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Concluso il torneo di Brandenburgo

Pubblicato il 5 agosto 2025 alle 18:08
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Concluso il torneo di Brandenburgo.

Presenti 19 nazioni, con USA, Canada, GB e Azerbajan. Bilancio in chiaro scuro dell’Italia U19, in vista degli europei a Ostrava (Repubblica Ceca). Il giudizio dei responsabili Federici e Coletta.

di Giuliano Orlando

Concluso il Brandenburg Cup, disputato a Francoforte sull’Oder in Germania, giunto alla 30° edizione, riservato per l’occasione agli U19, in vista degli Europei fissati dal primo al 10 ottobre a Ostrava nella Repubblica Ceca. Al via 19 nazioni, con 171 atleti (121 M - 50 F). Questi i paesi presenti: Australia (7M/1F), Azerbajan (4/0), Canada (7/4), CZE (0/4), Danimarca (2/1), G.B. (4/8), Georgia (8/0), Germania (26/7), Ungheria (6/2), Italia (8/8), Lituania (10/5), Olanda (2/2), Norvegia (6/0), NZL (1/1), Polonia (9/0), Romania (7/0), Svizzera (4/1), Svezia (1/1), USA (9/4). Dieci le categorie maschili, otto quelle femminili, Il torneo era visibile sull’emittente locale a pagamento. Il sito federale seguendo la linea della non informazione, ha dato i soli risultati della squadra, sbagliando alcuni nomi, mettendo in risalto i podi, senza una riga di commento. Per la FPI va bene così. L’Italia si è presentata con questi effettivi. U19 maschi: 50 Tomaso Orlando (Em) Alto Reno; 55 Sasha Mencaroni (Ts) Lucchese; 60 Mattia Turrin (Lz) Latina; 65 Alessandro Bramierini (Ts) Lab; 70 Francesco Savarese FFOO; 75 Tiberio Nocadello FFOO (GS); 80 Gabriel Morale SC Eagle, 90 Aharon Corona LZ Phoenix. Franco Federici responsabile, Nazzareno Mattei, Max Aliota tecnici. U19 donne: Amelja Sula LB USL; 54, Giovanna Maria Librato PL Mesagne; 54 Estella Filardi SC Cannata; 57 Martina Di Felice AB Ghota; 60 Ginevra Muzzi LZ Cona; 65: Stella Tosadori VE Verona Fighter; 70 Sara Scorrano PM Accademia; 75  Miriam Di Savino CP Sporting : Giulio Coletta  responsabile; Daniela Valeri tec, Nessun arbitro italiano presente.                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

 Il bilancio finale generale vede al vertice gli USA con sette ori, cinque al maschile e due al femminile e quattro bronzi per un totale di 11 podi. Squadra molto potente, che sta preparando i titolari per i Giochi del 2028 a Los Angeles. A seguire l’Inghilterra con 3 ori (1 maschile e due femminili) e altri podi per un totale di 10. La Germania con qualche spintarella e 26 maschi al via, ha raccolto due vittorie, quattro argenti e altrettanti bronzi. Tra le U19 un argento e due bronzi. L’Italia con otto maschi e otto atlete, un argento e tre bronzi con gli uomini e due ori, un argento e tre bronzi con le ragazze. Nel medagliere dietro l’Italia figurano Olanda (2-0-0), Australia (1-2-0), Georgia (1-1-2), CZE e Lituania (0-1-2), Azerbajan (0-1-0), Canada (0-0-2), a pari merito Ungheria, Polonia, Romania, Svizzera e Svezia (0-0-1), per un totale di 16 nazioni sul podio. Il medagliere femminile pone l’Italia (2-1-3) al secondo posto, dietro l’Inghilterra (2-4-1), precedendo USA (2-0-1), Olanda (2-0-0), Germania e CZE (0-1-2), Lituania (0-1-1), Canada (0-0-2), Ungheria e Svezia (0-0-1).                                

Per valutare il bilancio azzurro ho chiesto il giudizio ai due responsabili: Franco Federici per gli U19 e Giulio Coletta per le ragazze.                                                                                                                                                                              

 Il primo si è così espresso: “Valutando l’ambiente e certi verdetti abbastanza singolari, ne siamo usciti discretamente bene. Tenendo conto che in quasi tutte le dieci categorie si partiva dagli ottavi, I finalisti hanno disputato quattro match. Almeno un oro lo meritavamo. Purtroppo, arrivati alle semifinali, i giudici hanno fatto scelte molto singolari. Gli australiani in particolare, sulla cui età mi permetto qualche dubbio, hanno goduto di un trattamento decisamente favorevole. Forse come ricompensa per la lunga trasferta. Nella finale dei 75 contro il nostro Nocatello, l’australiano Redhu sembrava suo…zio. (nd: forse per questo la FPI l’ha sostituito con Noha (USA), in realtà inesistente). Il nostro non era al meglio, reduce dagli esami, aveva svolto una preparazione affrettata e sul ring di è visto, ugualmente ha battuto lo svedese Divine, il quotato polacco Jurowski e Abramovas, la punta dei lituani. Chiaro che al prossimo raduno deve avere altra condizione. Merita attenzione il toscanino Bramierini nei 65, 17 anni appena compiuti, già della Boxe Siena del maestro David Borgogna, campione italiano schoolboy e jr. Fermo nel 2024 per la frattura alla mano destra. L’unico a tenere botta con Brownlee (USA) dominatore della categoria. Per due round ha replicato, rimettendo colpo su colpo. Gli manca l’esperienza ma sta crescendo rapidamente. Possiede carattere e ascolta i consigli. Penso meriti il posto agli europei. Stesso discorso per Tommaso Orlando nei 50, del team Alto Reno, la società bolognese che ha creato Diego Lenzi, dove operano i maestri Michele Adducci ed Emanuele Orlando, il papà di Tommaso che, dopo aver battuto il canadese e il tedesco, lo hanno dato sconfitto contro l’australiano Harrington con un 4-1 bugiardo”.                                                                                                                                                     

