Conclusi gli assoluti a Chianciano con alcuni giovani alla ribalta.

Pubblicato il 18 dicembre 2023 alle 18:12
Categoria: Boxe
Autore: Redazione datasport.it

 

Conclusi gli assoluti a Chianciano con alcuni giovani alla ribalta.

Alla Lombardia un titolo dopo 9 anni. A Busto Arsizio la prima preolimpica di recupero

di Giuliano Orlando

Conclusi i tricolori assoluti, ospitati a Chianciano Terme nel senese, giunti alla 22° edizione per il settore femminile, mentre quello maschile ha svoltato il secolo, approdando alla 101° rassegna. A mia volta ho preso atto della fedeltà alla rassegna tricolore a bordo ring, avendo debuttato da giornalista nel lontano 1976 a Torino, poi a Castelfranco Veneto (1978), Grosseto (1981), Milano (1982), Parma (1983), Pesaro 1984), poi a Bologna (1987). Da allora quasi la continuità. In quel di Chianciano, il traguardo delle 40 presenze. Capisco perfettamente che il riscontro non fa notizia, ma questo è secondario. Lo scrivo per il gusto personale e quale promemoria. Nella bella località del senese, anche se con presenze piuttosto ridotte: 157 maschi e 64 donne, contro cifre preventivate di 170 e 94, uno snellimento robusto, il bilancio conclusivo può definirsi positivo, con semifinali e finali di ottimo livello, sia tra gli uomini che nelle donne. Va tenuto conto che in rapporto ai campioni di Gallipoli 2022, mancavano Platania (52), Iozia (57), Malanga (67), Magrì (71), Lizzi 86, Bortone (92) e Lenzi (+92), mentre nel settore femminile, uniche assenti: Bignami (52), Golino (60) e Gomiero (75). In compenso tornavano Bonatti (48) e Nicoli (60). Mancavano i 48 kg. e il toscano Esposito, 26 anni, campione 2021 e 2022, doppio argento (2020-2019) e l’eliminazione nel 2018 e 2017, doveva salire nei 51. In finale incrociava Camiolo, 19 anni all’esordio negli èlite, con ottimi riscontri a livello europeo, che dopo aver eliminato il friulano Sollero, tre argenti alle spalle, confermava il salto di qualità, imponendo un ritmo altissimo al match. Esposito lo reggeva per un round, con un gioco di gambe perfetto, poi finiva la benzina e Camiolo era implacabile, vincendo alla grande. Nei 54 si confermava il siciliano Sciacca, 22 anni, bronzo nel 2020, oro 2021, 2022 e 2023, campione agli U22 A Chianciano ha vinto senza ostacoli, battendo l’emiliano Sabri e il campano Bouraouia della Boxe Bizzarro, con grande facilità, imponendo precisione e velocità. Baldassi, 21 anni dalla scuola degli Zurlo, oggi alle Fiamme Azzurre, esordiva ed era il favorito tra i 57, assente Iozia. Per il campano è stato tutto facile, compresa la finale contro il pur quotato bolzanino della Nicotera, Al Mourchid. bronzo uscente. La sfida per l’oro è risultata incerta per un  round, nel secondo la svolta, con due kd subiti dal bolzanino e stop ai sogni di vittoria. Ora Baldassi dovrà dare consistenza ai colpi, che a livello europeo finora sono mancati. Nei leggeri il ritorno di Giuseppe Canonico, 27 anni, il siciliano delle Fiamme Azzurre, che si presentò ventenne agli assoluti nel 2016 a Bergamo, fermato dall’emiliano De Bianchi. Nel 2017 e 2018, mise tutti d’accordo vincendo il titolo leggeri e lo avrebbe vinto anche negli anni successivi, punito da verdetti molto opinabili. Posso dirlo, essendo stato presente nelle edizioni 2019, 2020 e 2021. Assente nel 2022 è tornato a Chianciano in condizione di forma ottimale e ha vinto alla grande, disputando 4 match. La semifinale contro il campano Gianluca Russo, classe ’98, oro nel 2018 a sorpresa, bis nel 2021, argento nel 2022 battuto da Iozia, si preannunciava come una finale anticipata. Sfida sentita dai due, divisi da forte rivalità. Anche se di poco, Canonico sapeva prevelare nei primi due tempi e questo innervosiva a tal punto Russo che perdeva la pazienza e si faceva squalificare. In finale contro il campione uscente, il siciliano Salerno, classe 2000, Canonico prende il comando dell’incontro e vinc con largo margine, 4-1. Cosa abbia visto il giudice bulgaro Ivanov, 30-27 per Salerno, resta un mistero!  