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Cristian Zara e Gloria Peritore europei gallo, su Picardi e Francesca.
Il destino avverso che ha unito l’altro grande ex azzurro Mirko Valentino. Il 21 giugno a Roma, la Silva cerca il Silver WBC supermosca.
di Giuliano Orlando
Colpo doppio italiano nel pianeta pugilistico europeo dei pesi gallo. A Foiano di Val Fortore, centro collinare nel beneventano, il sassarese Cristian Zara (16-2) conquista lo scentro continentale vacante dei bantam, battendo il campano Vincenzo Picardi (11-1) ai punti alla decima ripresa, per ferita del campano. Dopo questi due risultati, l’Italia al maschile torna a scrivere la propria presenza continentale che mancava dal 18 novembre 2023, quando sul ring di Wolverhampton in Inghilterra il nostro Matteo Signani (32-7-3) veniva fermato per ferita all’ottavo round, consegnando l’europeo dei medi al locale Lyler Denny (20-3). Nel contempo, il settore femminile, pur in un contesto più limitato, dava all’Italia una continuità di vertice, che le voci televisive hanno ignorato. Al momento la boxe in rosa di casa nostra contempla tre cinture europee. Oltre alla Peritore sono al vertice continentale anche Pamela Noutcho nei leggeri e Silvia Bignani nei minimosca.
A Carbonia, capoluogo della provincia del Sulcis, a ovest nella parte più meridionale dell’isola, la siciliana Gloria Peritore (6-0-1), dopo aver conquistato il 26 ottobre scorso a Palermo il Silver Ebu ai danni dell’iberica Cristina Garobbo (6-2-1), ha fatto sua anche la cintura europea assoluta, superando l’altra spagnola Natalia Francesca (7-4), sostituendosi alla milanese Veronica Tosi (7-2) che dopo averla conquistata un anno addietro sempre contro Natalia Francesca, l’ha lasciato vacante. Per la non più verde siciliana di Licata, un passato nella Kick di altissimo livello (storica la vittoria negli USA nel 2016, contro l’astro nascente olandese Denise Kielholtz), nel 2023 decise di provare l’esperienza della noble art. Ricordo che all’esordio a Milano nel marzo 2023, mi disse: “Il pugilato mi ha sempre attratto, quindi intendo provare questa nuova esperienza, anche se non sono più una ragazzina. Ma ho l’entusiasmo di una neofita”. Il primo a crederci è stato Alessandro Cherchi e in due anni l’ha portata sulla vetta europea. Un bel traguardo sia pure a 36 anni. La sfida con la spagnola è stata intensa, ma alla fine dei dieci round, giustamente i tre giudici hanno riconosciuto alla Peritore la vittoria (96-94). Per la OPI 82, un altro traguardo raggiunto. I risultati della serata. Francesco Grandelli (19-4-2) batte il tanzaniano Tasha Miujai (17-14-1), scorbutico rivale sia di Patrick Cappai che di Cristian Zara, per KO al primo round. Doveva essere un test match in vista dell’impegno che lo attende l’8 giugno a Firenze dove si troverà di fronte Simone Rao (11). Pure Maxim Prodan (24-2-1) vince per KO al terzo round sul colombiano Johan Nica (9-4-1), uno dei numerosi sud americani di stanza in Europa. Prodan, assieme al bulgaro Yosif Panov (26-3), è cosfidante al vacante Silver EBU, incontro che la Opi 82, organizzerà in data e sede da definire. Il super gallo Fabio Crobeddu (4) ha fatto esperienza, superando sui sei tempi il mestierante colombiano Jeison Cervantes (14-40-3); il welter Stefano Lai (6-0-1) supera per squalifica al terzo tempo Giovanni Zolli (3-9). Finisce ai punti il match tra i gallo Lorenzo Fais (2) e il maltese Braydon Pace (4-6) a largo favore del primo. Argiolas (6-1-1) vince KO 4 su Lester Cantillano (5-72).