Gli altri due bronzi a Mencaroni (55) e Turrin (60), un premio?                                                                                                                        

“Da Mencaroni mi aspetto sempre molto. Ha qualità ed esperienza, ha vinto molto da jr. In Germania ha superato il tedesco Kerpe e Patricio (USA) uno dei favoriti. Contro l’altro tedesco Al Manouchi era stanco e i giudici hanno premiato (3-2) il pugile di casa, Se avesse spinto nell’ultimo round avrebbe vinto netto e in finale contro l’inglese Safari se la sarebbe giocata. Cosa gli manca? L’abitudine alla battaglia serrata. Mentre Turrin, di Latina, prima di cedere all’azero Subhan, di stretta misura, aveva battuto il norvegese Hoye elemento interessante. Forse non era al meglio, ma dovrà esserlo agli europei. Le potenzialità non gli mancano”.                                                                                                                                                                    

Savarese (70), Morale (80) e Corona (90) fuori dal podio, battuti all’esordio.                                                                                                                

 “Comincio con Morale, giunto al raduno fuori peso e costretto a fare i conti con la bilancia. Il siciliano potenzialmente ha buoni numeri e anche caratterialmente accetta la battaglia. Ma deve fare l’atleta. Sono stato chiaro. O arriva in peso o lo rimando a casa. La stessa cosa per Corona, che si allena a Genova e Roma, ma al momento è fuori condizione assoluta. Inguardabile. Un vero peccato perché il miglior Corona può ambire al podio europeo. Così è out subito. Anche per lui la scelta è precisa: se capisce di dover svoltare va bene, diversamente non è da nazionale. Per Savarese il discorso è diverso. Fa il peso e si allena, ma non ha capito che da U19 deve cambiare mentalità e tattica. Prima bastava il colpo in più per vincere. Adesso devi scendere in battaglia, perché gli avversari vanno alla guerra anche se tecnicamente sono inferiori. Questo deve capire Francesco, diversamente non ha futuro. In Germania hanno fatto fiasco e spero lo abbiano capito. Rappresentare l’Italia è un onore e devi sentire questa motivazione. Io cerco di farglielo capire. Mi auguro che il messaggio arrivi a tutti. Anche ai maestri dei ragazzi”.                                                                         

Quanti U19 agli europei?                                                                                                                                                      

“Penso sugli otto atleti, tutti motivati e decisi a battersi nel nome dell’Italia”.                                                                                                      

Raggiungo al telefono Giulio Coletta, il responsabile della squadra femminile, che al Brandenburg Cup, ha conquistato due ori, un argento e due bronzi, bilancio inferiore solo alle inglesi presenti con le otto titolari di categoria. E la soddisfazione, grazie alla Scorrano e la Di Savino di battere due inglesi in finale, dove è giunta anche l’esordiente Amelja Sule. Dalla quale inizio, unica rappresentante della Lombardia, allieva dell’USL, storico gym guidato dalla famiglia Leva. “Molto determinata, combattiva e coriacea è cresciuta molto e può fare ancora meglio, peccato la poca esperienza. Nei match fatti con noi ha incontrato il meglio della categoria, dalla polacca Natalia Niewiadomska con cui ha perso e vinto, l’ucraina Diana Dudyn e l’americana Oleyo in finale, senza mai sfigurare. Il tempo è poco ma cercheremo di fare del nostro meglio per farla ancora crescere”. Record. 48 kg. Sula Amelja (LB) Unione Sportiva Lombarda. Nata a Bagno a Ripoli (FI) il 18/05/2007 - 25 match: 13+4=8-                                                                                                                                    

Nelle 54 presente con la Filardi e la Librato. “La longilinea palermitana Filardi ha un buon tempismo e le lunghe braccia unite all'altezza l'aiutano parecchio a tenere le avversarie a distanza. Al momento il problema riguarda il passaggio di categoria, compirà 17 anni a novembre ed è complicato da metabolizzare. Se riesce a capire determinati meccanismi può fare il salto di qualità che la proietta ai vertici. Anche se sarà complicato tenerla nei 54 kg. visto lo sviluppo naturale. Nel 2026 dovrà per forza cambiare categoria. In Germania ha battuto bene la neozelandese Morrison, cedendo al maggior mestiere della lituana Jakomova”. Record: 54 kg Filardi Estella (Sc), Cannata Boxe. Nata a Palermo (PA) l’11/11/2008 - 43 match 29+1=13-.                                           