Nei 63.5 si conferma Giannotti, 22 anni, l’allievo della Reggiana Boxe, pugile tutto sostanza, arrivato in finale come un treno in corsa. Senza fermarsi neppure contro il piemontese Reitano, 29 anni, la cui esperienza a poco è servita, se non a limitare i danni. Nei 67 kg. assente Malanga, il torneo ha visto vincitore il perugino spurio Nourdinne Amana, 21 anni, fermato nel 2022 nei quarti dal siciliano Sollima. A Chianciano avrebbe dovuto affrontare il mancino, bosniaco di nascita, Simo Josipovic 22 anni, approdato alla Boxe Cappai, con all’angolo l’ex campione e azzurro Manuel Cappai. Purtroppo contro Lekhal, magrebino residente a Lucca, 19 anni, vinceva ma si feriva e i medici lo fermano per la finale. Oro ad Amana, campione senza combattere. Quella dei 71 risulta la categoria più popolata con 19 iscritti. Mancano il tarantino Magrì oro nel 2022, oltre a Cavallaro jr. e Lombardi. Ma il nuovo campione Guidi Rontani, 19 anni, il più giovane tra i campioni 2023, nel gruppo sportivo dell’Esercito, non ha fatto rimpiangere gli assenti. Argento europeo youth nel 2022 a Sofia, ben costruito atleticamente, boxe lineare col sinistro a farsi strada, con buona potenza grazie alla precisione. Nei quarti ha messo KO con un gancio al fegato Ratemi, facendo temere il peggio per il laziale, fortunatamente ripresosi bene, a conferma dell’esplosività di Guidi. In finale ha vinto netto contro l’altro esperto laziale Calandra contato a sua volta. Il romano dell’Esercito Remo Salvati, classe 1998, si conferma campione con una boxe rapida e precisa, superando il toscano Zeloni, l’abruzzese Dyachok e il lombardo Mantovani, quello che lo ha impegnato di più. In finale ha domato il toscano Pieri, 21 anni, della Galileo di Pisa. Altra conferma negli 80 kg. da parte del campano Tuminello, 25 anni, in forza alle Fiamme Azzurre passato indenne nei tre incontri sostenuti, compresa la finale di fronte al romano Aveni, 24 anni, allievo della Roma XI, dal gran fisico, che ha cercato di contrastare la superiorità del rivale con tanta generosità, sconfitto con onore. Pure il campione degli 86 kg, vince senza combattere in finale, si tratta del toscano Bachi, 22 anni, altro pisano sul ring. Sfortunato l’abruzzese Iovoli, 23 anni, tornato agli assoluti dopo l’oro nel 2020 negli 80 kg. e il bronzo nel 2021, che si era guadagnato la finale battendo il pugliese Ressa, 25 anni, ma procurandosi una frattura alla mano destra, che gli ha impedito di combattere per il titolo. Argento nel 2022 a Gallipoli, il bresciano Mattia Facchini, 20 anni, allievo del maestro Sipontino La Torre, stavolta ha centrato l’obbiettivo, portando alla Lombardia un tricolore che mancava dal 2014, edizione di Gallipoli, quando vinse nei massimi Alessio Spahiu, battendo in finale il romano Carbotti. Dopo nove anni anche tra i maschi brilla il tricolore. Per vincere ha dovuto battere il bolzanino Capone, fermato dall’arbitro al primo round, poi il ligure Marcandelli, un possente brasiliano che dopo aver dominato il primo round, perde il fiato al secondo, sotto i colpi al corpo del lombardo che vince netto. In finale affronta l’emiliano Bouhouchi, origini tunisine, mobile sul tronco, ma non tanto da frenare l’offensiva di