Quella dei gallo, a livello maschile è la categoria dove gli italiani hanno raccolto più volte il titolo. La Sardegna, con Zara, ha completato una splendida dozzina. Questi gli undici che lo hanno preceduto: Salvatore Burruni, Fernando Atzori, Franco Udella, Franco Cherchi, Salvatore Fanni e Andrea Sarritzu nei mosca. Piero Rollo e Simone Maludrottu, oltre a Zara nei gallo. Antonio Puddu nei leggeri, Fortunato Manca e Marco Scano nei welter. La sfida tra Zara e Picardi non è venuta meno alle attese, offrendo emozioni a non finire. I due si conoscono bene, quella che valeva l’europeo era il terzo confronto, il più importante. Il sassarese stavolta ha avuto dalla sua oltre al merito indubbio del salto di qualità, anche il percorso facilitato dalla ferita riportata da Picardi al settimo tempo, per uno scontro di teste. Un taglio verticale dalla parte sinistra della fronte, di per sé non pericoloso, ma che sanguinava in abbondanza. Reputo che comunque Zara avrebbe vinto, considerato che stavolta sotto la guida del maestro Claudio Iannarelli, aveva adottato la giusta tattica e una preparazione perfetta. Picardi, guerriero indomito ha pagato oltre alla ferita, i 14 anni di differenza (27 contro 41), in un confronto molto fisico. Vincenzo era partito meglio, colpendo in velocità e ritraendosi alle repliche. Una tattica indovinata ma dispendiosa. Zara lo aveva studiato e dal quinto round ha messo in atto la giusta contraria, sfruttando le lunghe leve con precisione svizzera. La ferita ha dato il colpo in negativo per Picardi, che faceva fatica a vedere bene. Lo stop al decimo round, decretava la vittoria di Zara. Peccato per Vincenzo, che avrebbe meritato il titolo come premio ad una carriera ultra ventennale, che ha onorato l’Italia con la maglia azzurra. Questo senza nulla togliere al giusto vincitore che ha cancellato le due precedenti sconfitte, con alto interesse. Non penso che Picardi intenda chiudere la carriera così, nonostante la prima sconfitta nei pro. Quasi sicuramente salirà sul ring davanti alla sua gente per salutarla con una vittoria. Il neo campione ha fatto notare che Sassari, la sua città natale, è sempre rimasta tiepida nei suoi confronti, nonostante il percorso da campione, anche prima dell’europeo. Emblematica una sua dichiarazione di qualche anno addietro: “A 12 anni pesavo 75 chili, troppi per un ragazzino in crescita. Mia madre mi ha portato in una palestra di pugilato per dimagrire e in quel momento mi è cambiata la vita, è scattato qualcosa dentro di me. La boxe mi ha reso una persona migliore. Mi ha insegnato a confrontarmi con le persone, mi ha forgiato il carattere, mi ha fatto diventare uomo».
Nei dilettanti, è stato campione italiano assoluto nel 2018 a Pescara, azzurro in vari tornei giovanili. Da pro, digerite le due sconfitte con Picardi, nel 2023 conquista il titolo italiano, l’anno dopo il Silver Ebu e l’International WBC supermosca. A 27 anni, può pensare anche a traguardi più ambiziosi. Sperando che Sassari abbia preso nota che un campione d’Europa di boxe può diventare il giusto riferimento per promozionare la città. Il resto della serata ha dato questi risultati. Supergallo: Francesco De Rosa (11) batte Omar Cuello (9-22-2), 8 t. Leggeri: Gianluca Ceglia (22-5-1) batte Camilo Caicedo (2-10-3) 6 t. Superwelter: Francesco Aiello (10) batte Ricardo Pompeo Mellone (3-42-2) kot ferita 3. Mediomassimi: Francesco Coppola (4-1) batte Riccardo Valentino (7-4) p. 6. Superwelter: Ciro Romano (3) batte Luka Leskovic (6-62-2) p. 6.
Leggo su facebook, lo sfogo di Vincenzo Picardi dopo la sconfitta, molto amaro e comprensibile. Non condivido tutto quanto ha detto, ma sicuramente la telecronaca aveva un chiaro orientamento di parte e questo è un fatto negativo. Sulla decisione dell’arbitro di far proseguire, ha semplicemente rispettato la regola che lascia al medico in caso di ferite, la parola definitiva. Certo, fosse finita al settimo, la situazione era in equilibrio e magari c’era un punto per Picardi. Diciamo che il destino è stato dalla sua parte. Anche se a Picardi tutto il mondo della nostra boxe, può dire solo grazie. Sembra un destino avverso quello che disegna il professionismo per i pugili che hanno dato lustro alla nazionale azzurra. Mi riferisco a Mirko Valentino, campione del mondo 2009 a Milano, argento nel 2007 e bronzo nel 2007, 2011 e 2013, cinque volte sul podio iridato. Bronzo europeo nel 2004 a Pola e argento nel 2011 ad Ankara, una sconfitta che grida ancora oggi vendetta. Ero a bordo ring e giuro che Valentino aveva vinto tutti e tre i round sul turco Keles. La giuria sancì un 17-17 con preferenza al pugile. Il pubblicò, solitamente molto nazionalista, fischiò il verdetto a lungo. Tre presenze ai Giochi Olimpici (2004, 2008 e 2012). Titolare nel team Dolce & Gabbana che vinse il prestigioso trofeo nel 2012. Oltre 200 incontri in maglietta, nessun leggero in Italia ha toccato questi numeri. Passa pro il 20 maggio 2017 a 33 primavere, il 14 settembre 2018 diventa campione d’Italia a spese di Benoit Manno. Il 25 ottobre 2019 all’Allianz di Milano, tenta la conquista dell’europeo leggeri.
