Boxe, qualificazioni per Tokyo: a Londra si parte a Buenos Aires ci si ferma

Pubblicato il 12 marzo 2020 alle 20:00:44
Categoria: Boxe
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A Londra si parte, a Buenos Aires ci si ferma. Conclusi i primi due tornei delegati ai pass di Africa, Asia e Oceania, è pronto al via quello di Londra per le qualificazioni europee: 50 ticket agli uomini e 27 alle donne, il più corposo delle quattro manifestazioni. Purtroppo a Buenos Aires (Argentina), dove era stata fissata dal 26 marzo al 4 aprile, la quarta rassegna relativa alle Americhe, è arrivata la notizia della sospensione temporane, causa il propagarsi del Corona virus in particolare negli USA e nazioni confinanti. Un brutto colpo per il pugilato in maglietta, con l’augurio che la pandemia in atto, termini al più presto. Per quanto riguarda Londra, i comunicati provenienti da Londra, indicano che il colpo di gong d’avvio scatterà sabato 14 marzo al Copper Box Arena, sito nel Queen Elizabeth Olympic Park, con i primi due turni eliminatori (pomeriggio e sera). Di diverso avviso quello pubblicato della FPI, uscito giovedì 12 marzo, che indica come avvio del torneo la sera di lunedì 16 marzo, turno serale. Inoltre non prevede attività il 18 marzo. Con tutta la buona volontà e il rispetto del comunicato federale, ci permettiamo di avere qualche dubbio in merito. Ritenendo che la manifestazione prenderà il via sabato 14 marzo. Pronti a chiedere scusa in caso di errore nostro. Il programma del CIO prevede eliminatorie dal 14 al 18 marzo, con due turni giornalieri. Il 19 e il 20 arrivano i quarti. Il 21 la giornata è dedicata ai box off (i recuperi maschili per quelli che sono fuori dalle semifinali, ma possono rientrare, considerato che solo i 91 e i +91 assegnano 4 posti. Per le altre categorie, ci 8 posti (52, 57,63), e 6 per i 69, 75 e 81 kg. Per quanto riguarda le 5 categorie femminili: 6 pass per 51, 57, 60; 5 per i 69 e 4 per i 75.

Al torneo sono iscritti 350 atleti tra uomini e donne, e verranno assegnati 50 pass maschili e27 femminili. Il torneo col maggior numero di presenze. A Dakar per l’Africa erano iscritti 198 atleti per 38 nazioni, mentre ad Amman (Asia-Oceania) hanno preso parte 221 atleti (151 maschi e 70 donne) per 35 nazioni. Quello di Londra è decisamente anche il torneo più selettivo, dove nazioni come la Russia, l’Ucraina, la Turchia, la Gran Bretagna che gioca in casa, la Francia, la Germania, Bulgaria, Irlanda, la Spagna, l’Azerbajan e l’Italia nel settore femminile, partono con dichiarate ambizioni di ottenere i pass per Tokyo. Ci sono poi nazioni come Finlandia, Galles, Croazia, Armenia e Moldovia, che hanno in alcune categorie pugili in grado di arrivare alla qualificazione. Ho già trattato in precedenti servizi le opportunità dell’Italia, con le azzurre con più possibilità, almeno sulla carta, ma molto dipenderà dal sorteggio. Gli azzurri, riprendendo un comunicato federale, hanno cambiato albergo, dopo la prima settimana, e adesso si allenano alla New Ham Boxing Club di Startford, uno dei più importanti gym londinesi. Anche se l’abbiamo già riportato nei precedenti servizi, riproponiamo i nomi di azzurri e azzurre che Giulio Coletta (maschi) e Emy Renzini (donne) hanno scelto per il torneo di Londra. La squadra maschile sarà composta nei 52 kg, da Manuel Cappai (FFOO), 57 kg.: Francesco Maietta (Ese); 63 kg.: Paolo Di Lernia (Ese); 69 kg.: Vincenzo Mangiacapre (Fiamme Azzurre); 75 kg.: Salvatore Cavallaro (FFOO); 81kg.: Simone Fiori (FFOO); 91 kg. Abbes Mouhidiine (FFOO); +91 kg.: Clemente Russo (Fiamme Azzurre. La squadra femminile ha queste cinque titolari: 51 kg. Giordana Sorrentino (Carabinieri); 57 kg. Irma Testa (FFOO); 60kg.: Rebecca Nicoli (FFOO), 69 kg. Angela Carini (FFOO); 75 kg. Flavia Severin (Treviso). I quadri tecnici oltre che dei due responsabili comprendono Roberto Cammarelle per gli uomini, Maurizio Stecca e Riccardo D’Andrea per le donne, oltre al fisioterapista Marcello Giulietti. Dei due tornei conclusi (Africa-Asia e Oceania), entrerò nel dettaglio in un successivo servizio. Decisamente superiore come valore tecnico quello di Amman (Jordania), modesto quello di Dakar in Senegal, dove si sono rivisti molti atleti vicino e anche oltre la trentina, pochissime le novità a conferma delle difficoltà ambientale che da anni non permette all’Africa di compiere il salto di qualità. Parlerò anche di giudici e arbitri, sempre carenti, con troppa disparità di giudizio. A Londra sicuramente troveremo gli stessi che hanno operato in precedenza, ma dubitiamo che l’esperienza fatta sia servita a molto. In particolare gli arbitri ignorano nella quasi totalità colpi alla nuca, tenute e testate. Un solo esempio, ma emblematico. In semifinale, nella sfida dei medi, il filippino Marcial che avrebbe poi vinto l’oro, dopo aver colpito preciso al volto l’indiano Kumar si è visto contare dall’arbitro spagnolo Romero, che aveva confuso i pugili! Mentre l’arbitro austriaco Josef Cser ha rispedito a casa il thailandese Chatchai Butdee, presente ai mondiali 2019, dove ha vinto i primi due match e perduto 3-2 col kazako Yeraliev uno dei migliori tra i 57 kg. Contro il vietnamita Van Donng Nguyen, in uno scambio è scivolato al tappeto su un colpo di striscio di nessun peso, primo kd, altra azione dubbia e altro kd. Al termine del quale Cser lo ha rimandato a casa, tra l’incredulità del pugile e del pubblico. Va bene prevenire il dramma, ma questa è una precipitazione senza senso.

Giuliano Orlando