Facchini, abile a chiudere la distanza e far valere la pesantezza dei pugni sopra e sotto. Anche per Bouhochi il pedaggio di un conteggio. L’oro lombardo non è certo casuale, visto l’incremento con Massimo Bugada alla presidenza regionale, con un incremento impressionante, passando da meno di cento società alle attuali 162 e 1700 atleti. Lo scorso anno arrivarono in finale ben quattro maschi, purtroppo senza cogliere l’oro. Stavolta ne è bastato uno, per salire sul podio più alto. Ma anche altri lombardi, pur fallendo il podio, hanno fatto intravvedere buone qualità. In particolare il leggero Cristinel Bindar, 20 anni, cremonese della Boxing School, ottimo studente, dopo il liceo tecnico (economia e lingue straniere), frequenta l’Università di Pavia e vuole laurearsi, amando molto lo studio. In palestra nel 2016, campione italiano schoolboy 2017, argento jr. nel 2018, e ancora campione youth 2020. Nei 71, Fabrizio Tibiletti 21 anni, allievo della Pugilistica Heracles del maestro Donato De Donato a Milano, dopo il rugby è passato alla boxe, “Mi piacciono gli sport di contatto e il pugilato è il top. Frequento la Statale e intendo laurearmi in scienze politiche e continuare con la boxe, centrando qualche traguardo importante. Mi manca l’esperienza che hanno gli stranieri”. A Mattia Facchini brillano gli occhi di felicità: “Ancora non ci credo, sono il campione italiano dei massimi. Mio padre ha sempre fatto il tifo per me e anche mia mamma, nata in Colombia si è commossa, anche se ha paura che mi faccia male. Sono nato in Valtrompia, un posto abbastanza isolato anche se vicino a Brescia. Siamo montanari, gente rude e dura. Ho iniziato con la kick e poi i pesi, ma quando sono entrato in palestra ho capito che la boxe era il mio sport. Ho trovato un maestro come La Torre che è il mio secondo papà. Ha pazienza e mi vuole bene. L’anno scorso dopo la finale perduta contro Bortone non ho dormito per diverse notti, per il dolore della sconfitta. Adesso non dormirò per la felicità della vittoria”. Anche il suo maestro è felice e spera che il ragazzo possa migliorare entrando in nazionale, dove può fare i guanti con pari peso: “In zona non abbiamo massimi ed è un problema grave per crescere. Adesso mi auguro possa risolverlo. Mattia non ha paura di nessuno, ma è ancora un cucciolo senza esperienza. Per farla deve confrontarsi con pugili quotati ed esperti. Debbo ringraziare il presidente Bugada per gli aiuti che ci ha dato in ogni momento”.                                                                                                                                  L’ultimo alloro maschile finisce nei guantoni di Tonyschev, 29 anni, che aveva già vinto nel 2021, costretto all’argento nel 2022, dall’emergente emiliano Lenzi. Stavolta, ha cambiato regione, non più il Veneto dove si era laureato, ma in Emilia dove lavora e funge da maestro della Tessari. Un bis fortunato, come accade quando la vittoria arriva per decisione controversa. Alla gioia del vincitore; l’amarezza del toscano Mariotti, classe 1996, allievo del gym Quartiere S. Trinità, che tre giudici avevano visto vincitore, per il finale migliore. Poi la delusione cocente: “Vinci due riprese su tre e ti ritrovi battuto. Non lo capisco e mi pare un metodo sbagliato”. L’amaro commento.   