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Conclusi gli europei jr. e school EUBC al minimo storico.
Russia pigliatutto. La FPI continua a non informare. Il caso del Centro Pavesi
di Giuliano Orlando
Da Novi Pazar (10-16 luglio) a Zlatibor (23-27 luglio) sempre in Serbia, una delle ultime roccaforti con Russia, Armenia e Bielorussia dell’EUBC, che ha allestito gli europei jr. e school, sotto l’egida dell’IBA, peraltro molto sfumata. Solo arbitri e giudici, mostravano il logo, confermando il declino inarrestabile del movimento, dopo il riconoscimento da parte del CIO alla World Boxing nel ruolo di ente che rappresenterà il pugilato ai Giochi di Los Angeles 2028. Dico questo con molta malinconia, perché la conoscenza col dottor Ioannis Filippatos, presidente EUBC - dopo il decennio di Franco Falcinelli, che aveva fatto crescere l’ente europeo con nuovi campionati di categoria e altre iniziative - data dal 2000, con episodi indimenticabili che ne hanno cementato l’amicizia. Purtroppo le vicende politiche conseguenti all’invasione della Russia all’Ucraina, hanno diversificato le nostre strade. Una confederazione nata nel 1970 (EABA), affiliando 50 nazioni, legata all’allora AIBA, possa uscire di scena mi rattrista. Ma questa è la realtà. I numeri attuali fotografano impietosamente la situazione. Al momento 36 nazioni delle 51 iscritte, sono passate alla World Boxing.
L’EUBC ora conta su Armenia, Bielorussia, Cipro, Israele, Lettonia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Malta, Moldavia, Monaco, Portogallo, Russia, San Marino, Slovenia e Ucraina. Molte di queste sono in attesa di entrare nella WB. Nel 2024 al torneo jr. a Sarajevo, presero parte 370 atleti, 240 maschi e 130 femmine con 28 nazioni. A Novi Pazar si sono presentati 165 atleti, 116 maschi e 49 femmine e 18 paesi. La media femminile inferiore alle 4 atlete per le 13 categorie, tre (75. 80 e 85), con due. Il record di presenze nei 52, con sei iscritte! La denominazione europea è impropria: in realtà si tratta del campionato russo open, visto che il medagliere assegna 12 ori e un bronzo alla Russia, mentre alle altre 15 nazioni sul podio sono rimaste le briciole. Questo il bilancio: Russia (12-0-1), Azerbajan (1-3-3), Armenia (0-4-2), Bielorussia (0-3-1), Bosnia Erzegovina (0-1-2), Slovacchia (0-1-1), Serbia (0-0-4), Spagna (0-0-2), seguono Moldovia, Georgia e IBA con un bronzo. Anche se il torneo maschile ha visto una presenza superiore come prevedibile, il confronto col 2024 è stridente. Meno della metà (240 contro 116 atleti) in rapporto allo scorso anno e ancor più inferiore al 2023 a Ploiesti in Romania (260 maschi e 118 ragazze) con 32 nazioni presenti. A Novi Pazar, la media per categoria è stata inferiore ai 10 iscritti. La squadra russa al completo e il contributo di Armenia (13), Bielorussia, Azerbajan e Moldovia con 12 atleti, oltre a Serbia (11), Spagna (8) e Bosnia (7) hanno salvato una situazione diversamente fallimentare.
Viste le presenze minime delle altre nazioni: Macedonia (5), Georgia (3), Montenegro (3), Slovacchia (2), Germania (2), Romania, Malta, Cipro e CZE (1) oltre ai neutrali (5) di scarsa qualità. Tra l’altro delle 18 presenti, la metà è già entrata nella WB, anche se ufficialmente l’appartenenza EUBC, scade a fine anno. Armenia, Azerbajan, Serbia e Moldovia si sono presentate con giustificate ambizioni ed elementi di indubbio valore. Purtroppo, a conti fatti anche per loro poco più delle briciole. A fronte degli otto ori, tre argenti e due bronzi, con tutti i russi sul podio, solo l’Armenia ha fatto il bis, mentre Moldovia e Serbia si fermano ad un oro. La sorpresa con un pizzico di fortuna, arriva dalla Slovacchia (due iscritti), che fa centro con Harasnik nei 57, oro senza combattere in finale, per l’infortunio subito dall’armeno Zakharyan, che avrebbe meritato il titolo, dopo aver battuto in semifinale il russo Tlekhas dopo tre round di fuoco. Nessun bis, in rapporto al 2024, il serbo Popovic è salito dal bronzo 2024 all’oro nei 46, mentre l’azero Mammadzada (+80) conferma l’argento scorso, trovando disco rosso all’oro sempre contro un russo, Gasanov nel 2024, Smolkin stavolta. Nei 52, il russo oro school 2024, ha sfiorato l’impresa, fermandosi all’argento, stoppato dal moldovo Buhaniuc.
