Boxe: Ward sfida Kovalev a Las Vegas

Pubblicato il 19 novembre 2016 alle 12:33:09
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Las Vegas, la città del gioco nel Nevada, continua a mantenere altissima l’attenzione dei fans della noble art. L’appuntamento di questa notte, fissato al T-Mobile di Las Vegas (Usa), la struttura legata al MGM Resort, inaugurata quest’anno, ospitando  lo scorso maggio la difesa dei medi di Saul Alvarez, il grande beniamino messicano, contro il pakistano-inglese Amir Khan, finito ko al sesto round, offre un bis sontuoso, l’evento di più alta qualità dell’anno. Il mediomassimo russo Sergey Kovalev (30-0-1), nato nel 1983, ottimo dilettante (193 vittorie contro 22 sconfitte dai 16 ai 25 anni), sul ring dal 2000, vice campione russo da jr. partendo dai superleggeri (63.5), passando ai 75 l’anno dopo, nel 2004 agli assoluti perde in finale da Korobov che gli soffia il posto ai Giochi di Atene, si rifà l’anno dopo conquistando il suo unico titolo nazionale.

Nel 2006 passa mediomassimo, facendo parte della Dinamo di Mosca, sezione dell’esercito, e nel 2007 rivince il mondiale militare, già conquistato due anni prima. Purtroppo la rincorsa ai Giochi gli viene sbarrata da Artur Beterbiev nel 2008 per Pechino. I tre round sono pochi per scaldare un motore di enorme potenza. Accompagnato dal padre, allenatore, sbarca in Canada e nel 2009 si trasferisce negli Usa. Debutta al professionismo il 25 luglio sul ring di Greensboro nel Nord Carolina, battendo prima del limite il locale Daniel Chavez. Svolge attività di periferia, con borse molto basse, anche sotto i 1000 dollari per match. Nel 2011 pur con un record di 17 vittorie e un pari, pensa di tornare a casa. Per sua fortuna, trova la famiglia Duva che inizia a dare consistenza economica a Sergey che nel luglio del 2011 al debutto sul ring di Las Vegas, conquista la cintura WBA-NABA Usa a spese di Douglas Okola per ko. ottenendo anche la prima borsa consistente. Inizia a quel punto la scalata ai vertici mondiali dell’ex soldato russo.

La vittoria su Gabriel Campillo gli consente di sfidare il gallese Nathan Cleverly, che nonostante il tifo dei suoi fans a Cardiff, deve lasciare la cintura  WBO a Konovalev, vincitore per KO. Da quel momento le quotazioni del russo salgono alle stelle. Dal 2013 ad oggi ha difeso otto volte la cintura e nella sfida del 2014 ad Atlantic City si è preso il lusso di battere il veterano di ferro Bernard Hopkins, al quale ha sfilato le cinture mediomassimi WBA da supercampione e IBF. Dopo Hopkins, nell’ordine supera Jean Pacal (due volte), Nadjib Mohammedi  e Isaac Chilenga. Quello che lo attende stanotte è l’esame più difficile, che gli scommettitori indicano impossibile.

Lo sfidante è Andre Ward, a sua volta ottimo dilettante, l’ultimo vincitore statunitense dell’oro olimpico, ad Atene 2004, battendo nel match d’esordio il nostro Clemente Russo. Il record da “puro” segnala 114 vittorie e 5 sconfitte a inizio carriera. Un predestinato alla gloria questo ragazzo di colore nato a S. Francisco in California nel 1984, professionista nel 2005, mondiale supermedi dal 2009 al 2013, sempre vincente a spese di campioni come Kessler, Abraham, Green, Dawson e Froch. Boxe da intenditori, il fioretto e mai la clava, schivate al millimetro e rientri fulminei, lo chiamano il fantasma, perché gli avversari non lo trovano mai. Nel 2014 sale nei mediomassimi e la continuità di ring si dirada per questioni legate al manager che intende lasciare. Nel 2016 ha combattuto una sola volta e stavolta punta ad un bis importante. Per capirne il valore commerciale, gli organizzatori hanno riconosciuto allo sfidante una borsa di 5 milioni di dollari, contro meno della metà del campione. Match assai incerto, che dovrebbe svilupparsi sui 12 round previsti, anche se la potenza del russo e la precisione di Ward potrebbero dare corpo ad una soluzione di forza. Resta comunque la sfida più importante dell’anno.

Anche se i due protagonisti in questo momento sembrano non scaldare troppo i tifosi americani. Match trasmesso dalla HBO. Esordio di Claresa Shieds (Usa) 21 anni, oro a Londra e Rio, tre volte iridata nei 75 kg. che affronta Franchon Crews (Usa).  Evento importante per la boxe femminile. La Shields, potenzialmente una star come lo fu la figlia di Ali, col vantaggio di essere giovanissima, con talento eccezionale.