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Cercasi avversari per Vianello e la Silva.
Debutta Mouhiidine a Osimo.
di Giuliano Orlando
Al Centro Sportivo Phoenix Gym di Via Adone Finardi, zona Est di Roma, tra Cinecittà e Torre Spaccata, in questo periodo si allena Guido Vianello, il gigante romano reduce dalla probante vittoria dell’11 ottobre scorso a Wells Fargo Center di Filadelfia, negli USA, sul mancino canadese Alexis Barriere, imbattuto trentenne dalla lunga milizia. La sfida era da dentro o fuori. I due si giocavano la permanenza nei top ten tra i massimi. L’allievo di Simone D’Alessandri, che lo guida dai tempi del dilettantismo, è in attesa di conoscere il nuovo avversario, per la verità, non facile da trovare. D’Alessandri spiega: “Siamo disponibili per tutti i top, ma finora quelli da noi interpellati, per i più vari motivi hanno dribblato”. Chi sarebbero? “Ho contattato anche il team di Fabio Wardley vincitore di Parker, al momento non disponibile. A Eddie Hearns ho fatto presente che eravamo pronti ad affrontare Anthony Joshua. Ha risposto che il suo rientro è previsto nel 2026.
Stesso risultato per ottenere la rivincita con Efe Ajgba, il nigeriano che nell’aprile 2024 ottenne una vittoria che non meritava. Ci siamo rivolti a Keith Connoly che gestisce l’attività del croato Filip Hrgovic, reduce da due vittorie importanti, contro Joe Joyce e l’inglese David Adeley. Aspettiamo risposta, che tarda ad arrivare, il solito sistema per rifiutare. A questo punto chiederò a Frank Warren se scova un buon test per Guido”. Quando potrebbe rientrare e dove? “Tra Marzo e Aprile. Senza escludere possa essere l’Inghilterra, se troviamo l’accordo. Frank ci ha assicurato che entro l’anno Guido potrà combattere per una qualificazione al mondiale WBC. Nel caso, siamo pronti ad riaffrontare Richard Torrez. Che Guido si sogna di notte, non avendo ancora smaltito la delusione della sconfitta”.
Quando torna sul ring Steffy Silva? “Bella domanda. Steffy è cosfidante europea al titolo supermosca, ma le due inglesi preposte, Emma Dolan e Shannon Ryan non ne vogliono sapere di affrontarla. Quindi tutto fermo. Farla combattere in Italia con una borsa ridicola non me la sento. Sul fronte mondiale ci sto lavorando. In tutte le sigle è ai primi posti, la IBF la colloca ai vertici, ma non è facile indovinare il confronto migliore. La messicana Macias Gonzales (17-2), titolare WBC dal 2022, una difesa all’anno, con la quale eravamo in contatto si è nuovamente infortunata, quindi è saltato tutto. La poliziotta messicana Irma Garcia (25-5-1) attiva dal 2010, 44 anni, che ben conosciamo, avendoci perso a Long Beach nel 2023, ha difeso il titolo una volta, battendo facilmente la connazionale Gloria Gallardo (16-3-3), ma non ci sembra l’avversaria giusta. A sua volta la Gallardo, sempre a Long Beach il 22 novembre, ci riprova sul fronte WBO, affrontando la mancina giapponese Mizuki Hiruta (9) 29 anni, titolare dal 2022, alla sesta difesa tutte disputate negli USA. Indovinare la sfida giusta è davvero difficile. Quello che mi spiace veramente e l’inattività di Steffy”.
In compenso a Roma con De Carolis copromoter, il 6 dicembre sarai protagonista assoluto.
“Vero, metterò sul ring Faraoni, Russo, Mastronunzio, Spanu, la Mesiano e il debutto di Casella. Niente male”.
Potremmo dire finalmente, Il debutto ufficiale al professionismo di Abbes Mouhiidine fissato per sabato sera sul ring del PalaBaldinelli a Osimo nell’anconetano, promosso dalla A&B Events di Alessandra Branco, è stato decisamente molto più laborioso del previsto. La domanda fatta alla FPI data dal gennaio scorso, assieme a Salvatore Cavallaro. Il loro progetto iniziale aveva come collocazione gli USA, precisamente con Bob Arum della Top Rank, ma il colloquio non approdò a nulla. Seconda trattativa in Germania con la stessa organizzazione che guida l’attività di Etinosa Oliha. Purtroppo con un nulla di fatto. Sono passati diversi mesi prima di trovare una soluzione adeguata. Tra l’altro per Aziz era stato previsto il debutto a Catania il 26 ottobre, assieme a Salvatore Cavallaro.
