato a Yerevan in Armenia e l’Italia ottenne tre argenti e altrettanti bronzi. Presente Russia e Bielorussia, come ha deciso l’IBA presieduta dal russo Umar Kremlev, sponsorizzata dalla Gazprom. Il loro ritorno forzato e la conseguente assenza dell’Ucraina, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda, oltre alle nazioni balcaniche, Svezia, Finlandia e Norvegia ha reso la rassegna europea giovanile squilibrata e quindi meno credibile. I numeri dell’edizione 2023 sono emblematici. Nel 2022 a Sofia, assenti Russia e Bielorussia, si presentarono 40 nazioni, a Yerevan sono scese a 29. Nel bilancio globale del 2023, la Russia tra uomini e donne ha conquistato 12 ori, quasi il 50% del totale, visto che erano in palio 25 titoli. Un campionato russo open. Non cambierà molto neppure in Croazia. L’Italia ha fatto una scelta di qualità, almeno sulla carta. Tra i maschi sono alla seconda esperienza europea Spanu (54), Bonocore (60), Sarsili (80) che nel 2022 vinse l’europeo jr. e Guida (+92) che giunse secondo. Al debutto da youth, Crucillà (57) e Corona (92) del 2007, oltre a Cirillo (75) e Harpula (67). Tra le ragazze, assente la Golinelli una delle punte, la responsabile della squadra femminile Valeria Calabrese ha scelto sei atlete. Vassallo (50) e Muzzi (57) due romane. La prima bronzo agli europei jr. 2022, mentre la seconda ha vinto l’europeo jr. nel 2023, ed è al primo anno da youth. Le altre partono senza una quotazione precisa, molto dipenderà dal sorteggio. La Grabucea è al debutto assoluto avendo ottenuto la nazionalità quest’anno, nata in Moldavia. Altra debuttante la Del Giorno (66), mentre la Di Savino ha qualità espresse nelle ultime stagioni, pur essendo debuttante nelle youth. Resta l’annoso problema della scarsa attività, un handicap determinante ai fini del risultato. Nessuno dei russi ha meno di 80/100 incontri, inoltre si presentano pugili che i 18 anni li hanno messi alle spalle da diverse stagioni. Ignorando che in alcuni stati l’anagrafe fuori dalle città è sulla fiducia. Altra situazione paradossale, avviene nei tornei allestiti in Russia. A Nizhnevariovsk in territorio siberiano, cittadina di oltre 350.000 abitanti, lungo il fiume Ob, dove negli anni ’70 vennero scoperti ricchi giacimenti di petrolio e dove opera un impianto di trattamento del gas, si è disputata non casualmente la 20° edizione del Torneo internazionale dei Paesi del Petrolio. Tra i maschi presenti 16 nazioni, con questi iscritti: Bielorussia e KGZ 8, Kazakistan e Tajkistan 5, Azerbajan 4 e a seguire Congo, Georgia, Moldovia, Mongolia, Serbia, Uzbekistan, Nigeria, Guinea e Cuba con un atleta. Quest’ultima aveva iscritto nei 63.5 Paredes Gonzales che non si mai presentato. La Russia per contro ha iscritto 75 atleti sul totale dei 115. Tra le donne situazione fotocopia: iscritte 50 atlete, e 41 erano russe, con 6 bielorusse, 2 kazake e 1 KGZ. Non occorrono commenti per capire la situazione. A fine marzo si è svolto un torneo a Baku, la capitale dell’Azerbajan, il Great Silk Way giunto alla 12° edizione, dopo una sosta di quattro anni. Nato nel 2007, con presenze importanti come Russia, Georgia, Bulgaria, Turchia, Filippine, Jordania, Iran, Egitto, Guinea, Nigeria, Cameroon e Israele, riprese nel 2009, proseguì nel 2010 allestendo una rassegna riservata agli youth. Nel 2010 tra i vincitori i russi Bivol, Beterbiev e Omarov. Il torneo prosegue anno dopo anno fino al 2019, saltando solo il 2018. Nel 2017, nella squadra ucraina presente anche il mediomassimo Usyk, battuto in finale dall’azero Mammadov. Quest’anno per la prima volta si è iscritta l’Italia con atleti delle FFOO. Accompagnati da Roberto Cammarelle e Giulio Coletta, hanno preso parte quattro atlete: Prisciandaro (48), Savchuk (54), Nicoli (60) e Canfora (63) e tre maschi: Camiolo (51), Commey (80) e Caruso (86). Tutti interessati ai prossimi europei assoluti e agli U22. Solo 11 nazioni al via, ma ciascuna ha portato il meglio. In particolare l’Azerbajan ha messo sul ring 48 maschi e 9 femmine, l’Uzbekistan a sua volta ha portato le sue forze migliori: 21 uomini e 2 donne, lo stesso criterio del Kazakistan (11 maschi), della Russia (13 maschi). Sia pure con presenze ridotte: Iran (6), Kyrgystan e Pakistan (5), Ungheria (4), Tajikstan e Polonia (2) hanno iscritto le loro prime scelte. Il torneo maschile era di un livello altissimo, figurando tra i partecipanti l’uzbeko Jalolov (+92), professionista dal 2018 con 14 vittorie per KO, doppio oro mondiale e oro olimpico a Tokyo, oltre che favorito a Parigi, il kazako Zhussupov, oro iridato 2021, superato in finale a Baku, dal locale Malikov. Nei medi ha vinto l’uzbeko Jafarov vice mondiale 2023 nei 71 kg., superando il connazionale Javokhir, che in semifinale avevano battuto gli azeri Shakhsuvarly e Kazimzadah, dopo battaglie violente. Sul rendimento degli azzurri, il supercampione Roberto Cammarelle, esprime il suo giudizio: “Camiolo nei 51, ha disputato un ottimo torneo, vincendo il primo incontro a spese dell’azero Aliyev Yadigar, bronzo agli ultimi campionati nazionali e ha combattuto quasi alla pari in semifinale contro l’uzbeko Asilbek Jalilov, campione nazionale in carica, vincitore del torneo. Il siciliano ha fatto progressi, boxe molto veloce e precisa. Difetta di potenza e dovrebbe combattere più spesso. Il problema di tutti. Commey e Caruso tornavano sul ring  dopo lunga sosta dovuta a infortuni piuttosto importanti. Il primo ha debuttato contro l’uzbeko Rakmatulla, bronzo nazionale, giunto in finale, dato battuto dal connazionale Fazliddin con un 3-2 che poteva essere capovolto tranquillamente. Il giovanotto ha solo bisogno di combattere per tornare ai livelli degli scorsi europei. Non gli mancano le qualità e la determinazione. Stesso discorso per il campano Caruso, che non ha ancora compiuto 20 anni ed è rimasto fermo parecchi mesi. Ha battuto l’uzbeko Aslonov, tra la sorpresa generale e ha dato filo da torcere al russo Dzhavatkhanov in semifinale, vincitore del torneo, l’atleta emergente della categoria. Anche per lui vale il discorso di Commey, con l’aggiunta di avere grande talento e margini di miglioramento. Sempre che si imponga una rigida e giusta disciplina”.                                                                                                                                                           