Il settore femminile assegna solo nove titoli, contro i dodici maschili. Nei 48 è tornata la carabiniera Paola Bonatti, classe 1997, titolare ai mondiali 2018, 2019, 2022 e 2023, doppio argento europeo (2019 e 2022) oltre alla mezza dozzina di tricolori. L’ultimo a Chianciano ai danni della più giovane campana Giovanna Marchese, 23 anni, che sperava di farcela, dopo due argenti (2019 e 2020) sempre stoppata dalla Bonatti. Stavolta era partita forte, vincendo il primo round, poi la pressione della piacentina ha fatto ancora una volta la differenza. Tra l’altro la Marchese in semifinale aveva superato la Prisciandaro, 21 anni, pugliese di Modugno, reduce dal trionfo agli europei U22 a Budva in Montenegro e campionessa uscente. Per la Bonatti, passata pro, il sesto oro in bacheca. Non sbaglia un colpo la catanese Elen Ayari, 20 anni, allieva del maestro Antonino Maccarone nei 50. A inizio anno a lungo ferma per un ginocchio in frantumi, causato da un automobilista che la centra mentre viaggia in motorino. Riprende con furore e domina gli europei U22 a Budva in Montenegro. Breve riposo e si presenta agli assoluti decisa a concedersi il bis. Che centra con la personalità di una veterana. Batte la corregionale Puliafico, bronzo nel 2021 nei 48 kg., stesso trattamento in finale contro toscana Fiore, 23 anni, dignitosamente sconfitta. Assenti le big nei 52, oltre alla Bignami, trentenne romana che aveva vinto a Gallipoli, ci pensa l’emiliana Vescovini, 22 anni, reggiana molto combattiva, a centrare il bersaglio tricolore. In finale passeggia con la romana Pucciarelli, allieva del tecnico D’Alessandri, veterana di 30 anni, che aveva faticato più di quanto non dica il 4-1, contro la milanese Giulia Falcone, 19 anni, esordio agli assoluti, preparata dal maestro Stefano Brescia, da seguire con interesse. La presenza di sole 8 atlete ha ridimensionato la categoria. Addirittura sette nei 54, col pronostico che indica nell’abruzzese-ucraina Olena Savchuk (FFOO), 29 anni, la vincitrice. Così è stato anche se in finale Teresa Oncia, 21anni, a sua volta militare, ha provato invano a capovolgere il pronostico. Per Olena è il quarto centro tricolore. La dottoressa Biancamaria Tessari 23 anni, con quella sua aria angelica e la boxe gentile, dal 2018 non sbaglia un colpo. In quell’anno vince l’oro europeo youth a Roseto degli Abruzzi, assieme alla siciliana Martina La Piana, riscattando l’edizione del 2017 a Sofia, dove Giovanna Marchese, Giordana Sorrentino, Vittoria De Carlo e Rebecca Nicoli, vennero eliminate prima del podio. Nel 2019 la Tessari sale nelle elite e a Roma, vince il tricolore, salta il 2020 per motivi di studio, torna nel 2021 e prosegue senza sbagliare il bersaglio fino a Chianciano, dove coglie il quarto alloro. In finale la tosta campana Maddalena Barretta, 25 anni, della premiata Excelsior Boxe di Marcianise, le ha reso la vita difficile attaccando per tre round. Arrivando al Bout Review, ovvero il ricorso al conteggio dei colpi validi. Che in questo caso ha premiato la Tessari (4-3) di una sfumatura, equivalente alla cintura tricolore. Chi mancava dagli assoluti dal 2019 era Rebecca Nicoli, 24 anni, mancina milanese allieva di Gianni Birardi, ora delle FFOO, titolare ai Giochi di Tokyo, non certo al meglio, dopo un calvario di infortuni che avrebbero stroncato un toro. Non la Nicoli, tornata agli assoluti per catturare il secondo tricolore. Operazione perfettamente riuscita, davanti alla famiglia, compresa la nonna in gambissima. Tre incontri senza problemi, il primo con la veneta Torello, concluso alla 2° per rsc, il secondo contro la veterana lombarda Caruso, 30 anni della Pugilistica Brianza e in finale domando la laziale Donatella Ferrante, 22 anni, ambiziosa ma ancora lontana dalla Nicoli. Adesso tutti i pensieri di Rebecca sono rivolti all’appuntamento di marzo a Busto Arsizio dove si svolge la prima preolimpica di recupero verso Parigi. Per un bis, dal finale