Una settimana dopo a Zlatibor sempre in Serbia, si sono date appuntamento 20 nazioni per gli europei schoolboy e girl (13-14 anni) targati EUBC. Presenti 117 maschi per 16 categorie e 44 femmine (13 categorie) 161 in tutto. Nel 2024 a Banja Luka (Bosnia Erzegovina), si presentarono 240 maschi e 123 scolare per un totale di 367 iscritti e 30 nazioni iscritte. In calo del 70%. Anche a Zlatibor, dieci dei paesi al via, fanno già parte della WB, la metà delle presenti alla rassegna. Solo la Russia con la squadra al completo (16-13), seguita da Azerbajan (16-9), Armenia (16-7), Serbia (14-4), Moldovia (12-1), Bosnia H. (6-3), Israele (7-1), Polonia (4-3), Bielorussia (7), Georgia (3-1), Macedonia (4), Slovacchia (3), Germania, Lettonia e Romania (2), CZE, Cipro, Montenegro, Austria, Montenegro e Malta (1). Anche la rassegna più giovane va definita campionato school russo open. Dei 29 ori in palio, la Russia ne ha portati a casa, “solo” 20 (9 maschi e 11 fanciulle), oltre a 3 argenti e 4 bronzi.
Senza medaglie solo due maschi, nei 54 e 70! L’Azerbajan in finale con 9 maschi e 4 femmine, raccoglie solo tre ori al maschile e nessuno tra le scolare, tutte battute dalle russe. Gli ori azeri nei 48 (Mammadli), 66 (Museyibli) e in particolare col 70, Rustamli, lo spauracchio della categoria, tre incontri e tre vittorie per rsc. Vittime: Taziev (Russia), Evciuc (Moldovia) e Todorovic (Serbia) fermato al primo round in finale. L’azero non è un modello di stile, ma sovrasta tutti per consistenza atletica. Il ritornello che hanno cantato molti dei russi e delle russe. Tecnicamente normali, ma più forti ed esperte. Mediamente la squadra russe ha più del doppio degli incontri alle spalle. Che valore effettivo ha, un europeo femminile, che assegna cinque titoli con due atlete per categoria (36, 38, 42, 44, 64), uno con tre (40) e ben cinque (46, 54, 57, 60 e 70) con quattro iscritte. Col podio assicurato in partenza. Delle 44 presenti, sono rimaste fuori dal podio in tre! I maschi non si sono discostati molto. La categoria più numerosa i 57, con dieci iscritti, Tutti gli altri partivano dai quarti.
Come vanno le faccende in Italia? Domanda pertinente e attuale. Iniziamo da una sconfitta, subita dall’ex tricolore leggeri Nadia Flalhi (8-5), 31 anni, pro dal 2021, a Southport, nota località balneare australiana. L’ha battuta per la cintura WBA australiana superleggeri la locale Taylah Gentzen (7-1), 34 anni, a lungo titolare della nazionale dilettanti, attiva nelle due categorie. La decisione a maggioranza (95-95; 98-92; 96-94), fa capire che il match è stato molto equilibrato. Il nostro sito federale ha liquidato il match così: Titolo WBA Oceania - Pesi Leggeri A Southport, Australia, la nostra Nadia Flalhi è stata sconfitta per Decisione Maggioritaria dall'australiana l Gentzen. Sgrammaticato come al solito e impreciso. Nadia a fine 2024 si è trasferita in Australia, iscrivendosi alla federazione locale. Il 12 marzo ha debuttato a Sydney battendo Angel Rushton (4-3), 28 anni, pro dal 2022. Queste informazioni mi sono costate cinque minuti. Altro episodio. A Las Palmas (Spagna) il nostro Joel Santos ha battuto il pugile di casa Aramis Torres, conquistando il Silver EBU dei mosca vacante. Vittoria che la FPI ha liquidato in meno di due righe: Joel Santos, superando ai Punti lo spagnolo in quel di Las Palmas, ha conquistato il vacante titolo EBU Silver dei Pesi Mosca.