La Librato? “Come la Sula, ha poca esperienza internazionale, pagata contro l’inglese Cuthbertson. Ma ha tanta voglia di crescere e di arrivare. Stiamo vedendo se possibile farla scendere nei 51. Parlerò col suo tecnico se è possibile, senza ridurne il rendimento. In tal caso potrebbe dare molto. Record: 54 kg Librato Maria Giovanna (PL). Boxe Mesagne. Nata a Brindisi (BR) il 4/09/2007 - 35 match 21+6=8-.                                             

 “Anche la Di Felice classe 2008, come la Filardi paga lo scotto del cambio di categoria di età. Ha superato la tedesca Scharapinski con bella sicurezza. Il divario con l’inglese Wise era evidente, visto che ha vinto l’oro.  Martina, comunque ha talento nei movimenti che avvengono istintivamente, oltre alla cocciutaggine e la sfrontatezza della gioventù. Queste doti le possono consentire di fare cose importanti. A patto che entri nell'ottica del pagare moneta per vedere cammello. La moneta è l'impegno serio, il cammello è il risultato”.  Record: 57 kg. Di Felice Martina (AB) Gotha. Nata a Chieti (CH) il 6/07/2008 - 30 match 22+1=7-.                                 

 Chiedo al responsabile del settore. La Muzzi mi sembra in caduta libera. Incredibile per una che ha vinto l’europeo jr. ed è stata protagonista da anni. E’ vero che l’ha battuta l’olandese Thijessen, brava ed esperta, vincitrice dell’oro, ma l’azzurra ha perso tutte le riprese. Cosa le succede?  “Non è un buon periodo per la romanina, ha un pò di complicanze che esulano dal pugilato ma è forte, è brava e vuole arrivare. Inoltre, rimane sempre la più blasonata e la migliore come esperienza e risultati, deve assolutamente trovare la chiave per arrivare ad instaurare con lei stessa quel collegamento che serve per raccogliere davvero il massimo e qui sta a me impegnarmi al massimo”. Record: 60 kg. Muzzi Ginevra (LZ) Cona Boxe. Nata a Roma (RM) il 24/05/2007 - 43 match 35+8.                                                                                                                          

   La Tosadori all’esordio batte l’esperta lituana Vikuti, poi contro l’inglese Walker appare molto incerta. “L’inglese aveva il doppio degli incontri. La veneta a mio parere è quella cresciuta di più in questo periodo.  Resta ancora molto inesperta ma è quella che dimostra in allenamento più costanza e voglia di riuscire. Unico limite, il poco tempo da sfruttare fino agli europei”. Record: 65 kg. Tosadori Stella (VE) Verona Boxing Fighters nata a Verona (VR) il 27/08/2007 - 21 match 14+7                                                                                          

   Restano la biellese Scorrano e la Di Savino. Hanno vinto entrambe. La prima confermando qualità notevoli sia con la canadese e in particolare con l’inglese Warren tenuta a bada, senza correre rischi. La Di Savino nei 75 kg. direttamente in finale ha dato dimostrazione di avere le palle battendo l’inglese Moyo che sulla carta era favorita. “La torinese a mio giudizio può arrivare a grandi traguardi anche lei paga il passaggio da junior a youth (U19) che dir si voglia. Ha domato la canadese e l’inglese con sicurezza. E’ una macchina perfetta da tutti i punti di vista, quindi grandi numeri e grandi doti. Se rinforza il carattere nulla gli è precluso.  Record: 70 kg. Scorrano Sara (PM) Accademia della boxe. Nata a Torino (TO) il 15/03/2008 – 39 match 32+7-. “Nei 75, Miriam, nonostante la sua fisicità ha un ottimo movimento e nel match del Brandeburgo ha dimostrato anche carattere e resistenza. Contro l’inglese ha accettato la battaglia, un testa a testa che si è risolta sul filo di lana e, anche se per poco, l’azzurra ha meritato la vittoria”.  Record. 75 kg Di Savino Miriam (CP) Sporting Club. nata a Salerno (SA) il 18/10/2007 – 25 match 20+5-.

“Niente Silesian con le U19, intercorrendo poco tempo con gli europei, ma solo con le U17. Dopo il Brandenburgo, ho concesso alle atlete una meritata pausa.  Dal 16 agosto riprenderemo con tanto impegno toccando il top della condizione a metà settembre per poi calare e finalizzare la condizione ideale. Nessuna previsione. Non le facevo con i maschi non lo faccio con le ragazze, ma sicuramente ci faremo in quattro per non deludere le attese. Dopo un primo momento di scombussolamento per i miei metodi, le atlete stanno iniziando ad entrare in sintonia, con l’aiuto di Daniela Valeri che mi fa da ottima interprete. Inoltre, i loro allenatori, che non finirò mai di ringraziare abbastanza, non mi fanno mai mancare il loro collegamento. A questo punto, speriamo di arrivare in alto                                                                                                              

Giuliano Orlando