Boxe, tutto pronto per il campionato europeo Under 22

Pubblicato il 28 febbraio 2019 alle 20:58:06
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Vladikavzak la città della Russia, dell’Ossessia ospita il primo campionato europeo della stagione, quello riservato all’Under 22 dal 8 al 18 marzo per uomini e donne. Salvo variazioni dell’ultima ora, i due team italiani sembrano completati. La manifestazione è stata voluta fortemente dal presidente EUBC Franco Falcinelli, rieletto giorni addietro a Mosca, per sollecitare l’attività di una fascia d’età importante, quella del passaggio  da youth a elite, che appare in costante crescita. E’ questa la terza edizione maschile e la seconda femminile. La prima si è svolta nel 2017 a Braila in Romania, storica cittadina alle foci del Danubio, presenti 30 nazioni, che si rivelò di alto tasso tecnico. Sul podio salirono 18 paesi. Gli azzurri colgono tre bronzi. Tra i vincitori il medio ucraino Khyzhniak, campione europeo e mondiale in carica, il bulgaro Daniel Asenov, l’inglese Luke McCormack e il gigante tedesco di colore Kadiru, sia pure con verdetto molto contestato, passato recentemente professionista sotto l’ala dell’esperto Bernd Bonte, che gestì a lungo la carriera dei fratelli Klitschko. La successiva edizione (2018) si volge ancora in Romania a Targu Jiu, nel sud del paese. Nell’occasione debuttano le donne, che presentano un cast di tutto rispetto. Salvo le due categorie più pesanti, di livello modestissimo. Tra le vincitrici spiccano i nomi dell’irlandese Broadhurst, della turca Cakiroglu, della bulgara Yonuzova e dell’inglese Jones, oltre alle nostre Irma Testa e Rebecca Nicoli, che consentono all’Italia di svettare nella classifica per nazioni in rosa. Tra gli uomini, il bulgaro Asenov si concede il bis, mentre i giudici regalano nei 64 kg. la vittoria immeritata al georgiano Guruli ai danni del turco Erdemir che aveva stravinto. L’Italia centra l’oro nei +91 con Aziz Mouhiidine, 20 anni nato a Solofra nel salernitano, che prima si prende la rivincita sull’austriaco di radici bosniache Mraovic, che l’aveva messo KO nel 2017, poi avanza senza incertezze fino all’oro. Grazie ai piazzamenti complessivi (tre ori, un argento e cinque bronzi) l’Italia si classifica seconda assoluta.  Stavolta la manifestazione approda a Vladikavzak nel Sud della Russia, regione dell’Ossessia che confina con Georgia e Azerbajan, non lontano da Sochi, ma più all’interno, a metà tra il Mar Nero e il Caspio, nel Nord del Caucaso. Le previsioni danno per un incremento delle iscrizioni, con la Russia che gioca in casa e intende migliorare il medagliere, per la verità non troppo brillante, nonostante si sia sempre presentata col meglio del ricco bacino di cui dispone. Confermata la presenza delle squadre britanniche, sempre di alta qualità, delle nazioni ex Urss e dei paesi di alta classifica continentale come Ucraina, Bulgaria, Romania, Polonia, le rappresentanti baltiche, le nazioni slave e l’Europa del Mediterraneo con l’Italia in prima fila. Giulio Coletta e Emanuele Renzini, rispettivamente responsabili dei maschi e delle donne, hanno già fatto le scelte, salvo minimi ritocchi dell’ultima ora. 

 