Ecco cosa scrissi dopo il verdetto su Boxe Ring e sul sito Data sport. “La bella serata milanese è stata rovinata dal verdetto che ha permesso a Francesco Patera (23-3) di mantenere l’europeo leggeri ai danni di Mirco Valentino, sotto procura di Mario Loreni, che ha effettivamente disputato il match della vita e meritava la vittoria. Negata da tre giudici che hanno fatto cartello, dando al belga una netta vittoria immeritata. Ci chiediamo se l’EBU, che sta navigando nelle nebbie, non si renda conto di queste situazioni. La sfida tra Patera e Valentino sulla carta era tutta per il campione, sul ring è stata altra musica. Il campione, tanto esaltante nella precedente difesa contro Paul Hyland jr., attaccante frontale, ideale per un incontrista come il belga, vincitore per KOT al sesto round, di fronte ad un avversario dalla boxe speculare, motivatissimo, ha mostrato i limiti, non trovando la giusta contraria, mentre Valentino, dimenticando l’età (35 anni) anticipava l’avversario e si sottraeva alle repliche con abilità. Questo per almeno cinque round, che lo sfidante portava a casa. Al sesto tempo Patera capiva che così non andava e iniziava a colpire al corpo, con risultati migliori. Fino all’ottavo tempo il campione recuperava in parte lo svantaggio e si pensava che nelle riprese successiva la rimonta si realizzasse.
Valentino non era di questo parere e invece di calare il ritmo, muovendosi sulle gambe entrava e usciva dalla guardia di Patera, portando serie non potenti ma veloci che facevano (pensavamo) punti. Si andava avanti fino all’undicesima con l’italiano che faceva sognare il pubblico, entusiasta dalla prova dello sfidante. All’ultimo round, per eccesso di fiducia incocciava sul destro di Patera e veniva contato, portando due punti insperati al campione. Personalmente nella penultima ripresa avevo tre punti che potevano essere quattro, visto era stato molto prudente per l’italiano. Deducendone due, restava sempre Valentino in vantaggio. Il pubblico era della stessa opinione, fino alla doccia gelata dei cartellini. Che segnavano qualcosa di incredibile! Il russo Sergey Litunov e l’austriaco Ernst Salzegeber 117-111 e il polacco Grzegorz Molendi 117-110, tutti per Patera. Se questo non è un ‘cartello’, ditemi come posso definirlo. I tre sono giudici esperti e questo conferma la malafede. Mi chiedo se l’EBU, che è ingessata da tempo, muoverà un dito a fronte di questo sconcio”. Quel ragazzino che 1996 a soli 12 anni salì sul ring, allievo del maestro Michele Munno, del gym Medaglia d’Oro a Marcianise, il 17 maggio compirà 41 anni. Operativo presso la questura di Napoli, svolge il suo lavoro nell’area metropolitana con lo stesso entusiasmo di quando per anni è una delle colonne della nazionale azzurra.
Simone D’Alessandri, il maestro romano, manager di Guido Vianello, mi aggiorna sulla situazione in merito all’ex europea Stephanie Silva e sui programmi dell’immediato futuro. “Dopo innumerevoli rinvii, la parte inglese che aveva vinto l’asta, ha fatto sapere che la cosfidante Ryan Shannon ( ) non era interessata a disputare il match titolato. Non solo, abbiamo anche saputo tramite l’EBU, che non avevano versato l’anticipo come da regolamento, ragion per cui la parte che ci dovevano per il mancato incontro, era sfumata nel nulla. L’EBU a sua volta, non aveva la minima intenzione di procedere contro l’organizzazione inglese, la nazione più potente in Europa, per cui a perderci siamo stati solo noi. Come alternativa, furbescamente, gli organizzatori ci offrivano un match sugli otto round. Il ragionamento era semplice. Per tale confronto contavano su arbitro e giudici inglesi, per cui neppure mettendo la Shannon KO, avremmo vinto. Vantandosi di aver battuto l’italiana. Tutto diverso per l’europeo, con la giuria neutrale. Abbiamo rifiutato, facendolo presente sia all’EBU che alla WBC, concordando col presidente Maurice Sulaiman un match valido per il Silver WBC supermosca, contro la spagnola Mary Romero nella riunione del 21 giugno a Roma”. Riunione allestita dalla De Carolis Promotion, ovvero dal DT della nazionale dilettanti! Al PalaTorrino di Roma, combatteranno Baccini, Davide Carpentieri, Mauro Forte, Giovanni Sarchioto, Khail El Harraz, Lorenzo Rubbi, Francesco Spanu e A. Bakaj.
Giuliano Orlando