Purtroppo il suo avversario si infortunò e quindi il forzato rinvio. Cavallaro nell’occasione vinse bene all’esordio contro il giovane e imbattuto Omar Josè Loiz (9-1), ventunenne venezuelano per la prima volta fuori casa. Una sfida spettacolare molto apprezzata dal pubblico, allestita dal promoter Davide Bianchi, che risiede in Svizzera attivo dal 2020. Stavolta l’avversario di Aziz è arrivato a Osimo, ha fatto il peso e quindi non dovrebbero esserci problemi. La scelta è caduta su Franco Catena (6-1) argentino di 31 anni, passato pro solo nel 2022, dopo lunga attività dilettantistica. Da pro ha affrontato avversari modesti. Alla prima trasferta. Sulla carta non dovrebbe creare problemi a Mouhiidine. Nato a Solofra provincia di Avellino, papà marocchino, mamma campana, 26 anni compiuti il 6 ottobre scorso. Doppio argento mondiale 2021-2023, con verdetti politici avversi in finale, imposti dal presidente dell’IBA, con i giudici sfacciatamente di parte. Oro agli europei di Everan in Armenia nel 2022, dopo un digiuno italiano ultraventennale.
Ai Giochi di Parigi, debutto amaro, sconfitto ingiustamente dall’uzbeko Mullojonov che vincerà l’oro. Per un atleta che aveva sognato la vittoria a cinque cerchi, un brutto colpo. Per questo non esclude di voler tentare la prossima opportunità di Los Angeles 2028, dove potrebbe arrivare a 29 anni. Da persona responsabile che guarda al futuro anche dopo il pugilato, si è laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Il salto nel professionismo rappresenta il futuro prossimo. Nella locandina, il clou è riservato alla sfida tra Charlemagne Metonyekpon (16-2), 30 anni, pro dal 2019 e Josè Rivas (12-1), venezuelano di 31 anni, pro dal 2019, avversario di tutto rispetto, con un solo inciampo, il 15 marzo scorso a Dubai, è finito KO contro Hovhsannes Bachkov (8) con 7 KO all’attivo. L’armeno, 32 anni, pro dal 2020, ha un passato in maglietta importante, titolare a europei e mondiali con un record (68-28) che dice tutto. Cliente fisso a Dubai, non ha lasciato scampo a Rivas. Che approda a Osimo con la ferma intenzione di tornare a casa con la vacante cintura Internazionale IBF dei superleggeri.
Di parere opposto l’italiano che si è preparato al meglio sotto la guida del maestro Andrea Gabanelli che lo ha accolto nella sua palestra a Castelfidardo, quando aveva 17 anni. Metonyekpon è nato in Benin (Africa Occidentale), il piccolo stato che confina col Togo e la Nigeria e si affaccia nel Golfo della Guinea, ex colonia francese, indipendente dal 1960. A otto anni con la famiglia raggiunge l’Italia, trovando residenza a Castelfidardo dove frequenta le scuole. Nel 2018 vince il titolo marchigiano e prende parte agli assoluti a Pescara. L’anno dopo passa pro e da italiano inanella una striscia di 13 vittorie, lungo le quali vince il titolo assoluto a spese di Arblin Kaba nel 2022 che difende tre volte. Poi conquista il Mediterraneo WBC lasciato volontariamente. Due le sconfitte, entrambe molto discutibili. La prima contro il francese Walid Ouizza (19-2) a Charleville-Mézières nel 2023, verdetto a maggioranza, decisamente casalingo in palio l’EBU Silver. Cintura che poi conquista a spese di un altro francese Mohamed Kani, un mancino esperto, pro dal 2014, già campione francese.
La seconda sconfitta data al 30 maggio scorso a Roma, contro Armando Casamonica (15-1) dato vincente per split decision, che gli valse l’EBU Silver superleggeri. In verità la sfida molto tattica finì in assoluto equilibrio. Casamonica il prossimo 22 novembre andrà a Bilbao in Spagna nelle Asturie, contro il locale Jon Fernandez (27-3) a contendere la cintura europea vacante. Impresa molto difficile, ma non impossibile, tornare a Roma campione.
Giuliano Orlando