Ignorando i rispettivi record e un minimo commento. Che pubblico io, ritenendo l’impresa degna di nota. Joel Santos (8-0-2), ha 33 anni, pro dal 2019, nato a Santo Domingo, italiano a tutti gli effetti, vive nei pressi di Lucca da oltre un decennio. Campione italiano dei pesi gallo nel dicembre 2023 a spese di Jonathan Sonnino. Alla prima trasferta fuori dall’Italia ha centrato il Silver EBU mosca in casa del suo avversario, Torres (10-4-1) 30 anni, pro dal 2015, che era al quarto tentativo. Nel contempo l’EBU ha designato Manuel Rizzieri 11-3) sfidante di Santos. Rizzieri romano di 24 anni, pro dal 2021, campione italiano nel marzo 2024, battendo Ahmed Obaid (7-7-3), 29 anni, palestinese di nascita, residente a Ferrara guidato da Massimiliano Duran. Da tempo denuncio questa mancanza di informazione da parte della federazione e mi sorprende che un presidente attivo con numerosi interventi su facebok, sui più vari argomenti, non abbia ancora sollecitato chi di dovere a fornire informazioni più dettagliate e precise. Avendo seppellito Boxe Ring, gli eventi di casa nostra, rischiano di finire del dimenticatoio assoluto. Posso aggiungere il top del pessimo servizio sul dual match tra Piove di Sacco e Gorizia, nella sfida U23 tra Italia, Ungheria, Croazia e Slovenia. In questo caso il sito ha toccato il culmine dell’ignoranza nel non fornire notizie, limitandosi allo stucchevole Grand’Italia, che dovrebbe farli vergognare.
Leggo che il CF, ovvero il presidente dottor Flavio D’Ambrosi, ha deciso di aprire un centro di allenamento a Milano, precisamente al Centro Pavesi di Milano, zona Nord Ovest, dove nel recente passato sono state allestite serate di boxe professionistiche dalla TAF di Edoardo Germani. Affidando la responsabilità ai tecnici Eligio Calandrino e Francis Rizzo, che conosco da anni, apprezzando il loro valore e l’amore per la boxe. Ugualmente la scelta del presidente nazionale mi è parsa perlomeno singolare. I due tecnici alle elezioni per il rinnovo della presidenza della Lombardia, avvenuta il 13 aprile scorso, li vedevano in contrapposizione alla squadra di Massimo Bugada, risultata largamente vincitrice. A questo punto faccio un passo indietro. Il 14 dicembre 2024 a Roma, rinnovo della presidenza e del consiglio del prossimo quadriennio 2025-2028. Si conferma il dottor Flavio D’Ambrosio alla presidenza, superando il vicepresidente vicario uscente Fabrizio Baldantoni d’un soffio (444 contro 442). Il nuovo consiglio dava i seguenti riscontri: in quota società Massimo Bugada (386 preferenze), Andrea Locatelli (382), Marco Consolati (363), Giovanni De Carolis (352), Rosario Africano (349), Terry Gordini (330) e Mariangela Verna (329); in quota atleti: Luca Rigoldi (36) e Roberta Bonatti (30); in quota tecnici: Biagio Renato Zurlo (23).
Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti il dott. Francesco Carbini (458). Qualche mese dopo il consigliere Massimo Bugada, il più votato, dava le dimissioni per divergenze tecniche nella conduzione della nazionale e altro. Decisione non gradita dal presidente che pubblicava un lungo articolo molto duro nei riguardi del consigliere dimissionario. Che, qualche mese addietro, come detto sopra, si confermava alla presidenza della Lombardia. A questo punto appare chiaro che la scelta del presidente federale non aiuta a stemperare la situazione. Il dottor D’Ambrosio dirige la federazione secondo i propri criteri, in senso assoluto. E’ nel suo carattere. Ma acuire certe situazioni non fa bene a nessuno. Neppure al presidente. Dividere la Lombardia mi pare una vendetta gratuita e sciocca. Per questo confido sia su Bugada che su Calandrino e Rizzo per una collaborazione utile alla boxe e alla crescita dei nostri giovani. Che al momento, sembrano faticare e non poco.
Giuliano Orlando