Libri di Sport - "Cinema e sport. Mondi vicini" di Danilo Baccarani: la recensione

Pubblicato il 29 maggio 2020 alle 14:00:22
Categoria: Libri di Sport
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L’infinita filmografia per storie di gloria e polvere – Danilo Baccarani – Cinema e sport. Mondi vicini – Bradipolibri editore – Pag. 120 – Euro 13.00.

L’assioma tra cinema e sport, senza essere un dogma ha sicuramente radici profonde da farne un tutt’uno fin dai primi passi dell’apparecchio inventato dai fratelli Louis e Auguste Lumiére in Europa nel 1895 e da Edison (kinetoscopio) anni prima (1880). La battaglia tra i fratelli francesi e l’inventore americano, durò parecchi anni e alla fine ebbero la meglio i francesi che lanciarono il loro apparecchio anche negli USA. Il cinema ha sposato lo sport fin dai primi vagiti della settima arte, avendone capito il forte impatto sul pubblico. Anche se oggi appare perlomeno eccentrico, uno dei primi cortometraggi offre al pubblico un pugile che affronta un canguro. Per fortuna i successivi registi salirono nella qualità e nelle storie. A cominciare dal confronto di boxe nel 1894 tra Jack Cushing e Mike Leonard, uno spezzone di 37 secondi, che il pubblico apprezzò parecchio. 

Il libro cerca di spiegare i motivi del grande interesse del cinema con lo sport, completando la ricerca con una vasta galleria di titoli e protagonisti, insistendo in particolare su alcune tematiche specifiche quali il calcio, il basket, le corse dei cavalli, l’automobilismo, il biliardo e altre discipline, completando lo studio nel mettere a fuoco alcuni degli attori che hanno saputo dare il meglio nella loro interpretazione. Da Bud Spencer, ex azzurro di nuoto a Raf Vallone discreto giocatore nel Torino nei primi anni ’40, il contributo dato al cinema ha trovato a Hollywood una miniera inesauribile, con punte assolute quali Paul Newman che ha saputo interpretare alla perfezione il pugile (Lassù qualcuno mi ama), il pilota (Indianapolis e Pista infernale) e il giocatore di biliardo (Il colore dei soldi e Lo spaccone), come registi capaci dirigere film sul pugilato che hanno lasciato il segno. In vetta Martin Scorzese ((Toro scatenato) e Clint Eastwood (Million dollar baby). Doveroso dare atto di un lavoro molto completo, dove vengono trattate tutte le tematiche legate al cinema e alla sua funzione sociale e pedagogica, ma ancor più storica e di costume. Non altrimenti, la settima arte potrebbe permettersi di essere lo specchio dei tempi e di tutti gli aspetti che raccontano lo sport, dall’allenamento, alla gara, la vittoria e la sconfitta, i vincenti e i perdenti. Il pubblico, i tifosi e gli ultras. Gli eroi e i dualismi. E un’occhiata al cinema di casa nostra.

Giuliano Orlando