  Le quattro azzurre presenti a Baku sono salite tutte sul podio. Giulio Coletta le ha preparate a Spinaceto e nessuna ha tradito le attese: “Erika Prisciandaro ha disputato la finale contro l’azera Mammadova Mekhbara che la sovrastava fisicamente, confermando qualità tecniche e tattiche, colpo d’occhio e velocità abbinata alla precisione. Deve mettere qualche muscoletto in più e avremo una 48 kg. con i controfiocchi. La napoletana Assunta Canfora, vicina ai 32 anni, è in una condizione di forma notevole. Nei 63 kg. ha dominato l’uzbeka Ziyoda e giustiziato l’azera Lala, costretta alla resa dopo neppure due minuti. E’ pronta per qualsiasi impegno europeo”. Rebecca Nicoli, fallito il traguardo di Parigi, per cause non meglio chiarite è stata inviata ad allenarsi con la FFOO a Spinaceto. In un mese è tornata nei leggeri e nella finale di Baku ha distrutto la magiara Vivien Budai, che dopo aver vinto il titolo nazionale nei 63 nel 2022, si è ripetuta lo scorso anno nei leggeri. A Baku è giunta in finale battendo l’azera Devrishova Aysu. Contro l’azzurra ha fatto la figura del bersaglio, costretta alla resa al secondo round, dopo tre conteggi.                                                                                            

 Come si è svolta la trasformazione? “Per la verità non c’è stata nessuna trasformazione. Rebecca quando è arrivata pesava quasi 65 kg. Ha lavorato con estrema applicazione, non ha mai derogato, il suo comportamento è stato esemplare sotto tutti gli aspetti ed è giunta al torneo in perfetto peso e convinzione. A Baku la bilancia ha segnato sempre 59,600. Mangiando anche la sera. Rebecca ha bisogno di un certo tempo per entrare nei 60 kg. e così ha fatto. Al momento è addirittura in fase progressiva come condizione”.  Tenendo presente che gli europei senior scattano il 16 aprile a Belgrado in Serbia, mi sembra ovvio che alcuni dei protagonisti e protagoniste in Azerbajan, siano nelle condizioni ideale per essere inseriti e inserite nella squadra. O sbaglio?

Giuliano Orlando