Crollano Povetkin e Tischchenko. Il 16 a Milano Turchi tenta l’UE e Magnesi difende il mondiale il 23 aprile a Zagarolo

Pubblicato il 31 marzo 2021 alle 19:00:14
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Sabato scorso sull’inedito “The Rock” a Gibilterra, territorio inglese sulla costa meridionale spagnola, che lo cedette alla Gran Bretagna nel 1713, la Matchroom di Eddie Hearn, dopo aver debuttato qualche anno addietro con lo snookers, il biliardo inglese, ha puntato sulla boxe, allestendo la rivincita tra i massimi Alex Povetkin (36-3-1) e l’inglese Dillian Whyte (28-2). Nell’agosto 2020 il russo capovolse la situazione al quinto round, mettendo KO il monumentale inglese, che conduceva nettamente ai punti. Il montante di Povetkin fu un capolavoro di precisione e tempismo, che gli valse l’interim WBC massimi. Stavolta la situazione è cambiata e Whyte ha dominato di forza dal primo all’ultimo minuto dei quattro round. Povetkin è apparso spento, evidentemente ancora debilitato dal Covid 19, che aveva fatto rinviare la sfida. Match tecnicamente mediocre. Sono volate sventole che avrebbero stesso un toro, ma fendevano solo l’aria, in particolare quelle dell’inglese. Due round inguardabili, nel terzo Whyte scopre che lanciando il jab sinistro ottiene un doppio risultato: colpisce l’avversario e lo costringe a fermarsi diventando bersaglio facile. Infatti lo scuote come era avvenuto nel primo round, ma non riesce a concludere. Il quarto tempo ripete quello precedente col russo giunto alla frutta. A mezzo minuto dalla fine, l’inglese trova la giusta combinazione e Powetkin frana al tappeto, con coraggio si rialza ma le gambe non lo reggono e lo sguardo è assente. L’arbitro giunto al quattro, si accorge della situazione e chiude la partita. Vittoria importante per Whyte che dopo il match ha parlato di puntare ai vertici. Quello visto a Gibilterra, contro Joshua e Tyson è destinato al macello. Fa male ma è senza difesa e i suoi colpi sono telefonati. Già con le seconde schiere farebbe fatica. E’ andata male al massimo Erik Pfeifer (7-1), 34 anni, nato a Asbest in Siberia, nazionalizzato tedesco, lunga attività in maglietta, due bronzi iridati (2011-2013), incappato sui destri dell’inglese Nik Webb (16-2), 33 anni, non un grande incassatore ma dai pugni pesanti. E’ arrivato a bersaglio prima del krukko, contato tre volte, è stato fermato dall’arbitro nel secondo round. Match confuso nei welter tra il mancino Michael McKinson (20) 26 anni e il coloured Chris Kongo (12-1), 28 anni, attivo dal 2016, che non ha saputo sfruttare la maggiore potenza, perdendo il WBO Global dopo 10 round. Vince il superpiuma Youssef Khoumar(13-0-1) offrendo ottima boxe contro Kane Baker (14-8), fermato al quinto tempo. Debutto facile per Campbell Hatton (1) 20 anni, figlio di Ricky, ai punti sui quattro round, contro il modesto Jesus Ruiz (0-11). Il massimo Fabio Wordley (11) batte Eric Molina (27-7) sui sei round.

