Buon compleanno Andrea Pirlo, l'allenatore della Juve si gioca tutto in pochi giorni

Compie 42 anni l'attuale tecnico bianconero, che stasera nella finale di Coppa Italia e domenica in campionato ha due appuntamenti speciali

I compleanni possono essere dolci o amari già normalmente, figurarsi quando nel giorno delle celebrazioni ci si gioca un trofeo che vale una stagione. Il giudizio del primo anno di Andrea Pirlo in panchina passa inevitabilmente dalla partita di stasera e da quella di domenica, due incontri che faranno tutta la differenza al mondo tra un'annata deludente e una tutto sommato buona, per un allenatore al debutto assoluto. L'ex centrocampista di Flero è stato chiacchieratissimo fin dal giorno del suo debutto, chiamato a portare la Juventus alla vittoria del decimo Scudetto consecutivo. Impresa sfumata, che può essere spiegata anche da un calo fisiologico degli elementi della rosa e da un'Inter mai così in palla come quest'anno, ma la qualificazione alla Champions League, quella no, quella non può proprio essere fallita. Sarebbe un danno enorme in termini di popolarità e guadagni, e la Juve, pur con un tecnico esordiente a cui ha promesso di iniziare un progetto, non se lo può permettere. E allora sarà un compleanno non facile da affrontare per un uomo che ha sempre fatto della calma la sua più grande virtù, soprattutto quando era in campo. Mai fuori dalle righe, mai una parola fuori posto, oggi l'allenatore bianconero vuole portare a casa questo trofeo anche per il Presidente Andrea Agnelli, che da subito ha creduto in lui.

È oltretutto un giorno molto speciale questo per il numero uno della Juve, insediatosi alla guida della Società proprio undici anni fa. Prese una squadra da ricostruire, dopo le macerie della Serie B, e al termine di un anno di transizione portò i suoi a cannibalizzare il campionato italiano come nessun'altra squadra aveva mai fatto prima di allora. Grazie al calore del nuovo stadio, inaugurato nel 2011, la Juve ebbe quella spinta per assommare 18 trofei nell'ultimo decennio, grazie alle imprese del grande ex Conte e dei due tecnici toscani, attualmente senza panchina, Allegri e Sarri. Proprio di Massimiliano Allegri, che la Coppa Italia l'ha vinta quattro volte di fila, si è parlato negli ultimi tempi, in un clamoroso ritorno nella squadra che ha guidato a tanti successi. Chissà se Agnelli ci ha pensato, sicuramente tante sue intenzioni hanno determinato i trionfi della Juventus, a partire proprio dall'acquisto di Pirlo a parametro zero nell'estate del 2011. Era nato come acceso interista, frequentatore della Curva e giovanissimo trequartista nerazzurro, poi cresciuto come bandiera del Milan, guidato dalla sua sapiente regia a vittorie in Italia e in Europa, impossibile dimenticare le due Champions League vinte con i rossoneri, alla fine si è consacrato anche nella storia juventina, con il ciclo di Scudetti consecutivi celebrati con lui in campo e l'addio dopo la finale di Champions persa con il Barcellona. Oggi, quello che è stato uno dei più grandi calciatori italiani dell'ultima epoca, deve dimostrare di poter essere altrettanto grande anche da allenatore, poggiando la prima pietra su una carriera di successi.