Boxe, Wsb: a Roma l'Italia batte gli inglesi allo sprint

Pubblicato il 11 febbraio 2017 alle 09:19:18
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Gli spettatori presenti al Palavespucci a Roma, si sono divertiti assistendo alla sfida tra l’Italia Thunder e i Lions inglesi, per l’esordio dei due team nelle WSB 2017. In vista delle elezioni federali per il nuovo quadriennio, fissate il 25 ad Assisi, il bordo ring presentava molti degli aspiranti, unico assente il presidente uscente Alberto Brasca. 
 
La manifestazione si è confermata interessante e spettacolare, come è stato nelle altre località dove si sono svolti gli esordi dei team asiatici e americani. La formula non è ancora perfetta, ma sembra sulla buona strada. Per fortuna non si parla più dell’APB, un pesante floppy. L’Italia, assente nel 2016, ha trovato il quintetto inglese, finalista nella stagione 2016 e come previsto ha dovuto sudare per spuntarla di misura. 
 
Nel team albionico militano quasi tutti i campioni nazionali (ABAE), oltre alle seconde linee come Galal Yafai,  titolare a Rio, vincitore netto di Federico Serra che ha pagato il gap dell’inesperienza, mostrando coraggio e anche qualità, contro un pugile che nel 2020 sarà uno dei favoriti, sempre che resti dilettante. A proposito del cagliaritano, il miglior 49 kg. italiano, può solo migliorare nel tempo, potendosi confrontare con rivali di qualità. 
 
Il successo finale allo sprint dell’Italia, come ormai prassi è arrivato grazie alla vittoria non difficile di Russo (91 kg.), tornato al  successo dopo lo sfortunato esito di Rio, contro il modesto croato Josip Bepo Filipi. Clemente ha mostrato una buona condizione atletica, ma gli anni di ring purtroppo si sentono, anche se al momento resta di gran lunga il miglior massimo italiano. 
 
Il medio Cavallaro batte l’ostico croato Plantic, inelegante e farraginoso, ma dai colpi pesanti. Il siciliano, che quest’anno punta agli europei U22, è stato scattante per 3 round, mentre negli ultimi due ha dovuto ricorrere spesso al mestiere, denotando una condizione ancora precaria. La boxe del nostro mancino fa la differenza se supportata dalla forma, ovvero rapidità e gioco di gambe. Diversamente, diventa tutto più difficile. 
 
Il superleggero Di Lernia nei 64 kg. si è trovato a disagio contro il ventenne Smith, in grande progresso, bronzo ai campionati inglesi, ma nel giro della nazionale dal 2013 a 15 anni. Il casertano di Marcianise non ha trovato le contromisure di fronte ad un longilineo rapido che la anticipava non tanto col sinistro quanto col montante destro. Di Lernia al momento dà il meglio quando scambia, usa pochissimo il sinistro e privilegia le sventole, soluzione raramente positiva. Match abbastanza equilibrato, come dimostra il 2-1 dei giudici, ma c’è ancora molto da lavorare per l’azzurro. 
 
Nei 56 kg. si sono trovati di fronte due ex bronzi europei. Bateson, 22 anni, lo colse nel 2013 nei 49 kg. mentre Maietta, 21 anni, altro prodotto dell’Exelsior  di Marcianise, il podio l’ottenne nel 2015 a Samokov in Bulgaria. Impostazioni diverse, gran ritmo dell’inglese con colpi diritti, più istintivo e vario il nostro che sta perfezionando combinazioni non facili, dovendo contare sulla rapidità di traiettorie inusuali. Maietta ha vinto con autorità, tornando nei gallo e questa ci pare la sua categoria. Bateson non è il migliore inglese, avendo McGrail che ha 20 anni, davanti, ma resta pur sempre un bel test. Renzini dopo la prova d’avvio si è detto soddisfatto e non poteva essere diverso. 
 
Il problema italiano è che a differenza di altri ‘roster’, i ricambi sono limitati e in alcune categoria quasi assenti. Gli inglesi hanno oltre 40 atleti a disposizione mediamente di alta qualità, con seconde e terze linee allo stesso livello dei titolari. I Lions li ritroveremo alla York Hall di Londra il 23 marzo e saranno scintille, mettendo nel conto la voglia di rivincita dei britannici, che presenteranno nei 52 kg. Alì, nei 60 Luke McCormack e quasi certamente il fratello Pat nei 69, entrambi campioni in carica. Negli 81 probabile Hart Whittaker e nei + 91 possono scegliere tra Edward Clarke, il tosto bulgaro Belberov, oppure l’irlandese Gardiner, tre volte rivale di Vianello che lo ritroverebbe per la quarta volta. 
 
I Thunder dovrebbero schierare i cinque che sempre a Roma il 23 febbraio, affrontano il Marocco. Si tratta di Cappai (52), l’inedito romano Magnesi (60), Mangiacapre (69), Manfredonia (81) e appunto Vianello (+91) che speriamo abbia risolto tutti i problemi, compreso quello al gomito destro. La prova contro i nordafricani è importante, per valutare il rendimento italiano, in prospettiva futura, considerato che nel quintetto, c’è il poker azzurro più valido, in attesa che le nuove leve rinforzino la squadra. 
 
Come già detto, consideriamo le WSB una manifestazione utile alla crescita dei pugili, senza nascondere che si può fare meglio. Quello che non condividiamo è la critica a prescindere, come fosse un marchio di fabbrica. Per farsi riconoscere.