L’Italia al femminile si presenta con sette atlete, una meno del 2018, quattro già presenti a Targu Jiu. Emanuele Renzini, ha dovuto rinunciare a Carlotta Paoletti nei 75 kg. per infortunio, inserendo le giovanissime Giovanna Marchese (51) e Giordana Sorrentino (54) classe 2000, oltre ad Angela Carini (69) ventenne campana, di grande talento. “Ho preparato la squadra per affrontare diversi match in tempi brevi, affinché possano recuperare in fretta. La squadra è decisamente giovane e purtroppo paga lo scotto di una limitata esperienza. Abbiamo la responsabilità non facile di difendere due medaglie d’oro con Irma Testa e Rebecca Nicoli. La prima è la nostra capitana, sta bene e affronta il torneo consapevole di poter fare il bis. Proprio lo scorso anno a questa manifestazione lanciò il messaggio alla concorrenza per far capire che anche a livello elite ci sarebbe stata anche lei. Ha solo 21 anni, tanto talento e quindi si deve avere fiducia in questa atleta che nelle giovanili ha vinto tutto. Meno felice la situazione di Niccoli, tormentata da infortuni fino a pochi mesi addietro, che l’hanno costretta a saltare gli assoluti di Pescara. Intanto è scesa nei 60 kg. e questa è la sua categoria. Purtroppo è rimasta ancora indietro di condizione e il torneo servirà per raggiungerla. Non è chiamata a ripetere l’oro, anche se riconoscendole talento e carattere ci proverà. Importante che gradualmente ritrovi la forma. E’ lei il nostro leggero del futuro. La Carini anche se debutta,  sono pronto a giurare che sarà una delle piacevoli sorprese italiane. A Giovanna Marchese, Francesca Martusciello e Roberta Bonatti chiedo di dare il meglio. La romana Giordana Sorrentino, scesa a 54 kg., 19 anni ancora da compiere, è la più giovane della squadra. Una brevilinea tosta, grande temperamento e resistenza. Con un sorteggio favorevole, potrebbe darci grande soddisfazione. Comunque una che vende sempre cara la pelle”.

L’ultima parte della preparazione sarà a Mosca, con la squadra russa.

“Esatto, faremo test contro la squadra più forte e sono sicuro che questo servirà molto per il morale delle ragazze. Abbiamo accettato con entusiasmo l’invito, sicuri che questi confronti si dimostreranno utili per la fase conclusiva della preparazione. Tra l’altro molte le conosciamo, quindi avremo modo di capire la situazione”.

Allo Strandja di Sofia, l’azzurra Valentina Alberti ha centrato l’oro nei 64 kg. impresa mai riuscita all’Italia in rosa. Una bel colpo per il morale delle azzurre, in questi ultimi mesi non certo brillanti. Come procedono le elite in vista dei prossimi impegni?

“Molto bene, ho convocato nove azzurre, ad Assisi fino all’8 marzo, sotto la guida di Valeria Calabrese e Laura Tosti. Si tratta di Silva (48), Fadda (51) che si sta rivelando una bella sorpresa, dopo la vittoria agli assoluti sta compiendo il salto di qualità, Mesiano (57), Alberti (60) e Amato 64), Canfora (69) la ferrarese Galizia (75) altro ottimo elemento in grande crescita e la campione d’Europa dei +81 Severin. Tutte in proiezione ai prossimi tornei”. 

Giulio Coletta, il responsabile delle squadre maschili, porta agli U22 la squadra al completo, ovvero 10 atleti. 

“La squadra è piuttosto giovane, alcuni hanno disputato il torneo Kolchin a Orsha in Bielorussia, dove Zara, Russo e Iozia hanno conquistato l’oro, Cordella l’argento, Antonaci e Malanga il bronzo. A tutti ho dato fiducia, anche se alcuni partono con l’handicap della limitata esperienza. Fare pronostici in una rassegna dove sono presenti campioni europei e pugili con cento incontri, contro la media italiani sotto i 50 e mi riferisco ai più esperti, è impossibile. Ho confermato Cordella (49), Iozia (60), Sarchioto (75), Antonaci (81) e Mouhiidine (91) campione uscente, che erano presenti nel 2018. Aziz, purtroppo da tempo sta soffrendo per una ferita ad un piede e considerato che il movimento è una delle sua armi migliori, qualche preoccupazione l’abbiamo. Gli altri hanno l’occasione per mettersi in mostra e puntare ai prossimi appuntamenti nella stazione che contempla numerose manifestazioni di vertice. Ci sono i campionati della Comunità europea, i Giochi Europei, gli europei elite e infine a settembre, i mondiali in Russia che daranno accesso ai Giochi di Tokyo”.  

Quattro dei titolari sono decisamente giovani. Non è un rischio?

“Perché mai? Anche se debuttanti, ho fiducia in Zara (52), Russo (56), Malanga (64) e Buremi (69) gli ultimi tre di 19 anni. Non chiedo miracoli, spero solo che il sorteggio non ci sbatta in faccia subito i favoriti. Gli allenamenti si sono svolti ad Assisi, con molte riprese di guanti e un avvicendamento con i migliori rappresentanti regionali. Per Scala nei +91, 19 anni, si tratta di un viaggio premio, per farlo entrare nell’atmosfera delle grandi competizioni, non altro”. 

Fonte: Orlando Giuliano