Boxe, Wilder fulmineo contro il modesto Breazeale, KO al primo round

Pubblicato il 19 maggio 2019 alle 21:12:15
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Tutto secondo le previsioni al Barclays Center nel quartiere di Brooklyn a New York, nella sfida dei massimi tra il campione WBC, Deontay Wilder (Usa 41-0-1) e lo sfidante Dominic Breazeale (Usa 20-2) sulla carta destinato ad essere la vittima designata per riverniciare al meglio, la figura del non più giovane (33 anni) titolare, finita piuttosto sbiadita, dopo il pari racimolato contro un Tyson Fury che rientrava dall l’incredibile cammino a ritroso, successivo alla conquista del trono detenuto per un decennio dall‘ucraino Klitschko. L’irlandese di origini sinto, al 70% della condizione ha imposto un pareggio sulla carta impossibile. Wilder ha salvato la corona con un finale thrilling, nel quale Fury ha rischiato di finire stesso. Stavolta il campione ha impiegato meno di tre minuti a chiudere la partita, decisamente a senso unico, avendo confermato di possedere un destro bomba, ma pure la mascella non proprio corazzata.

Infatti, tra i tanti colpi ricevuti, Breazeale è riuscito a infilare un suo destro al mento di Wilder e l’effetto si è visto, anche se è durato pochi secondi. Niente di nuovo sotto il sole, in proiezione delle sfide future, al cui vertice c’è quella contro Anthony Joshua (22) il boccone più ambito, che scalderà i ferri il primo giugno sempre a New York, ma nel Madison Square Garden, dove metterà in palio il ricco bottino di sigle (IBO, WBO, WBA) contro il messicano Andy Ruiz (32-1), al primo esame iridato, fatto su misura per il britannico di sangue nigeriano. Rivedremo anche Tyson Fury (27-0-1), stavolta a Las Vegas il 15 giugno, affrontare l’imbattuto Tom Schwarz (24) che probabilmente dovrà mettere nel ruolino la prima sconfitta. Nel programma di New York hanno combattuto i tre fratelli Russell. Gary Russell jr (20-1) unica sconfitta contro Lomachenko, il talento di famiglia ha difeso la cintura piuma WBC contro l’attempato spagnolo Kiko Martinez (antico re IBF nel 2013), battendolo in cinque round, con irrisoria facilità. Verdetto per ferita, liberatorio per lo sfidante, giunto al capolinea della resistenza. Gli altri due fratelli, che papà Russell impone nel programma, il gallo Gary Antonio Russell (14) batte Hernandez (13-13-1) sui 6 round, mentre il leggero Gary Antuanne Russell (9) mette Marcos Mojica (16-4-2) KO al quarto round. Nei massimi, il cubano Robert Alfonso (18-0-1), che nel 2009 a Milano, finì KO contro Cammarelle, giocandosi l’accesso ai Giochi di Londra, ha ottenuto una vittoria risicata contro Iago Kiladze (26-4-1) per 2-1.

A Glasgow in Scozia, il ragazzo di casa Billy Joe Saunders (28-3), dopo quello dei medi, ha conquistato lo scettro dei supermedi WBO che era vacante, battendo senza troppo affanno Shefat Isufi ( 27-4-2), serbo residente in Germania, che ha opposto ben poca residenza, salvo qualche rara reazione, per il resto, il mancino locale ha avuto vita facile, come dicono i cartellini a suo favore: 117-111, 120-108, 118-110. Nella riunione, allestita da Frank Warren, il gigante britannico, argento ai Giochi di Rio 2016, Joe Joyce (9) prosegue il cammino verso le vette dei massimi, senza intoppi. L’ultima vittima della serie è stato il non più verde bielorusso Alexander Ustinov (34-4) di 42 anni, finito KO al 3°. Il clou della serata era riservato alla sfida valida quale semifinale della World Boxing Superseries gallo, tra Naoya Inoue (Gia. 18), 26 anni, il fenomeno della categoria, contro il non disprezzabile portoricano Emmanuel Rodriguez (19-1). Il primo metteva in palio la cintura di sigla WBA, l’americano quella IBF. Il nipponico ha impressionato per l’ennesima volta, mettendo fuori combattimento in meno di due round, un rivale ben quotato, mai sconfitto prima di questo match. Dopo un primo round di studio, Inoue si è scatenato mandando tre volte al tappeto lo sconcertato avversario, costringendo l’arbitro a chiudere la sfida, prima che finisse la ripresa.

A Randers nel Nord della Danimarca, il veterano Lolenga Mock (43-16-1) si è preso la rivincita sull’argentino Damian Veron (28-24-3), collaudatore di medio livello che sempre in Danimarca qualche mese addietro aveva battuto l’africano da anni residente nella terra di Amleto. Stavolta il verdetto ha sorriso a Mock, ma il successo è arrivato per il rotto della cuffia, rischiando nel finale. Verdetto di 2-1.

In attesa della stuzzicante riunione del 28 giugno nel rinnovato Palalido, la OPI82 ha concluso per Vissia Trovato, la guerriera milanese, l’opportunità mondiale per il 22 giugno a Edmonton in Canada, sfidando la campionessa Jelena Mrdjenovich per i titoli che detiene.

Alcuni siti inglesi, assicurano esistano trattative bene avviate per una sfida tra il pluricampione Vasyl Lomachenko (Ucr 13-1), doppio oro olimpico, (2008-2012) attuale titolare superpiuma WBA e WBO e il mancino inglese Luke Campbell (20-2), a sua volta vincitore 2008. Si parla di fine estate a Londra. Personalmente match squilibrato a favore dell’ucraino, anche se l’altezza gioca a favore dell’inglese, la consistenza e il talento di Vasyl sono troppo superiori. Il supercampione WBA dei superpiuma, l’irrequieto Gervontas Davis (Usa 21) dovrebbe mettere in palio la cintura contro Ricardo Nunez (Pan. 21-2), salvo ripensamenti del campione, talento e capricci a non finire.

articolo a cura di Giuliano Orlando