Boxe: Pacquiao chiude da re, a Joshua il Mondiale IBF

Pubblicato il 11 aprile 2016 alle 13:42:07
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

A loro modo hanno raggiunto record personali. Joshua diventa campione del mondo dopo soli 16 incontri, nessuno era stato così veloce nei giganti, Pacquiao vince e lascia il ring, dopo 21 stagioni, con un bottino incredibile e forse irripetibile. Tutto secondo pronostico? In effetti gli scommettitori hanno avuto ragione. Sul ring di casa, il gigante londinese  Anthony Joshua (16) maltratta l’americano del Missouri, Charles Martin (23-1-1) che consegna la fresca cintura massimi IBF, senza aver opposto alcuna resistenza concreta. Un primo round di assaggio, e poi la tempesta che si abbatte su un Martin, sorpreso e incapace di reagire.

Joshua esplode le sue bombe con irrisoria facilità e Martin si spegne dopo cinque minuti di lotta impari. Per la Matchroom di Eddy Hearn, un colpo magistrale. Joshua a distanza di due anni scarsi, aggiunge all’oro d’Olimpia - Cammarelle se ci sei batti un paio di colpi – la cintura pro dei giganti per la IBF.

Che Martin fosse un campione di transizione non era difficile affermarlo, ma non così evanescente. Una tigre di carta, saltata per aria al primo venticello di primavera. Adesso tocca a questo giovanotto di colore, nato 26 anni fa a Watford, nell’Hertfordshire, cittadina collinare a 25 km. di Londra, far vedere che la velocità con cui è salito al vertice dei giganti non è frutto di circostanze favorevoli, ma la crescita è stata realmente valida. Che sia baciato dalla buona stella è indubbio, come è altrettanto vero che possiede qualità notevoli a cominciare dalla potenza, arma indispensabile nella categoria. Intanto ha raggiunto quota 16 senza mai far ascoltare ai rivali il suono dell’ultimo gong. Tutti a nanna prima.  

Passata l’euforia della vittoria, Eddy Hearn, che ha vinto una scommessa importante,  ha detto alla stampa di aver già programmato la prima difesa, il 9 luglio a Wembley, uno dei santuari della boxe,  sicuro di portare nella struttura non meno di 70.00o spettatori. Per quanto riguarda l’avversario, potrebbe essere Chris Arreola, un californiano stagionato di 35 anni, attivo dal 2003, generoso ma di scarso talento, bocciato nel 2009 da Vitali Klitschko, votato all’attacco, ideale per la boxe del neo campione, buon contrista. Sempre che la IBF non imponga il vincitore della eliminatoria del 25 maggio a Manukau in Nuova Zelanda, tra il locale Joseph Parker (18), giovanotto di 24 anni, dal record costruito in casa e il camerunese residente in Francia, il pelatone Carlos Takam (33-2-1) gestito dalla OPI2000, da non sottovalutare.

Questo l’immediato per Joshua, ma più avanti l’Inghilterra sogna in grande, visto che ha in casa  due campioni del mondo, contando anche su Tyson Fury. Dopo la rivincita che deve concedere a Wladimir Klitscho, in caso di successo, facile prevedere una sfida miliardaria tra i due sudditi della Regina. Negli altri due mondiali, Lee Selby (Ing. 23-1) mantiene l’IBF piuma contro Eric Hunter (Usa 21-4) ai punti, nonostante un kd al 2° round. Jamie McDonnell (Ing. 28-2-1) nei gallo WBA, spedisce  Fernando Vargas (Mes. 29-10-3) kot al 9°.    

All’MGM Garden Arena di Las Vegas (Usa),erano oltre 14.000 gli spettatori per vedere il filippino Manny Pacquiao (58-6-2) vincere la bella, contro Timothy Bradley (Usa 33-2-1) dopo 12 round condotti dall’ex pluricampione, quasi sempre all’attacco, costringendo l’avversario a due kd (7 e 9), distanziato nel punteggio: 116-110. L’asiatico che ha scritto pagine indimenticabili non solo per la boxe della sua patria, ha confermato l’intenzione di chiudere dopo oltre vent’anni attività. “Ho dato molto al pugilato che mi ha ripagato con tante vittorie e titoli mondiali. Adesso voglio pensare al mio popolo, in particolare ai poveri, cercando di trovare soluzioni utili ad aiutarli”.

Sarà quindi un Pacquiao politico, quello che vedremo in futuro? Al popolo va bene comunque, mentre la Top Rank, vorrebbe che proseguisse ancora, visto l’interesse del pubblico e delle emittenti. Al momento lascia un testamento sportivo dove si legge che nel corso della carriera iniziata a 16 anni nel 1995, ha conquistato sei mondiali (mosca, supergallo, superpiuma, leggeri, welter e superwelter), oltre a battersi con i più forti delle diverse categorie, superandoli quasi tutti. Unica eccezione Floy Mayweather, affrontato nella fase conclusiva della carriera. L’armeno tedesco Arthur Abraham (44-5) ha lasciato la cintura supermedi WBO al messicano Gilberto Ramirez (34) che si è dimostrato più attivo.