Boxe,Turchi, Riguccini e Obbadi fulminei. Fiordigiglio, vittoria sofferta

Pubblicato il 27 aprile 2019 alle 19:36:28
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Ancora una volta il pubblico di Firenze ha risposto al richiamo in guantoni, lanciato dalla OPI ’82 con la Matchroome e l’emittente DAZN. Il teatro Tuscany Hall, sul Lungarno nella zona di Rivabella era stracolmo. Purtroppo l’attesa sfida valida per l’Internazionale cruiser WBC, tra il beniamino di casa Fabio Turchi (17) e il finnico Sami Enbom (18-3) è finita in un batter di ciglia. Esattamente un minuto e 7”. Per l’italiano è bastato un sinistro al fegato, più preciso che potente, per confermare il pronostico della vigilia. Troppo poco veramente. Al via, Turchi aziona il destro senza fretta, ma al primo affondo, il finnico va al tappeto. Inutilmente l’arbitro inglese Lewis, cerca di farlo riprendere contandolo lentamente. Niente da fare. Nel pronostico, Ebom si presentava come una tigre di carta e tale si è dimostrata. La presentazione tra rulli di tamburi e inni vari, è durata molto più del match. Scelta forzata, ha spiegato Christian Cherchi, avendo l’organizzazione dovuto sostituire il francese Jaques Olivier (8-2) di ben altra consistenza, infortunatosi ad una caviglia. Il fatto è che il sostituto non era all’altezza del compito. Il pubblico fiorentino per fortuna, ha accettato la vittoria fulminea di Turchi, valutando che il corposo cartellone aveva mantenuto le promesse di spettacolo. Prima di Turchi, si era battuto il superwelter Orlando Fiordigiglio (31-2), nato a Torre del Greco, ma residente da tempo ad Arezzo, dove si è formato pugilisticamente, contro il validissimo olandese di colore Stephen Danyo (15-3-3), in palio il vacante Internazionale IBF. Dieci round intensi e anche sofferti per il campano, che ha trovato un avversario più alto e molto bravo, che nella prima parte ha fatto valere le lunghe leve, mentre Fiordigiglio sembrava intimidito. Solo nel terzo tempo ha iniziato a replicare ma la strada si è rivelata in salita. Dieci round all’insegna dell’equilibrio e della fatica. Nessuno dei due voleva cedere. Per fortuna di Orlando, l’arbitro Bianco comminava un richiamo a Danyo per testa bassa e a giudizio personale, quel punto ha fatto la differenza. A conferma dell’equilibrio, due giudici hanno preferito l’italiano e uno il tulipano. Dopo tante delusioni, compresi verdetti che l’hanno penalizzato, un successo importante, sul filo dell’equilibrio. Con la speranza che questa conquista, serva a cancellare la delusione della sua prima sconfitta sopportata a Brescia nel giugno del 2015, per l’europeo superwelter contro il francese Cedric Vitu nell’11° round, con Fiordigiglio avanti nel punteggio, dopo una battaglia tremenda. Un abbandono le cui conseguenze psicologiche sono ancora nella sua testa. Stavolta porta a casa l’Internazionale IBF, consegnatagli da Roberto Rea, antico segretario FPI, oggi delegato della sigla in Europa.

Il welter Alessandro Riguccini (23) per la prima volta nella sua Firenze, dopo una milizia in Messico, iniziata nel 2012, dove si è costruito un record robusto da imbattuto, ci teneva moltissimo a confermare il Silver ad Interim WBC, affrontando il messicano Ivan Alvarez (28-10-1) sulla carta rivale dignitoso. Riguccini molto carico, al suono del gong d’avvio, ha iniziato un tambureggiamento di colpi sopra e sotto ai danni del messicano, costretto a chiudersi per evitare disastri. Tutto inutile. La furia offensiva era implacabile e Alvarez si inginocchiava per la prima volta dopo soli 30”, altro conteggio pochi secondi dopo e quello definitivo a distanza brevissima con l’arbitro Barrovecchio, che dava lo stop. Esordio esplosivo, per la gioia del fiorentino e dei suoi fans, accorsi per applaudire l’esordio in casa. Riguccini ha 31 anni, ma energie da vendere e fa spettacolo, Componenti, che dovrebbero assicurargli altri ingaggi italiani nei programmi della OPI82 con la Matchroome e l’emittente DAZN. In fatto di incontri all’insegna del KO sbrigativo, sono stati protagonisti il mosca Mohamed Obbadi (19-1) passato sotto le dure di Leo Bundu, dopo essere stato scoperto dal maestro Boncinelli, che l’ha costruito e fatto salire ad alti livelli. Contro Jerson Larios (7-5) ha concluso sveltamente, infilando un destro bomba al volto del nicaraguense, che non ha avuto il tempo di capirci qualcosa: KO in meno di 3 minuti. La prossima prova Obbadi dovrebbe combattere con qualche cintura in palio. Finalmente un Mirko Natalizi (4) sulla buona strada. Il superwelter romano, ha vinto per KO al primo round contro il greco Nikolopoulos (2-5), senza spendere tesori di energie, ma boxando in scioltezza e ottenendo una vittoria rapida e convincente. Il greco non era rivale da impensierirlo, ma è stato il modo come ha vinto. Portando colpi precisi e veloci senza forzare. Finalmente ha messo in pratica quanto gli veniva richiesto dal suo maestro.

I due medi impegnati Matteo Signani (28-5-3) ed Emanuele Blandamura (29-3), entrambi classe ’79, il primo sfidante all’europeo e il romano, europeo nel 2017, hanno concluso ai punti le rispettive sfide. L’emiliano battendo il furbo croato Frane Radnic (11-13), senza rischiare e neppure entusiasmare. Il romano fermo dal novembre scorso, dopo un avvio prudente ha iniziato a boxare più sciolto, battendo netto un Nikola Matic (16-41), bosniaco che ha badato a fare scena, e soprattutto a evitare danni. Blandamura che dovrebbe riprovare a breve qualche cintura non era al meglio, quindi può solo migliorare. Il terzo “vecchietto” sul ring è stato il veneto Devis Boschiero (47-2) allievo di Gino Freo, vicino ai 38 anni, già campione d’Europa superpiuma (2012-2013), che dopo aver molto sprecato ed essere stato scippato a Tokyo nel 2011, di una sacrosanta vittoria contro Ao, che valeva il mondiale superpiuma WBC, sembra aver trovato energie incredibili e meritare la fiducia degli organizzatori, dopo la grande prova contro il quotato inglese Martin Ward (21-1-2) in odore di mondiale, 27 anni, vincitore solo per SD contro un generosissimo Boschiero. Anche stavolta, contro il più malleabile Yesner Talavera (15-6-1) è piaciuto al pubblico per la grande generosità, dominando il campione del Nicaragua dal primo all’ultimo minuto. Sicuramente lo rivedremo all’opera. Nel frattempo la OPI 82 sta preparando la serata di giugno a Milano. Un primo stuzzicante confronto è stato messo in cantiere: la sfida tra i supermedi Daniele Scardina (16) che mette in palio l’Internazionale IBF, contro il sardo Alex Goddi (35-5-1), già sfidante europeo medi contro Blandamura. Il milanese torna davanti al pubblico casa, dopo aver conquistato la cintura lo scorso marzo a spese del finnico Kekalainen, dopo dieci round intensi. La prima difesa non sarà per nulla facile. Probabile nella serata anche una sfida europea. Oltre a tanti incontri con i prospetti della OPI 82.

a cura di Giuliano Orlando

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