Attività dei professionisti italiani: tricolori e titoli internazionali. Trasferte in Francia, Scozia e Austria

Pubblicato il 7 novembre 2019 alle 15:00:10
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Dopo la bella serata del 25 ottobre, allestita dalla Matchroom Italy dei Cherchi nel nuovo Allianz Cloud, ex Palalido a Milano, con l’ottima prova di Daniele Scardina che ha difeso la cintura supermedi IBF Internazionale, battendo l’ostico belga Ilias Achergui, e altri confronti molto graditi dal pubblico, la boxe italiana si è concessa una breve pausa. Il colpo di gong successivo è fissato il 15 novembre a Ugento (Lecce) per il vacante titolo del Mediterraneo leggeri, che verrà disputato tra il beniamino di casa Giuseppe Carafa (11-3-2) 25 anni, pro dal 2015, campione italiano superpiuma, e il napoletano Nicola Cipolletta (14-8-2), 31 anni, attivo dal 2009. dalla boxe speculare di rimessa. Carafa ha subito tre sconfitte, due all’estero in Ucraina e Spagna, la terza contro l’imbattuto Michel Magnesi, mentre Cipolletta, giunto al tricolore dopo tre tentativi falliti, nel 2015, nell’ultimo incontro disputato il 5 luglio, è stato nettamente sconfitto da Francesco Grandelli per la cintura piuma. Il tentativo attuale non è facile e Carafa, parte favorito. La stessa sera a St. Nazaire in Francia, Sergey Demchenko (24-14-1), 40 anni, ucraino di nascita, italiano di residenza e passaporto, mette in palio la cintura UE mediomassimi contro Pierre Di Bombe (Fra. 17-0-1) 27 anni, largamente favorito. Il vincitore affronterà il polacco Robert Parzczewski (24-1), sfidante ufficiale. Non meno difficile l’impegno chiamato a sostenere il 16 novembre l’imbattuto mancino romano Antonio Bevilacqua (16), già campione italiano (2017) e del Mediterraneo (2018). Sul ring di Glasgow in Scozia se la vedrà con Kieran Smith (15), beniamino di casa, campione Internazionale Silver WBC superwelter, titolo appena conquistato, battendo lo scorso giugno il messicano Ivan Montero (21-4). Bevilacqua, abile in difesa ma poco portato all’attacco, al debutto all’estero, essendo passato all’organizzazione MKT Global che organizza la serata.

 

Per la Loreni Boxe, appuntamento la sera del 22 novembre a Sarnico, nella bergamasca, con due tricolori in gioco. Tra gli uomini la cintura supergallo vacante se la disputeranno il comasco Alessio Lorusso (8-4-3) il pugile più tatuato d’Italia, dotato di un certo talento, ma piuttosto discontinuo, carattere non facile, 23 anni, chiamato Mosquito, per la velocità dei colpi, e il più anziano torinese di Rivalta, Jacopo Lusci (5-5-1), 31 anni, attivo dal 2016, che ritrova Lorusso a distanza di oltre due anni. Il 14 luglio 2017 a Piovasso (To) la sfida terminò in parità dopo 6 round, che Lorusso ha sempre sostenuto di aver vinto. Lusci arriva da una striscia vincente di quattro vittorie, contro la tre di Lorusso, pro dal 2017, concluso con tre successi, un 2018 da dimenticare (2+1=-4-), il segnale del riscatto quest’anno. Per entrambi il primo tentativo tricolore. Prima volta anche per Giulia Grenci (3-1) romana di 28 anni ed Elena Ghezzi (3-1) lecchese di 36 anni, in gioco la cintura nazionale leggeri. Le due sono alla terza sfida, una vittoria a testa, quindi si tratta della bella. Grenci è più tecnica, Ghezzi più attaccante e gioca in casa. In cartellone anche il welter Michele Esposito (16-4-1), 33 anni, ex campione italiano e altri professionisti della scuderia Loreni.

Sabato 23 novembre nella capitale austrica Vienna, per l’organizzazione BBT di Buccioni, alla Esterbank Arena, Marco Nader (21-1-1), nato nelle Baleari in Spagna, austriaco acquisito, unica sconfitta nel 2014 a Stoccarda (Ger) contro Emy Blandamura per l’UE medi. Dopo quella sconfitta è rimasto fermo fino al 2018, con due vittorie e una quest’anno. A contendergli la vacante cintura IBF Internazionale medi, il romano nato a Rimini, Khalil El Harraz (11-0-1), 26 anni, già campione d’Italia, alla prima trasferta.

Un altro titolo nazionale in palio sul ring di Pomezia nella provincia di Roma. Si tratta del vacante titolo cruiser tra Damian Bruzzese (19-6), argentino di 36 anni, stabilmente in Italia da anni che affronta Francesco Cataldo (7-6), 38 anni, nato a Torre del Greco in Campania, residente a Nettuno alla periferia di Roma sul Mar Tirreno, al primo esame tricolore. Bruzzese buon tecnico, mascella fragile, contro il meno elegante Cataldo votato all’attacco. I due si sono già affrontati nel lontano 2011 a Ferrara dove risiedeva Bruzzese, che ebbe la meglio per KO al 5° round.

Ultimo appuntamento di Novembre, mercoledì 27 a Firenze, in questo caso il tricolore mediomassimi. Lo mette in palio Davide Faraci (13), 27 anni, nato in Svizzera da famiglia palermitana, carriera dilettantistica rossocrociata e poi ritorno alla terra dei genitori. Risiede a Roma si allena col maestro Simone D’Alessandri, scopritore del massimo Guido Vianello che sta facendo carriera negli USA. Giovane molto forte, alla prima difesa del titolo, conquistato a Udine lo scorso giugno, scalzando Nicola Ciriani (17-3-1) al quale l’esperienza non è bastata. Sicuramente più impegnativo l’esame contro Vigan Mustafa (21-4) il kosovaro di Firenze, 40 anni, pro dal 2007, già campione nel 2018, deciso a far sua la cintura. Atleta molto alto, mancino dalle braccia lunghe, ha potenze a mestiere, anche se appare sensibile ai colpi al volto. Match molto aperto e prova impegnativa per il campione.

Annotazione interessante in merito alla riunione del 20 dicembre allestita a Cardito (Na) dall’organizzazione Cavini, finanziata dalla famiglia Picardi, per dare modo a Vincenzo Picardi (1) passato pro dopo oltre un decennio ai vertici dei dilettanti, con tanto di bronzi olimpico, mondiale ed europeo. A 36 anni e dopo un solo match nei pro è stato designato cosfidante per il titolo vacante dei gallo. L’altro antagonista, Antonio Pio Nettuno (7-13-1), pugliese di 34 anni, residente a Cesenatico in Emilia, il primo novembre a Busto Arsizio (Mi), ha perso contro il locale Gabriele Gangi (6-1), fermato per ferita al primo round. A questo punto ci s domanda chi sarà l’avversario di Vincenzo. Ancora Nettuno nonostante la sconfitta e la ferita, o il suo vincitore che a giusta ragione ritiene di aver diritto alla sfida con Picardi? Alla FPI l’ardua sentenza.

Giuliano Orlando