Boxe, Mondiali donne: Alessia Mesiano vola in finale e sogna l'oro

Pubblicato il 26 maggio 2016 alle 22:27:49
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

La nona edizione iridata femminile ospitata ad Astana in Kazakistan è arrivata al giorno delle finali. Cina e Kazakistan con 4 atlete ciascuna, Usa con due, altre dieci nazioni tra cui l'Italia con una rappresentante. Saranno 23 le nazioni sul podio, con l'Europa presente con 10, contro le 6 asiatiche, due americane e una dell'Oceania. Europa e Asia si sono divise le presenze nelle dieci categoria con 16 nomi a testa, mentre le Americhe contano su Usa e Canada, l'Australia rappresenta l'Oceania. Maliconicamente assente l'Africa. Tra le finaliste non ci sarà Katie Taylor, battuta (2-1) dalla francese di colore Mossely che si è tolta diversi sassolini, battendo prima l'azera Alekseevna, che nel 2014 gli aveva sbarrato la strada della finale, in semifinale al termine di quattro round equilibrati, due giudici l'hanno preferita all'irlandese Taylor, che non falliva l'oro mondiale dal 2006, avendone incassato ben cinque. Puntava al sorpasso dell'indiana Kom, ma fino al 2018 dovrà aspettare e in quella data avrà 32 anni. L'ultima selezione delle semifinali ha promosso Cina e Kazakistan, Usa, Irlanda, Francia, Olanda, Gran Bretagna, Russia, Thailandia, India, Bulgaria, Australia e l'Italia, partita decisamente male, che allo sprint conclusivo riesce a recuperare addirittura una finalista, grazie all'impresa di Alessia Mesiano nei 57 kg., giovane romana di 24 anni, che migliora così il colore della medaglia, quel bronzo ottenuto nel 2014 in Corea del Sud. Affiancandosi  alla Galassi (2001, 2002, 2005), alla Davide (2002 e 2014) e alla Gordini (2012), le tre azzurre che hanno toccato la finale, anche se solo la romagnola ha centrato l'oro per ben tre volte. L'azzurra, pur  indicata prima testa di serie, grazie al bronzo iridato 2014, non aveva certo trovato un cammino facile. Per raggiungere la finale ha dovuto battere la Leggett (Usa), la russa Kuleshova e in semifinale la bulgara Eliseeva, tre avversarie, sulla carta aspiranti all'oro. Intervistata dopo la bella vittoria sulla bulgara con un 3-0 emblematico, i tre giudici le hanno assegnato tutte e quattro le riprese, non nascondeva la soddisfazione: "Se penso di essere entrata in palestra per mantenere la linea e seguire corsi di moda, non pensavo di fare la boxe - ricorda - invece me ne sono innamorata, mio malgrado. Nel 2014 avrei meritato la finale iridata. Il 2-1 per la russa Dobynina che ha vinto l'oro, non l'ho mai digerito".

La bulgara Eliseeva, bronzo europeo 2010, la conosceva bene avendola affrontata due volte: "Seguendo i consigli dei maestri Renzini e della Tosti, che sono impagabili, per come ci seguono e ci incoraggiano,.ho evitato gli errori precedenti. Infatti ho vinto tutte e quattro le riprese. La cosa più bella è che nonostante la fatica di tre incontri in tempi brevi, il fisico risponde alla grande. In questa semifinale mi riusciva quello che avevamo concordato alla vigilia,  mentre io ero lucida e attenta, la bulgara che si innervosiva, facendo il mio gioco". L'azzurra, nata a Latina il 7 dicembre 1991, frequenta l'Università e milita nelle Ffoo dal 2013. Ha iniziato la boxe a 17 anni, presso il gym Roma Tricolore, prima sotto l'ala del maestro Rocco Roma e poi di Domenico Condello, mettendosi in luce già nelle categorie giovanili fino ai titoli tricolori, alle universiadi e alla maglia azzurra. Il successo della Mesiano, considerata la miss della squadra, per i tratti gentili del viso, ha riportato il buon umore nel clan azzurro, piuttosto contrariato per alcuni verdetti negativi, in particolare ai danni della Davide (51) che puntava a Rio e della Alberti (64), bolognese di 22 anni, che meritava il podio.

Venerdì in finale trova l'indiana Sonia Lather, tipo tosto votata all'attacco, che ha superato a sorpresa la Khojabekova, beniamina di casa, trovatasi in difficoltà di fronte alla pressione offensiva della rivale. La Lather, coetanea dell'italiana, militava nei 54 kg. dove colse l'argento ai campionati assoluti, battuta dalla Maisnam nel 2015. Salita di categoria, è stata preferita alla più esperta Basumatary, presente ai mondiali 2014. Una scelta azzeccata, visti i risultati. L'India come l'Italia ha una sola finalista e quindi la posta in gioco è altissima. In particolare dopo l'uscita della Kom, 33 anni, un vero mito della boxe indiana, vincitrice di cinque mondiali, l'atleta più popolare della nazione, protagonista in diversi film, stavolta ha fallito il traguardo per Rio, nei 51 kg. battuta dalla tedesca Nimani nelle eliminatorie, tra la delusione di milioni di indiani. La tedesca poi favorita dai giudici contro la nostra Davide negli ottavi. Una sfida aperta ad ogni risultato quella tra la Mesiano e la Lather, due stili diversi, più elegante l'azzurra, furba e al limite delle regole l'indiana. L'augurio è che la bella romanina sappia ripetere l'impresa  riuscita tre volte a Simona Galassi (2001, 2002 e 2005) e che nel 2013 e nel 2014 la Gordini e Marzia Davide sfiorarono, raccogliendo l'argento. A distanza di 11 anni la giovane Alessia Mesiano, darà tutto per portare il tricolore sul podio più alto dei mondiali.