Boxe: Rahimov presidente AIBA e reintegrato Falcinelli. Lo sconfitto Konokbaev minaccia scissione

Pubblicato il 5 novembre 2018 alle 14:20:58
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Previsioni rispettate al Congresso dell’AIBA tenutosi a Mosca, con l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione di Ching Kou Wu di Taipei, in carica dal 2006, deposto nel 2017 per cattiva gestione e comportamento scorretto. Nel primo giorno del congresso, Gafur Rahimov nelle vesti di presidente ad interim, ha relazionato i membri dell’AIBA e i rappresentanti delle 134 nazioni presenti, sui progressi ottenuti dall’ente, nel rispetto delle richieste da parte del CIO. A suo giudizio quasi tutte evase. Assicurando che in prossimo futuro si arriverà all’esaudimento totale. Avendo partecipato a diversi campionati internazionali su certe situazioni mi sono fatto una mia idea.

In particolare nei settori tecnici (arbitri e giudici) e normativi (valutazione dei pugili per le teste di serie e classifiche cervellotiche) dovute a Commissioni i cui membri sono travet, resta molto da fare. In particolare va cambiata la mentalità, da burocrati a operatori esperti dei vari settori. Troppe segretarie saccenti. Cervellotica l’istituzione di categorie nei giornalisti: esperti AIBA, gli altri semplici paria. Già sono pochissimi quelli che seguono le manifestazioni, se vengono classificati, siamo al ridicolo. Anche su questo il neo presidente dovrà lavorare e non poco. Importante per contro, il ritorno di Franco Falcinelli nei ruoli di vice presidente AIBA e presidente EUBC, con grande smacco del gallese Terry Smith, membro dell’AIBA, che mesi addietro aveva inviato una lettera all’Ente in cui accusava Falcinelli di aver fatto conoscere privatamente ai membri dell’AIBA uno scritto non suo, che sosteneva la candidatura del presidente kazako Serik Konokbaev, a sostituire Rahimov.

Era scattata la sospensiva, criticata da tutte le federazioni europee, ritenuta lesiva nei riguardi del membro più anziano dell’AIBA che aveva ricoperto anche il ruolo di presidente ad interim. Sull’elezione, Gafur Rahimov, al secondo scrutinio ha ottenuto 86 voti sui 134 a disposizione delle nazioni presenti, superando il concorrente Serik Konokbaev, presidente del Kazakistan, ex atleta, argento ai Giochi di Mosca 1980, battuto dall’italiano Patrizio Oliva in finale. Da non sottovalutare che 48 rappresentanti delle 136 nazioni presenti non ha dato la fiducia al nuovo presidente. Significativo nella prima giornata del Congresso, il lungo applauso riservato alla relazione dei rappresentanti dell’EUBC, il vice presidente Jurgen Kyas e Sasha Egorov, essendo Franco Falcinelli il presidente europeo, ancora sospeso, prima del reintegro.

A questo punto il compito principale è allontanare le ombre che gravano sul presidente eletto. Impresa non facile se consideriamo che l’Argentina ha negato l’ingresso a Rahimov, in occasione dei Giochi Giovanili a Buenos Aires. Inoltre, lo sconfitto Konakbaev ha lanciato un segnale di sfida importante e preoccupante, dicendosi pronto a creare una nuova sigla mondiale in diretta concorrenza con l’AIBA. Il CIO non ha mai nascosto la contrarietà alla presidenza di Rahimov, dopo la conferma del Dipartimento del Tesoro degli USA, che lo ritiene ‘uno dei leader dell’Uzbekistan criminal’. Anche se lo stesso Dipartimento non ha mai documentato le prove. Resta comunque il difficile rapporto col CIO, che dopo le elezioni ha emesso un comunicato interlocutorio, meno negativo di quanto di potesse temere. Tenendo conto delle dichiarazioni di metà ottobre in cui aveva dichiarato che in caso venisse eletto Rahimov, avrebbe tolto all’AIBA la gestione dei pugili per i Giochi di Tokyo. Più possibilista il comunicato dopo le elezioni di Mosca: “Preso atto delle decisioni del Congresso AIBA a Mosca, il CIO conferma che esistono questioni di grave preoccupazione per l'AIBA in merito al settore arbitri e giudici, alla finanza, al programma antidoping e alla governance, non limitate all'elezione del Presidente dell'AIBA. Valuteremo tutte le situazioni al Consiglio Esecutivo di Tokyo dal 30 novembre al 2 dicembre”. Nel comunicato torna la possibilità di “fare tutti gli sforzi per proteggere gli atleti per avere un torneo di boxe a Tokyo” e prosegue: “Fino a nuovo avviso, le precedenti decisioni del CIO, incluso la più recente presa nel luglio 2018, rimangono in vigore, compresa la riserva del diritto di rivedere l'inclusione del pugilato sul programma dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e Parigi 2024, oltre al congelamento di tutti i contatti con l'AIBA, ad eccezione di quelli sul piano di lavoro, necessari per attuare le nostre decisioni”.

Le sorti definitive del pugilato ai Giochi verrà dunque emessa fra un mese. Cosa accadrà? Il presidente del CIO, il tedesco Thomas Bach, in carica dal 2013, ex schermitore, aveva ventilato l’idea di non cancellare la boxe, semmai creare un’alternativa all’AIBA. Il ritorno di Falcinelli potrebbe avere un peso notevole, essendo l’unico che ha sempre mantenuto buoni contatti col CIO ad evitare sia la scissione, ma trovare una soluzione che mantenga la boxe nell’alveo naturale. Sempre che l’AIBA capisca di essere il rappresentante mondiale del settore dilettantistico e non il ministero del pugilato globale. Se avrà l’umiltà di capirlo potrebbe risolvere i problemi, diversamente rischia l’uscita di scena.

Giuliano Orlando