Grande delusione al Boxing Academy di Ekaterinburg negli Urali, per la sconfitta nettissima del fino allora imbattuto Evgeny Tischchenko (8-1), 29 anni, nato a Staroderevyankovskaya, nel Sud della Russia, vicino all’Ucraina, il 15 luglio 1991, carriera di vertice in maglietta, iniziata nel 2010 a 19 anni, e proseguita fino al febbraio 2017 con i mondiali di Amburgo che segnarono lo stop nei dilettanti. Nei sette anni in maglietta ha conquistato un oro e due argenti mondiali, restando imbattuto dopo l’argento ai mondiali 2013 ad Almaty in Kazakistan, superato in finale dall’azzurro Clemente Russo, fino al settembre 2017, sconfitto nella finale mondiale dal cubano Erisland Savon per split decision. In quel periodo ha vinto due titoli europei (2015-2017), oltre all’oro olimpico di Rio, con un verdetto ai danni del kazako Levit, scandaloso. Il promoter miliardario russo German Titov, aveva puntato sul longilineo di casa, ritenendolo maturo per affrontare il cruiser Thabiso Mchunu (23-5), titolare Silver WBC e sfidante ufficiale del campione in carica Ilunga Makabu (27-2) congolese di 32 anni, residente in Sudafrica, campione dal 31 gennaio 2020, battendo il polacco Michael Cieslak a Kinshasa. Titolo difeso sempre in Congo il 19 dicembre scorso contro il nigeriano Olanrewaju Duradola (35-8) finito KO al alla settima ripresa. Il test Mchunu si è rivelato troppo difficile per il russo, che ha opposto una boxe lineare con le scorie del dilettantismo, subendo per tutte e dieci le riprese la maggiore varietà di colpi del sudafricano. I punteggi dei giudici dai 10 ai 6 punti, bocciano il russo inesorabilmente. Titov si è rifatto parzialmente col superpiuma tajiko Muhammadkhuja Yagubov (17), mancino di 25 anni, titolare WBC International, che infligge la prima sconfitta al sudafricano Lunga Sitemela (13-1),29 anni, dominato largamente. Entro l’anno potrebbe tentare l’assalto al mondiale, anche se il titolare, il messicano Oscar Valdez (28) è soggetto col tritolo nei guantoni. L’altro superpiuma Ruslan Kamilov (9-0-1) ha battuto il connazionale Evgeny Chuprakov (23-3). L’imbattuta Tayana Zrazhevsay (10), 29 anni, nata in Kazakistan, passaporto russo, conquista la cintura ad interim WBC, superando la datata messicana Estrella Valverde (18-7-2), 35 anni, dominata nettamente. Tayana che combatte spesso in Germania, nel 2018 aveva conquistato l’interim supergallo. Il leggero Zaur Abdullaev (13-1), 27 anni, finito KO nel settembre 2019 da Devin Haney (Usa), ritrova la vittoria contro l’armeno Zora Hamazaryan (10-3-2), 24 anni, residente negli USA, che l’ha impegnato duramente.

A Londra, prosegue la marcia del supermedio Zach Parker (20) sfidante al mondiale WBO, che ha difeso la cintura Internazionale di sigla, costringendo alla resa lo statunitense Vaughn Alexander (15-5), 26 anni, dopo due conteggi. Quasi un derby) per il vacante Silver WBC International welter, tra i londinesi Danny Ball (10-0-1) 24 anni e Sam Gilley (11-1) 26 anni, che ha perduto l’imbattibilità e lasciato al più giovane rivale la cintura.

In Italia, slitta a fine aprile la serata prevista a Rozzano il 2 aprile. Motivi organizzativi e di sponsor, hanno deciso la OPI 82 al rinvio, lasciando invariato il programma, imperniato sui nuovi prospetti, quelli che nell’immediato futuro dovranno rinsanguare il nostro professionismo. Si tratta del medio Cristian Cangelosi, palermitano di 21 anni, una carriera di vertice fin da jr. e youth, esperienza negli USA, dove ha disputato il prestigioso Ring Master, che ha sostituito il Golden Glove a New York, battendo alcuni dei migliori giovani americani. Lo segue l’ex campione del mondo Pauli Malignaggi. L’imbattuto superwelter Joshua Nmomah (9) residente a Novara, allievo del maestro Marco Crestani, gli inediti Giuseppe Ornato, leggero calabrese, bronzo ai tricolori 2019 e il medio romano Francesco Russo (8-1) dalle grandi potenzialità, ancora inespresse, completano la serata. Mario Loreni allestisce il 9 aprile a Mantova, la difesa tricolore superleggeri di Arblin Kaba (12-1) contro lo sfidante Salvatore Randazzo 15-3-3) già titolare nel 2016. Nel cartellone il giovane (19 anni) superwelter Yassime Herni (6).