decisamente migliore di Tokyo. Parlando con la responsabile delle giovanili femminili, Valeria Calabrese, chiesi un parere sull’iscrizione agli assoluti di Valentina Marra, 18 anni compiuti a maggio, oro europeo youth 2022 a Sofia, ma deludente negli U22 sia in Italia che agli europei. La risposta fu molto diplomatica: “Da quanto mi risulta non ci sono le esperte, quindi tutto è possibile, basta che abbia la condizione giusta”. Solo 7 iscritte al via, la campana Zappoli, 23 anni, della Pugilistica Matesina, tricolore uscente, la più pericolosa. La Marra debutta bene battendo con sicurezza la ligure Moro e in semifinale la giovane Alice Cantore, 19 anni, lombarda di Segrate che se la cava bene. In finale trova la campionessa uscente Zappoli che funge da spalla, inferiore su tutti i temi, sconfitta nettamente. La giovane carabiniera Valentina, diventa la più giovane campionessa di Chianciano. Angela Carini (FFOO), 25 anni, napoletana di nascita, residente a Piedimonte Matese, ha un curriculum da record, iniziato nelle giovanili, dove ha vinto mondiali ed europei, nelle élite argento europeo e iridato. A Chianciano ha vinto a guantoni bassi, anche se in finale la coetanea milanese Simona Monteverdi, allieva di Davide Passaretti della Ruan Boxing, nei 66 solo di passaggio, ha disputato una bella prova, tenendo sotto pressione la Carini che ha fatto valere talento ed esperienza. Per Angela il settimo sigillo la appaia a Valeria Calabrese, capofila per anni. Assente la categoria dei 70 kg. per le poche iscrizioni, nei 75 si accomoda la viterbese Melissa Gemini, 21 anni, una scheda di lusso da jr. e youth a livello europeo, in Italia senza rivali. La campana di Battipaglia, Cristina Gregorio, 20 anni e l’emiliana di Ravenna, Matilda Gibini, 23 anni, coraggiosa ma da costruire, reggono ai punti e non oltre.  Come previsto, i corpi militari (FFOO, Fiamme Azzurre, Carabinieri ed Esercito) l’hanno fatta da padroni. Sei ori al maschile e cinque al femminile. Le briciole le hanno raccolte l’Emilia con quattro titoli equamente divisi nelle categorie, due la Sicilia, uno per categoria come il Lazio, mentre Lombardia e Toscana un tricolore a testa nei maschi. Nel corso degli assoluti, si è tenuto il Consiglio Federale, col presidente Flavio D’Ambrosio, che ha illustrato il riassunto e il bilancio del 2023. Nel 2024 l’Italia dopo gli europei jr. del 2022 a Montesilvano in Abruzzo, torna ad ospitare uno dei maggiori eventi mondiali, allestendo a Busto Arsizio in provincia di Milano, nel mese di marzo la prima qualificazione per accedere ai Giochi di Parigi, sotto l’egida del CIO, al quale tutte le nazioni potranno iscrivere un atleta per ciascuna delle categorie nelle quali non hanno ottenuto la carta olimpica. Nell’occasione verranno assegnati 21 pass alle atlete e 28 agli atleti. Lo stesso criterio per il secondo e ultimo torneo che avrà luogo nel secondo trimestre 2024. Il pugilato ai Giochi olimpici di Parigi si svolgerà dal 27 luglio al 10 agosto 2024 e verranno ospitati nello storico Roland-Garros il tempio del tennis e alla North Paris Arena. I pugili presenti saranno 124 uomini e altrettante donne. Sette le categorie di peso maschili e sei femminili. Così suddivise. Maschi: Mosca 51 kg. (16 posti), piuma 57 (18); leggeri 63,5 (20); welter 71 (20); medi 80 (18); massimi 92 (16) e supermassimi +92 (16). Femmine: mosca 50 kg. (22 posti); gallo 54 (22); piuma 57 (22); leggeri 60 (22); welter 66 (20) e medi 75 (16).                                                                                                                                       Giuliano Orlando