Boxe: i tre candidati alla presidenza della Federazione: Brasca, Lai e Locatelli

Pubblicato il 26 gennaio 2017 alle 12:07:10
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Manca un mese alle elezioni per il rinnovo delle cariche relative al quadriennio 2017-2020 che porterà la Federboxe ai Giochi di Tokyo. Elezioni che si terranno il 25 febbraio ad Assisi (Pe). I candidati ufficiali sono Alberto Brasca, 74 anni, presidente uscente, Vittorio Lai, 72 anni, vice presidente uscente, con cariche nell'AIBA e Andrea Locatelli, 56 anni,vice presidente di una grande azienda che opera nel campo della distribuzione dei diritti televisivi della Serie A di calcio. Nel 2009 ha organizzato i mondiali dilettanti, con grande successo. Ha guidato la carriera di Giovanni Parisi. 
 
Tre candidati per guidare una federazione che non scoppia di salute, che si trascina dietro errori antichi e anche moderni. Ognuno ha fatto conoscere il programma che dovrebbe portarli alla vittoria. Lai, isolano di Seui in Sardegna, è stato il primo ad ufficializzare la discesa in campo, dopo diversi contatti sia col presidente uscente che con i presidenti dei comitati regionali. Stando alle informazioni, convergono nella sua squadra il Lazio, la Campania, la Sicilia, la Sardegna e anche il Piemonte. Così fosse, non ci sarebbe match. Tra le sue scelte, l'arrivo di un tecnico cubano a dirigere la nazionale e non solo, il mantenimento della rivista Boxe Ring come segno di una continuità informativa e ricchezza storica, senza ignorare il sito. 
 
Il fiorentino Alberto Brasca, è stato l'ultimo a ufficializzare la candidature, quando molti ritenevano fosse tramontata, dopo che le trattative per ricreare il vertice con Lai, al quale va dato atto, per lungo tempo ha mantenuto l’impegno a dare la precedenza al presidente uscente. La situazione è cambiata a fine novembre, nel periodo degli europei femminili a Sofia, dove Lai era presente. Durante quel torneo ha deciso di correre senza Brasca. A dicembre a Bergamo, nel corso degli assoluti dilettanti, presenti i tre candidati, vi è stato un tentativo di comporre le divergenze per arrivare ad una sola cordata, ma nell'occasione, la proposta di Locatelli che avrebbe accettato la vice presidenza con l'attenzione al marketing, portando Carlo Nori, già presidente della Lega Pro, non è stata avallata da Lai e il progetto unitario è fallito. 
 
A quel punto anche Andrea Locatelli è sceso in campo, il più giovane del terzetto, ma non certo impreparato, considerato che nel mondo della boxe ci naviga dagli anni '90. Le sue conoscenze nel mondo della comunicazione sono di alto livello e viene indicato come l’unico in grado di trovare la formula capace di riportare la boxe sui canali importanti ma non come sottoprodotto. Compito quasi proibitivo considerato che al momento non abbiamo campioni in grado di reggere il ruolo di vedette, e tantomeno sponsor importanti. Inoltre le reti nazionali, con la boxe, hanno mostrato spesso un’impreparazione imbarazzante, come si è visto ai Giochi di Rio. 
 
Alberto Brasca, dopo aver ammesso errori di sottovalutazione, ma anche un voltafaccia imprevisto del CF, ha spiegato che la sua candidatura non è da favorito, ma l’occasione per far conoscere agli addetti ai lavori ciò che è avvenuto realmente nel corso del passato quadriennio. A parte la scelta del nuovo responsabile tecnico, che è stato il motivo di rottura tra Brasca e Lai, le linee programmatiche non sembrano divergere troppo. Tutti d’accordo che il Centro Tecnico di Assisi dovrà cambiare ruolo. Lai lo ha definito di villeggiatura, quindi dovrà cambiare la sua funzione, il che potrebbe mettere di cattivo umore l’amico Franco Falcinelli che la struttura l’ha fatta nascere e crescere. 
 
Il vice presidente AIBA e titolare europeo, anche se ufficialmente  non appare, sarebbe da ingenui pensare sia solo spettatore. Chi sostiene lo sanno tutti, ma da ottimo timoniere, potrebbe sempre cambiare rotta. Questo perché Locatelli, pur essendo partito per ultimo, con un handicap notevole, ha iniziato il suo giro d’Italia, promuovendo la candidatura col piglio del tribuno capace di convincere almeno gli incerti e l’inizio del tour, sembra dargli ragione. Si attendono le contromisure di Lai e Brasca. In questa situazione, sarebbe auspicabile un confronto diretto dei tre candidati come si fa negli USA, per illustrare le linee programmatiche.  
 
Uno a Roma e un secondo a Milano, ripreso da qualche emittente, che segue solitamente la boxe. Anche questa, impresa da brividi. Per chi non lo sapesse, Italia 1, non ha trasmesso il match di Fragomeni a Milano, perché gli organizzatori si sono rifiutati di pagare 10.000 euro, tanto era stato chiesto dall’emittente. Una volta era il contrario.  
 
Altra situazione da non sottovalutare, il ritorno dell’Italia nella WSB. Per molti all’assenza della scorsa stagione, malvista dall’AIBA, ha corrisposto l’atteggiamento punitivo di giudici arbitri lungo i tornei e anche a Rio. Solo voci? La risposta il 25 febbraio proprio ad Assisi, nel Centro Tecnico il gioiello creato da Falcinelli. Quando si dice la combinazione.