La settimana successiva, il 16 aprile, luci sul ring dell’Allianz Cloud a Milano con un cartellone importantissimo, che avrebbe portato la struttura all’esaurito, non ci fosse stato il maledetto Covid 19. Diretta su DAZN di tutta la riunione. Per questo lo sforzo dei Cherchi va apprezzato ancor di più. Purtroppo Devis Boschiero (49-6-2) è risultato positivo al Covid-19 e quindi sarà l’ucraino Vladislav Melnyk (13-3) a sfidare il belga Francesco Patera (23-3) per il vacante titolo Silver WBC dei pesi leggeri sulla distanza delle 12 riprese. "La scuola ucraina è molto valida – spiega Alessandro Cherchi della Opi Since 82 – e quindi Vladislav Melnyk deve essere considerato un avversario difficile per Francesco Patera. Melnyk ha combattuto in Ucraina, Bielorussia, Germania e Kazakistan ed ha solo 22 anni. E’ la prima volta che combatte per un titolo prestigioso come il Silver WBC e senza dubbio darà il massimo per battere Patera. Sono sicuro che sarà un bel match.” Non meno stuzzicante la sfida nei cruiser, tra il fiorentino Fabio Turchi (18-1) chiamato alla prova più impegnativa della carriera e il francese Dylan Bregeon (11-0-1) che gli contenderà la cintura dell’Unione Europea vacante. Chi vince compie la svolta verso il titolo assoluto. I francesi non hanno nascosto la fiducia nel loro pugile. Non è dotato di grande potenza come dimostrano le sole tre vittorie sulle undici ottenute, ma è assai veloce di braccia e mobile sulle gambe. Si tratta di scoprire quanto reggerà allorchè Turchi riuscirà ad accorciare la distanza, per scaricare le bordate, considerato che l’italiano ha pugni pesanti. Il problema da risolvere per il fiorentìno, più basso, è quello di passare indenne sotto il fuoco dei colpi di rimessa del francese. La chiave del match è questa e la distanza sui 12 round, potrebbe risultare determinante sul piano della resistenza. Nella locandina anche un tricolore, quello vacante dei supermedi, che riguarda gli imbattuti Ivan Zucco (12) 25 anni e Luca Capuano (11), 32 anni, entrambi mancini. I due sono divisi da un’antica e sentita rivalità, che verrà decisa sul ring. Ma non è finita, il superwelter Samuel Nmomah (14) non affronterà più Felice Moncelli (21-3), che ha preferito soprassedere, ma il sostituto sarà altrettanto valido. Il mosca Mohammed Obbadi (21-1) 27 anni, sarà impegnato sui 6 round. Sul ring l’imbattuto mancino romano Mauro Forte (14-0-1), titolare dell’UE, che torna dopo l’intervento alla spalla, se la vedrà con Cristian Narvaez (16-24-6) 26 anni del Nicaragua, pro del 2013, residente in Spagna dal 2018, soggetto tetragono e impegnativo. Infine l’altro romano, il superleggero Armando Casamonica (1) affronterà sui 6 round Davide Calì (3-21-1) lombardo di 29 anni, dignitoso collaudatore.

Il 23 aprile a Zagarolo al Palazzetto dello Sport Valle Muratella, nella periferia di Roma, sarà la volta di Davide Buccioni in collaborazione con la A&B di Alessandra Branco e il patrocinio del comune di Zagarolo, col sindaco Emanuela Panzironi e l'assessore allo sport Alessandra Ercole. Buccioni presenta il suo gioiello, Michael Magnesi (18) iridato IBO superpiuma, alla prima difesa contro Khanyile Bulana (12) sudafricano, 28 anni ex-campione nazionale e continentale IBF, alla prima trasferta fuori dall’Africa. Magnesi nato a Cave (RM), risiede a Civitavecchia e si allena col maestro Mario Massai, dovra' vincere e convincere, per staccare il biglietto verso il sogno americano, come promesso da Buccioni. In programma la finale del Trofeo delle Cinture dei gallo tra Eti Qamili (3) e il sassarese Gianmario Serra (1), ex tricolore dilettanti, i medi Simone Bicchi (4) contro Moretti e i massimi Alfonso Damiani (1) e Velinkovic apriranno la serata. L'incontro mondiale sarà trasmesso in diretta alle 23:30 su Rai2 con il commento di Davide Novelli, oltre alla sfida tra Khalil El Harraz (12-1-1) e il serbo Predag Cvetkovic (6-18-2). RaiSport, sembra aver riscoperto la grande boxe, dopo la diretta tra il russo Artur Beterbiev (16) e il tedesco Adam Deines (19-2-1), le cinture mediomassimi IBF/WBC in palio, lo scorso 20 marzo, verrà ripreso il rientro del massimo Guido Vianello di stanza negli USA, che torna a combattere a giugno.

Giuliano Orlando